INTERVENTO IN VAL POLA: LE PRECISAZIONI DELLA PROVINCIA

La Regione Lombardia aveva escluso la possibilità di utilizzare tali fondi per altre opere

“Gli interventi realizzati nel bacino della Val Pola subito dopo gli interventi calamitosi del 1987 hanno permesso di ridurre le condizioni di rischio per i territori immediatamente a valle della frana, ma le iniziative poste in essere non hanno consentito di raggiungere l’obiettivo di garantire un elevato grado di sicurezza attuale e futuro in relazione a possibili inondazioni”. Così precisava una nota della Regione Lombardia (Direzione Generale Territorio e Urbanistica) inviata nel marzo del 2005 al presidente della Provincia Fiorello Provera che, alcune settimane prima, aveva chiesto delucidazioni riguardo ai lavori effettuati, alla valutazione della sicurezza e allo stato di avanzamento del progetto della Val Pola. In particolare, il presidente Provera chiedeva se i nuovi lavori potevano essere differiti nel tempo, compatibilmente con le esigenze di sicurezza, al fine di utilizzare una parte delle risorse finanziarie per opere di viabilità.

La richiesta del presidente faceva seguito ad un’interrogazione presentata nel Consiglio Provinciale del dicembre 2004 dai capigruppo di maggioranza, Ernesta Cerri per la Lega Nord, Silvano Passamonti per Forza Italia, Stefano Leali per Alleanza Nazionale e Mario Colturi per Provincia Unita, nella quale si chiedeva l’utilizzo degli stanziamenti della legge 102/90 per il bacino della Val Pola per la realizzazione della tangenziale di Tirano. La domanda si basava sull’effettiva disponibilità di oltre 40 milioni di euro per la messa in sicurezza della Val Pola.

La risposta della Regione Lombardia escludeva la possibilità di utilizzare tali fondi per altre opere ed evidenziava che il progetto Val Pola era stato approvato dalle competenti autorità nazionali e regionali, primo fra tutti il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, e sottoposto con espressione di parere positivo alla Conferenza dei Servizi del 9 giugno 2004. Il progetto esecutivo, come accade per le opere di particolare complessità, era stato successivamente esaminato da una società di validazione, accreditata e di vasta esperienza su grandi opere come il Traforo del Monte Bianco.

La Provincia di Sondrio è diventata ‘ente attuatore’ in forza della delibera di Giunta Regionale del 28 maggio 2002 N. 9152 relativamente agli interventi nei bacini prioritari della Val Pola, del Torreggio e del Tartano che prima erano di competenza regionale. Nella scorsa primavera, infine, la Giunta Regionale ha completato l’iter approvando il trasferimento dei fondi alla Provincia per la realizzazione dell’opera. Come annunciato in un comunicato stampa della settimana scorsa, l’appalto verrà indetto entro la fine dell’anno.

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