ARGOMENTO PROPOSTO DA Mario PULIMANTI: UNA GIUSTIZIA RAPIDA

Guido. Davanti a me c’è l’autoradio con i tasti AM e FM ed il vano per i mini-disc. Arrivo alla casa di mia suocera, illuminata da un sole acquoso, è proprio una visione da assimilare. Lì soffia una debole brezza e l’aria odora di fumo di legna. Lì si è immersi nella quiete profonda tipica di un tiepido paesaggio collinare. Sono fortunato. Difatti quello è esattamente il genere di posto in cui tutti vorremmo che vivessero i nostri parenti. Chi non vorrebbe andare a trovarli, raccogliere le foglie secche bevendo il dolce vino sabino, per poi tornarci caricando su una vecchia station wagon la famigliola per fare una gita nei dintorni? Forse sono un amante dei tempi andati. Per tagliare la legna per il camino preferisco l’ascia alla motosega. Ripenso ai miei nonni. Fa parte della vita sentire la mancanza dei morti. Dondolato dall’amaca, leggo il giornale. Non posso nascondere un certo disagio. Una maggioranza di governo non può considerare con piacere il fatto di avere un’opposizione impegnata più a difendersi nelle procure che a fare opposizione in Parlamento. Apprendo anche che per almeno un anno i telefoni di Vittorio Emanuele di Savoia e dei suoi collaboratori sono stati intercettati dalla Procura di Potenza. Le intercettazioni telefoniche sarebbero state disposte per verificare le accuse di millantato credito per un prefabbricato promesso da un dipendente comunale ad una persona in cambio di soldi. Le accuse a carico di Vittorio Emanale sarebbero di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione, alla corruzione, al falso e gioco d'azzardo. Molte persone criticano questa ingerenza della magistratura nella vita politica italiana. Non riesco a capire. Sembra quasi che i veri inquisiti siano i giudici, e che scoprire i reati sia un crimine, specialmente quando ci sono di mezzo personaggi importanti. Ritengo che anche loro, se sbagliano, devono risponderne ai giudici, come tutti gli altri. Mi domando: se invece di Savoia si fosse chiamato Pulimanti, non sarebbe stato subito frustato dall'opinione pubblica? Il figlio Emanuele Filiberto ha detto: “Spero che la giustizia italiana faccia il suo corso al più presto”. Speriamo!

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