CCCVa INFORMA: BUS URBANI A SONDRIO: PRENDI DUE E PAGA UNO (…e dieci) 11 2 28 31

Dal primo semaforo e dal tram Ioli, via Perego e ASM, agli attuali bus Gianolini

Dal 1 marzo rivoluzione nei trasporti urbani di Sondrio e non solo per il passaggio alla Ditta Gianolini dall'ex Azienda Municipalizzata ASM, poi divenuta Società Multiservizi anche con l'apporto di capitale privato, infine incorporata nell'unica società pubblico/privata che si occupa dei diversi servizi in provincia. Nell'occasione dell'appalto bandito dal Comune di Sondrio l'unica linea cittadina ha lasciato il posto a tre linee, rossa, verde, blu, mentre per le frazioni ci sono la gialla (Mossini, Arquino, Ponchiera) e la grigia (Triasso). Non basta. Ad altri collegamenti provvede la STPS (Società Trasporti Pubblici) con la linea A 35 (S.Anna,Triangia), con la A 33 per la zona Trippi e Montagna Piano (destinazione Poggiridenti Piano) serviti anche dalla A 44 (destinazione Piateda e Boffetto).

GLI ORARI CON LE NOVITA'

La cosa interessante del nuovo servizio è l'organizzazione degli orari cittadini per fasce con partenze dalla Stazione tra le 7,05 e le 8,20; poi tra le 12 e le 13,25. Infine tra le 18 e le 19,25.

Per il resto della giornata il servizio funziona 'a chiamata'. La prenotazione deve avvenire però con quasi un'ora di anticipo.

I NUOVI PREZZI

Biglietto ordinario a tempo (60 minuti) 1,10

Biglietto ordinario multicorse 10,00

Abbonamento ordinario settimanale 7,20

Abbonamento ordinario mensile 26,00

Abbonamento mensile per studenti e over 70 22,00

Abbonamento ordinario annuale 255,00

Abbonamento annuale per studenti e over 70 180,00

E PER FINIRE UN PO' DI STORIA

All'indomani della Liberazione sul Palazzo del Tribunale in Corso Italia comparve una grande scritta "vogliamo il tram" che fece bella mostra di sé per diversi lustri. Aspirazione abbastanza diffusa. Le novità in fatto di mobilità risalgono ai primi anni '50 e sono due. Innanzitutto il semaforo. Ci fu una certa fibrillazione in città nel sapere che il Comune, Sindaco Schena, aveva deciso l'installazione di un semaforo. L'innovazione veniva considerata una sorta di emancipazione, una sottolineatura del carattere di città. Fu invece una delusione. Alla notizia che il semaforo era stato installato all'incrocio ove trovasi l'ingresso della caserma dei Carabinieri furono in tanti a scendere per Via Piazzi, o a salire da Via Stelvio, per rendersi conto di persona. Ahimè non si trattava del semaforo a tre luci, rosso, verde, giallo ma di luci ce n'era una sola, gialla e lampeggiante. Per il tricolore ci sarebbe stato da aspettare qualche anno al duplice incrocio tra Piazzale Bertacchi , Via V. Veneto e Via XXV Aprile.

Meno male che arrivò il tram. Senza rotaie e senza linea elettrica di alimentazione. Non importa, tutti lo chiamavano così. In realtà era un piccolo bus che 'patron' Ioli aveva messo in servizio, la moglie Tisbe installata al posto del bigliettaio. In 30 minuti faceva il giro da Via Bernina, Piazza Garibaldi, Stazione, SS38 e fino al Trippi tornando poi indietro sullo stesso percorso con la variante di Via Del Grosso. Cominciava al mattino alle 7 e finiva la sera alle 20.

Per parecchi anni andò avanti così. Poi le cose si complicarono. I trasporti erano in crisi, contributi pubblici non ce n'erano. Il servizio si fermò. Il Sindaco Venosta riuscì a mettere in piedi una brillante soluzione con il subentro di una colonna del settore, la Perego Autotrasporti (la prima società a iniziare un servizio di linea con il Passo delle Stelvio). C'erano polemiche ma le troncò la parata dei nuovi mezzi in Piazza Garibaldi presentati dal Sindaco e da chi scrive.

La tormenta tornò a infuriare un po' di anni dopo, nel 1976 e sempre per questione di soldi tanto che in tutta Italia il settore fu sull'orlo dell'abisso sinché non si mosse la Regione Lombardia che aveva nella sperimentazione scoperto che il sistema di gran lunga il migliore era quello valtellinese con un Consorzio-Authority e una società di gestione, mista, con Presidenza espressa dal capitale pubblico e amministratore delegato espresso dal capitale privato. Soluzione eccezionale. La strada si allungò perché anche a Roma si fece tesoro di quanto imparato anche qui. Il Presidente di Federtrasporti, on. Marzotto Caotorta portò in porto la riforma del settore che ormai aveva raggiunto in tutta Italia lo stato preagonico. Questo dopo. Prima però i nodi erano venuti al pettine quando la soluzione era invocata da tutti ma ancora di là da venire. Non c'era infatti altra soluzione che la municipalizzazione del servizio, essenziale visto che oltre alla linea cittadina c'erano, vitali, quelle delle frazioni (Triangia, e S.Anna, Mossini, Ponchiera, Triasso). L'operazione riuscì molto bene tanto che fu possibile poi intervenire strutturalmente. La linea di Triangia fu prolungata a Piatta diventando interurbana, Mossini venne ad essere tratta della linea interurbana per la Valmalenco. In questo modo il servizio poteva usufruire del contributo, in base agli autobus-km, che non era previsto per le linee che si sviluppavano all'interno di un territorio comunale. L'ASM successivamente variò il percorso, ad ovest allungandolo sino alla Scuola Media Torelli e deviandolo sino a raggiungere la Piastra anche se questo andò a scapito della cadenza che per l'utenza è sempre la migliore delle soluzioni.

CCCVa

CCCVA