ARGOMENTO PROPOSTO DALL'On. Giuliano CAZZOLA: SEMBRA IL 1993 NEGLI ULTIMI MESI DI VITA DEL PSI

Roma 19.12.08: "Che tristezza ! Seguendo il dibattito della direzione Pd mi pare di essere tornato a quando, nel 1993, negli ultimi mesi di vita del Psi, ero componente della segreteria di Giorgio Benvenuto. Anche allora noi socialisti parlavamo di 'cacciare i collusi', di moralizzare il partito, quando invece sarebbe stato il momento di resistere e di capire - come aveva indicato Bettino Craxi nel suo celebre discorso alla Camera - che era in atto un disegno politico ad ampio raggio rivolto a travolgere i partiti democratici e a mandare al potere gli ex Pci. Oggi il 'partito delle procure' ha preso di mira il Pd e loro, anziché reagire, usano il solito adagio della questione morale per condurre delle lotte intestine. Sono come quei generali di Stalin che, durante le 'grandi purghe', davanti ai plotoni d'esecuzione inneggiavano al dittatore che li aveva condannati a morte, benché innocenti".

Una domanda: ma esiste "il partito delle procure?". In gran parte d'Italia le cose vanno avanti normalmente, con i soliti acciacchi che però caratterizzano anche altri settori della Pubblica Amministrazione. Semmai una grave pecca abbastanza diffusa è la regolare fuga di notizie senza che mai si sia trovato, anzi cercato, il responsabile della violazione del segreto istruttorio, accertandone le ragioni (politiche, di interesse, di posizione personale ecc.). Poi ci sono situazioni particolari che lasciano, diciamo, sconcertati. Biunivocamente. Rigidità in alcuni casi. Flessibilità in altri. E magari anche, come al tempo di tangentopoli (che ci siamo sempre sentiti in dovere di scrivere con la "t" minuscola), l'impressione di due pesi e due misure.

Due osservazioni.

La prima formulata con un interrogativo: ma non viene in mente a nessuno che magari certe procure si muovono perché sul tavolo arrivano gli elementi per agire? Meglio: perché qualcuno ha interesse che una procura si muova, atteso che questa ha poi il dovere di muoversi vista l'obbligatorietà dell'azione penale (salvo le citate violazioni del segreto istruttorio per le quali sembra che quest'obbligo non vi sia…).

La seconda, anche questa formulata con un interrogativo: ma come mai nessuno, neppure Di Pietro, ha portato avanti la proposta di una commissione parlamentare su tangentopoli? Probabilmente perché ne sarebbero venute fuori delle belle avendo l'impressione che i Partiti, non certo esenti siano stati però il capro espiatorio dal momento che in essi militava, a sinistra come al centro e come a destra, un gran numero di persone oneste che anzi ci metteva del suo

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