Novità: Obbligo delle energie rinnovabili, Rilancio dei vecchi impianti idroelettrici, Fine degli appalti nei piccoli Comuni
Fonti rinnovabili
Il settore edilizio è abbastanza fermo. Chiunque si muova, cittadini, imprese, progettisti deve sapere che, contrariamente a quanto prevedeva il Decreto Legge che rinviava l'adempimento di cui avanti all'anno prossimo, chi costruisce o ristruttura in maniera notevole deve da subito fare i conti con gli obblighi di installazione di fonti rinnovabili
Saltano le proroghe decise dal Senato per il ricorso a tali fonti nella realizzazione di edifici o in ristrutturazioni rilevanti. Con poche modifiche, la Camera ha approvato il disegno di legge di conversione del decreto Milleproroghe, n.150/2013, e ora il Senato ha dato il via libero definitivo, l'ultimo giorno utile e cioè ieri 28 febbraio. L’Aula, in seguito a emendamenti presentati da M5S e Sel, ha annullato la decisione del Senato di far slittare di un anno, al primo giorno del 2015, l'obbligo di dotare i nuovi edifici e quelli sottoposti a ristrutturazioni importanti di impianti di produzione da fonti rinnovabili che coprano almeno il 35%, come disposto nel d.lgs n. 28/11.
Si torna quindi ai precedenti termini: dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2016 i nuovi edifici e le ristrutturazioni importanti dovranno prevedere il 35% di fonti rinnovabili per la copertura dei consumi di calore, elettricità e raffreddamento. Dal 1° gennaio 2017 si passerà al 50%.
Impianti idroelettrici
E a proposito di energia si rileva che il progetto dell’Europa per rilanciare i vecchi impianti idroelettrici in Italia è ancora al palo.
Ridare vita e vitalità a vecchi impianti idroelettrici inutilizzati e anche a vecchi mulini ad acqua presenti nei Paesi Ue. Questa è la una missione dell'Unione europea, che ha avviato un progetto per far rivivere tali strutture. Si chiama Restorhydro il progetto europeo che, con un budget di circa 2,5 milioni di euro, ha coinvolto Italia, Francia, Lituania, Belgio, Svezia, Polonia, Grecia e Slovenia. Gli altri è difficile che siano al palo...
Basta appalti nei Comuni piccoli
I Comuni sotto i 5000 abitanti, e cioè 72 in provincia, essendo al di sopra solo Sondrio, Morbegno, Tirano, Chiavenna, Livigno e Cosio, hanno visto prorogata al 30 giugno la loro autonomia di spesa. Dopo per appalti, forniture ecc. si devono obbligatoriamente affidare ad un'unica centrale di committenza.