Frontalieri valtellinesi: per l'on. Crosio nessun problema

Avevamo seguito in diretta o quasi lo spoglio della iniziativa "contro l'immigrazione di massa" dando i risultati, commentati, quasi in tempo reale. Avevamo subito tranquillizzato i nostri frontalieri, e stagionali. La conferma viene dalla nota che ha diffuso l'on. Crosio che ha sempre seguito da vicino i problemi di questo settore. La nota:

“Non ci sarà nessun problema per i nostri frontalieri che continueranno ad essere ben accolti e apprezzati in Svizzera: per loro non cambierà nulla, nonostante qualcuno, per convenienza, sostenga il contrario”. Le parole del senatore Jonny Crosio, da sempre impegnato in difesa dei frontalieri, sgombrano il cielo da qualsiasi nube all’indomani del referendum con cui i cittadini svizzeri hanno detto basta all’immigrazione di massa, chiedendo una limitazione dei permessi di dimora per gli stranieri. “I nostri lavoratori sono apprezzati e perfettamente integrati nel sistema economico elvetico – aggiunge –, non saranno in alcun modo penalizzati dall’esito del referendum, gli imprenditori svizzeri continueranno a fidarsi di loro e ad assumerli”.

Secondo il senatore Crosio, tranquillizzati i nostri frontalieri, bisogna riflettere a fondo sull’esito di una consultazione che ha evidenziato tutti i timori dei cittadini svizzeri: “Emerge un sentimento che sembra pervadere tutta Europa per una situazione divenuta incontrollabile – sottolinea Crosio –: non è razzismo, perché la Svizzera non è mai stata xenofoba, è paura. I cittadini temono di perdere la loro identità e guardano con sospetto a un’apertura delle frontiere che ha moltiplicato gli ingressi. È un voto contro l’Unione europea: siamo sicuri che, proposto in Italia, un referendum simile avrebbe un esito diverso? Chiedono al loro governo di rinegoziare gli accordi perché non possono più accettare gli episodi di dumping salariale, le imprese gestite da stranieri sorte come funghi nelle zone di confine. Il ‘sì’ svizzero che viene dai cittadini è un segnale per l’Europa intera, il sintomo di un’insoddisfazione che non si può più ignorare”.

 

 

CCCVA