LA SCADENZA DELL'OBBLIGO DELLE VALVOLE SUI TERMOSIFONI é PROROGATA ALL'AGOSTO DEL 2014 (salvo ulteriori richieste e possibili proroghe). IMU, Addizionali, Accise, Tares, IVA + uno. Basta tasse! NO ALLE TERMOVALVOLE!

Lo Stato non ha ancora recepito la direttiva europea. Quasi tutte le Regioni aspettano. Lombardia più realista del re? Gli installatori aspettino a dopo la crisi

I consumatori: "Quest'anno la pressione fiscale supera il 45%: siamo a livelli non più sostenibili"

Adusbef e Federconsumatori parlano infatti di pressione fiscale su "livelli insostenibili, oltre il 45%". Gli aumenti del 2013 rappresentano, per le due associazioni, "un vero e proprio salasso che equivale a circa un mese di spesa alimentare di una famiglia media".

Abbiamo avuto IMU e Aumenti delle accise. Arrivano di nuovo IMU (difficile che la levino), Tares, Addizionali, un punto in più per l'IVA.

In questa situazione arriva la novità delle termovalvole da montare sui termosifoni, altra sberla da almeno 1000 €uro. Per convincere aggiungono che più della metà ci pensa lo Stato. In 10 anni, ma intanto i soldi la gente li deve tirare fuori subito. Il Consiglio Regionale si é ribellato e l'otto maggio

ha approvato una mozione, la 309 con la quale la Giunta è stata invitata "ad istituire un fondo finalizzato ad aiutare i cittadini lombardi nel sostenere le spese per la contabilizzazione e la

termoregolazione degli impianti e a diminuire sensibilmente le sanzioni amministrative per gli inadempienti e, nel caso non fosse possibile l'assunzione di tale onere, a valutare, anche mediante il coinvolgimento degli enti locali competenti, modalità opportune che tengano conto delle specifiche condizioni ambientali locali, per dilazionare nel tempo l'applicazione della norma, anche valutando la tipologia di impianto".

A questo puntio la Giunta regionale non ha potuto non aderire e cosìm con deliberazione n° IX / 3522 nella seduta del 23/05/2012 ha spostato la scadenza all'agosto 2014.ma c'é nel nuovo Consiglio chi non é ancora soddisfatto e per due ragioni. La prima per le ragioni economiche di cui sopra. La seconda perché non risulta accettabile il metodo. Abbiamo sentito che la motivazione veniva fatta risalire alla Direttiva europea. Intanto le direttive devono essere recepite con leggi nazionali e finora in Italia questo non é successo ma non pare che vi sia la voglia di farlo a breve. La Lombardia vuole essere più realista del re? Allora paghi lei come ha richiesto il Conssiglio.

In secondo luogo la stessa direttiva discerne chiaramente i due casi, edifici nuovi che devono stare alle nuove regole e edifici esistenti per i quali non c'é neppure l'obbligo ma l'invito ad adeguarsi alle nuove norme nel caso di ristrutturazione, non subito!.

Aggiungasi infine che per i condomini esistenti costruiti e attrezzati come si usava un tempo e quindi con tutti gli appartamenti riscaldati, la variabilità delle temperatura - ad esempio la messa al minimo in caso di assenza - condiziona negativamente le unità immobiliari finitime sul piano e fra i piani.

Possiamo capire che installatori e impiantisti non siano contenti delle posizioni contrarie ma é ora di dire basta ai prelievi dal portafogli della gente. Oltre a tutto non é il momento!

CCCVa

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