Che rimedio per la siccità, ma anche per altro! - Le campane Pruneri

Alla ricerca di saggezze perdute. Cercasi parroco con volontario della PC

Le campane erano un tempo l’unico strumento di informazione di massa. Il loro suono scandiva la giornata per tutti ma in particolare per il lavoro dei contadini che dovevano raggiungere i campi e tornarsene poi rispettando i tempi previsti. Ovviamente svolgevano una funzione importante per la celebrazione della Messa e delle altre funzioni religiose, fra cui il tristissimo suono della cosiddetta “agonia” –. Oggi si direbbe che svolgevano anche una funzione pubblica come ad esempio il  suono a martello. Poteva essere un incendio, una frana, un crollo, un incidente grave, quando cominciava “ton – ton – ton –E ecc. scattava, si direbbe oggi, la protezioni civile. Tutti gli uomini, quale fosse la ragione si precipitavano nella piazza davanti alla Chiesa per dare una mano, quando era possibile. Non sempre Ricordiamo il terrificante incendio del 10 aprile del 1899 che distrusse l’intero abitato di S. Antonio Valfurva, avendo anche. data la gravità e quindi significativo, un contributo personale del Re di 10.000 lire.

Non solo comunità solidale nel momento del bisogno ma anche alcune regole di vita definite nel tempo sulla base dell’esperienza. Dicevano ad esempio che suonavano in continuazione una campana quando imperversava un forte temporale scongiurando grandinate, fulmini o altri guai.

Ancora. Certamente in scala minore per la nostra configurazione orografica ma anche noi avevamo  i nostri guai. A parte quelli tipo fillossera, solo però dopo la metà del XIX secolo, o le miserevoli condizioni descritte dallo Stefano Iacini, capitava anche l’anno climaticamente disastroso. Un secolo fa erano ancora presenti in qualche paese della Valle due vie cui ricorrere. L’una religiosa, una novena. L’altra civile che si basava, appunto, sul ricorso alle campane.
Ancora oggi ci sono quelle regole antiche della saggezza contadina che funziona tuttora nonostante l’era tecnologica. C’è ancora chi travasa il vino solo in determinate condizioni della luna, e così per il taglio della legna, e così per la seminagione e via dicendo.
Funzionano.
Non è applicabile lo stesso sistema al suono delle campane?
Probabile, ma perché non provare?
Red

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Ma di campane ne ha scritto qualche anno fa il nostro giornale come omaggio alla famiglia dei Pruneri di Grosio, campanari egregi

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Le campane dei Pruneri di Grosio

1824 - 1955

Produzione:
– Fonderia campane Pruneri in Grosio.

Conservazione:
Fonderia campane Pruneri in Grosio, fino al 1996.
Archivio storico della diocesi di Como, dal 1996.
L’archivio è stato donato nel 1996 dall’ingegnere Paolo Giorgio Pruneri, ultimo amministratore dell’omonima fonderia di Grosio (Sondrio), grazie all’interessamento di mons. Pietro Pini, nativo di Grosio.

La fonderia Pruneri in Grosio venne costituita nel 1822 da Giorgio Pruneri (1800-1881), allievo del fonditore bresciano Gaetano Soletti.
Fu attiva fino al 1915 e dal 1949 al 1956, con un’apertura straordinaria nel 1926 in occasione della fusione del monumento ai caduti di Grosio.

L’archivio è suddiviso in:
- serie I, Registri, 6 dal 1824 al 1954 e 2 s.d.
- serie II, Atti concernenti la realizzazione di concerti di campane nelle diverse località, 1831 - 1914, 1950 - 1955
- serie III, Iscrizioni, corrispondenza, bilanci, 1834 - 1955
- serie IV, Manifesti 4
(Progetti, contratti, collaudi, iscrizioni, corrispondenza)
- serie V, Giorgio Pruneri sindaco di Grosio, 1860
(carte relative all’esercizio della carica amministrativa).

Fruizione
Strumenti di corredo:
Saverio Xeres, Fonderia campane Pruneri - Grosio. Inventario, 1997, sala di consultazione.
Gabriele Antonioli, La fonderia di campane Giorgio Pruneri di Grosio, in «Archivio storico della diocesi di Como», 15 (2004), pp. 263-274, sala di consultazione.
Bibliografia:
G. Antonioli, La fonderia di campane Giorgio Pruneri di Grosio, in «Archivio storico della diocesi di Como», 15 (2004), pp. 223-274.

da Centro studi "Nicolò Rusca" in pubblicazione La Gazzetta di Sondrio - Il Cittadino di Sondrio

CCCVA