LA STATALE PER BORMIO E’ STATA FATTA PRENDENDO I SOLDI DOVE LE OPERE FINANZIATE ERANO FERME. UNA SITUAZIONE NELLA QUALE POTREMMO TROVARSI NOI SE IL LOTTO IN BASSA VALLE NON PARTE

Si diceva “meglio due corsie reali che quattro virtuali”

Il Comitato Cittadini Consumatori Valtellina ritiene doveroso offrire un contributo sul problema della Statale 38, specificatamente per la discussione in corso sulle quattro corsie da Piantedo sino a Cosio piuttosto che non le due corsie da Piantedo al Tartano.

Bene precisare in premessa che chi firma la presente nota a suo tempo aveva preso posizione con diversi scritti a favore delle due corsie. Non perché le due fossero meglio di quattro, come qualcuno sosteneva. Le quattro erano meglio di due, ma sostenevamo che erano molto meglio due reali piuttosto che quattro virtuali, proprio con riferimento ai costi. Va aggiunto che questa posizione era supportata da fondate ragioni tecniche di adeguatezza delle due corsie, calibro della tangenziale di Sondrio o della SS 38 dopo Sernio, al traffico attuale e anche futuro. Non erano in molti su questa linea (Provera e Ciapponi sì) i più essendo schierati per le quattro corsie.

Puntualizziamo

Oggi, con 280 milioni di €uro disponibili, vi sono alcune spinte a modificare il progetto per arrivare al Tartano con due corsie. In questa linea la posizione più avanzata è quella del Sindaco di Morbegno che ha fatto fare in proposito uno studio.

Puntualizziamo.

Da tenere presente…

Ci sono voluti anni per definire prima il tracciato, poi il progetto preliminare, poi quello definitivo.

Ahimé il definitivo, fatti i conti, ci si è accorti che comporta una cifra rilevantissimi. Siamo a 671 milioni di €uro da Piantedo al Tartano, la stessa cifra richiesta dal passante di Mestre che però di corsie ne ha non 4 ma 6, e quanto a sviluppo è lungo una volta e mezzo il nostro tratto di SS38.

Da tenere presente se si congela il progetto attuale.

I soldi sono arrivati perché il progetto aveva tutti isacri crismi

Di soldi, mettendo insieme una serie di capitoli – non dettagliamo per brevità – si era arrivati alla metà di quelli necessari ad un primo lotto. Ne occorrevano altri. E’ stato quasi un miracolo riuscire a ottenerli da una specie di Finanziaria “di guerra”, viste le difficoltà di un’economia come quella italiana che sta scontando prima di ogni altra cosa un salasso vero e proprio di risorse per i fabbisogni energetici.

Per averli bisognava avere le carte in regola, ovvero un progetto che avesse alle spalle i sacri crismi, con tutti i bolli e i timbri necessari.

Il 22 marzo scorso il progetto è andato al CIPE insieme con tanti altri tutti avendo avuto un primo OK. La compagnia si è rarefatta una settimana dopo. Il 29 infatti mentre una serie di opere avevano un’approvazione “in linea tecnica”, per meno di 20 c’era l’OK definitivo, tecnico e finanziario.

Ogni valutazione, nonostante tutto il lavoro di questi anni, il vero punto di partenza è il CIPE del 22-29 marzo.

Cantieri nel 2008

Va precisato che correndo veloci è da presumere che, andando su questa strada, i cantieri possano aprirsi nella primavera del 2008 in ragione dei tempi tecnici. Occorre fare la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale – Comunità Europee. Occorre un bando europeo. Siccome dopo il progetto preliminare c’è stato bisogno di quello definitivo per appaltare, ma non ancora quello esecutivo tocca all’impresa farlo. Dopo i vari OK finalmente il cantiere. Data realistica, come s’è detto, la primavera del 2008.

Passaggio importantissimo per ragioni che si riprenderanno dopo.

L’ipotesi contrassegnata dal motto “più lunga e meno larga”.

Seconda ipotesi, quella contrassegnata dal motto “più lunga e meno larga”. In altri termini una sola carreggiata che –abbiamo continuato a dirlo e a scriverlo – basta a smaltire non solo il traffico attuale ma anche un suo incremento. Chi a suo tempo era, sia pure con motivazioni un po’ diverse, su questa linea (noi, il Presidente Provera, il Sindaco Ciapponi e non molti altri) immaginiamo che sarebbe felicissimo. Tra il dire e il fare però, come dice un noto proverbio, c’è di mezzo il mare, anzi l’Oceano da poco vinto, a remi, dal con valligiano Bellini arrivato qualche giorno fa in Brasile.

C’è anche un’ipotesi progettuale, quella fatta predisporre dal Comune di Morbegno che potrebbe anche a vere una sua valenza salvo il conflitto con le norme di sicurezza nel tratto intermedio tra le due gallerie di quasi 3 km l’una (parere estemporaneo: ma sono proprio indispensabile quei due, lunghi e costosi, tunnels??? – Ci riferiamo al progetto approvato e anche all’ipotesi morbegnasca).

Bisogna ripercorrere tutto l’iter.

Ci si dice che qualcuno sostiene che non sia necessario. Si veda di verificare, in particolare quanto andiamo scrivendo non certo ai fini di valutare se abbiamo scritto il vero o no bensì per avere un’idea della fattibilità della soluzione alternativa proposta.

Si deve partire dal progetto preliminare, ottenendo che “l’accessibilità Valtellina” resti nella Legge Obiettivo, con tutti i vagli del caso, Autorità di Bacino e VIA compresi. Poi passare al progetto definitivo con tutti i vagli del caso.

Finalmente il CIPE per l’approvazione finale e il finanziamento, se i soldi ci sono ancora.

Come è stata finanziata la Strada della Rinascita?

Ci si dice che qualcuno sostiene che non si corrono rischi perché in parte sono finanziati per altra via e in parte addirittura inseriti nella Finanziaria ultima.

Una semplice domanda: come è stata finanziata la Strada della Rinascita, in valore nominale equivalente alla cifra oggi disponibile in valore reale superiore? Da dove sono venuti i soldi?

I soldi, tanti, sono stati rastrellati dall’allora Ministro dei LL.PP. Prandini dove c’erano ma non venivano utilizzati, opere in giro per l’Italia finanziate ma ferme. Un po’ come sarebbe la nostra situazione con un progetto prontissimo per partire ma congelato in attesa del sostituto.

Il programma del Governo Prodi

Non va infine dimenticato – anche se il passaggio al Senato costituisce un grosso interrogativo – cosa dice in proposito il programma del Governo Prodi:

“L'Unione si impegna a individuare, sulla base delle risorse finanziarie disponibili, gli interventi infrastrutturali da realizzare prioritariamente, in coerenza con il "Piano generale dei trasporti", con il coinvolgimento attivo degli enti territoriali. L'individuazione delle priorità infrastrutturali deve a sua volta avvenire alla luce delle risultanze della valutazione ambientale strategica (VAS), dell'esame del rapporto costo beneficio di ogni intervento e delle sua coerenza con gli obiettivi generali e di sistema da perseguire, a partire dal riequilibrio modale.

A tal fine, proponiamo di modificare profondamente la "legge obiettivo", per rafforzare il ruolo degli enti territoriali, per rendere generalizzato e inderogabile il ricorso alla valutazione di impatto ambientale, per potenziare le capacità di controllo, monitoraggio e di vigilanza complessiva sul ruolo e sull'operato dell'istituto del "General contractor", cioè della figura introdotta dalla "legge obiettivo" come esecutore generale dell'opera.

In generale, proponiamo di riordinare la legislazione sui lavori pubblici…”

Se qualcuno pensa che le cose stiano diversamente ci scriva pure. In ogni caso chi nelle Istituzioni avesse dei dubbi in proposito può fare le verifiche del caso in quel di Roma.

La via da percorrere

Dicevamo prima che la cantierizzazione prevedibile per la primavera del 2008 è un passaggio importantissimo. Lo è perché intanto che procede l’iter del lotto funzionale sino a Cosio parallelamente c’è tutto il tempo, sempre che non si dorma o che si cominci a cincischiare perdendo tempo prezioso, di predisporre il secondo passo, con l’aliquota dei 280 milioni che resterebbe disponibile e con il ribasso d’asta per realizzare quello che vogliono tutti: il salto anche di Morbegno, e magari, ipotesi del tutto nostra, evitando quelle due lunghe e costose gallerie (potrebbe forse venir fuori qualche soldino per Tirano).

Dibattito aperto

Comitato Cittadini Consumatori Valtellina

Comitato Cittadini Consumatori Valtellina
CCCVA