Lampedusa - 2 - : siamo in Italia (e ALL'ESTREMO SUD D'EUROPA C'E' ANCHE LA LEGA NORD)

Dai Borboni (in), ai Savoia (out), a Gheddafi (...in) - La Calandra - Leghista DOC all'estremo sud d'Europa - Telemedicina per Lampedusa? - Ma i clandestini? (SECONDA PARTE - LA PRIMA SUL NUMERO SCORSO del 28.7)




DAI BORBONI,
(IN) AI SAVOIA (OUT), A GHEDDAFI (...IN)


Lampedusa-due. Questo secondo articolo - il primo é stato
pubblicato sul numero 21 del 28 luglio ed é leggibile
andando all'indice o alla sezione "recenti" - si é reso
necessario in quanto, come scritto nel primo, abbiamo
dilagato, ma ce n'era materia a iosa.

Un salto indietro nel tempo. Romani, Cartaginesi e quant'altri
usavano di Lampedusa per il rifornimento d'acqua ma forse
non solo visto che l'isola era interamente ricoperta da una
rigogliosa foresta ricca di selvaggina. Omettendo le varie
peripezie nel tempo merita ricordare la saggia decisione di
Ferdinando V°, Re delle Due Sicilie, che poco più di 160
anni fa negò al Principe Tomasi di Lampedusa
l'autorizzazione a vendere l'isola agli inglesi. La comprò
lui per 12.000 ducati. Nel 1643 inviò i primi coloni, 90
uomini e 30 donne, contadini ed artigiani, dimostrando
quell'efficienza che, a grandissimo torto, non viene
riconosciuta ai Borboni per la solita ragione che la storia
la scrivono i vincitori. Il Governatore Sansivente provvide
infatti a costruire subito i "sette Palazzi" con 30
appartamenti, frantoi per l'olio, magazzini per grano ed
altro, uffici sanitari, militari, dogane, chiesa, cimitero.

Si fa l'Italia e al posto dei Borboni arrivano i Savoia.
Passano gli anni ma lo Stato si ricorda che esiste
quest'isola solo nel 1872 e, guarda caso, solo per
insediarvi una colonia penale. Non basta. Si revocano le
concessioni ai Lampedusani, cosa che, giustamente, si
legheranno al dito.

Occasione d'oro nel 1897 quando viene
scoperto un grosso banco di spugne, ma serve il telegrafo.
Non c'é, non si provvede e le società del settore mettono
sede in Tunisia. Il telegrafo arriverà solo nel 1911,
l'energia elettrica, con la centrale tuttora funzionante,
nel 1951, il telefono nel 1963, la pista per piccoli aerei
nel 1968, ampliata portandola a circa due Km, con 60 metri
di larghezza, nel 1982. In compenso é arrivata la NATO come
base avanzata e Gheddafi, a cui la cosa non va, nel 1986 fa, paradossalmente, un grosso regalo a
Lampedusa: spara due missili Scud che finiscono in mare vicino
all'isola. Non ci sono danni ma la notizia fa il giro del
mondo e il mondo comincia a conoscere questa splendida
isola, facendone la fortuna. Sicuramente il leader libico
non lo aveva messo in conto...
Un esempio é "La Calandra".

LA CALANDRA

Sulla parte orientale dell'isola, non lontano da dove sul
punto più alto della scogliera la luce intermittente del
faro rompe la notte dei naviganti annunciando la presenza
dell'isola e segnando il loro cammino, l'ampia Cala Creta.
Non cercate spiagge. La natura ha predisposto una
piattaforma e comunque intorno é scogliera. Così le acque
sono al massimo di trasparenza, la flora ingentilisce il
fondale, i pesci flottano lenti quasi dando l'impressione di
un Eden e facendo dimenticare che là sotto non é tutto così
magico ma vige la spietata legge della sopravvivenza.

Guardando in su, dal mare, una serie di costruzioni sul
bordo della scogliera, più o
meno inserite nell'ambiente, comunque senza sfregi come
capita di vedere in altri luoghi delle coste italiane o
insulari.

Ci sono i "dammusi", qui in chiave moderna. Che
sono questi "dammusi - nidi di roccia"? Evitiamo lunghe
spiegazioni: sono il corrispondente delle nostre baite di
montagna, realizzate con le pietre del posto. In più,
rispetto alle nostre baite, hanno un tetto a cupola con una
bordo laterale. Questo particolare non ha nulla di
architettonico ma tutto di funzionale: un tempo servivano
per raccogliere l'acqua, bene prezioso.

Bene, lassù, sul bordo della scogliera é stata issata,
simbolicamente, la bandiera Valtellina.

Ci ha pensato Nicola Marveggio, di Sondrio, che fino a un paio d'anni fa si
occupava della BAMAR di Castione. "Ma" - racconta
all'interno del dammuso dove fan bella mostra le cialde dei
tipi diversi di caffé la cui varietà quindi é a scelta del
cliente, e già questo la dice lunga sulla finezza del posto
- "ho sempre aspirato di avere un albergo e venuto da
turista, ho trovato qui a Lampedusa quello che cercavo". Per
la verità non proprio un albergo. Diciamo "una cosa
diversa". In un borgo di pietra ci sono dodici dammusi, 11
per due persone. "Niente televisione, telefono, computer", é
la linea di Nicola e Roberta. Niente vita tradizionale di
albergo. Per gli ospiti delle - chiamiamole così - settimane
azzurre, o turchese visto il colore dei fondali, c'é la cena
di benvenuto. Poi, per sei giorni, vita sul peschereccio,
mangiando a bordo e rientrando solo la sera, magari con il
piacevole diversivo, un unicum, della vasca con
idromassaggio, inserita in una terrazza a picco sul mare. Si
finisce l'ultimo giorno come si era cominciato all'arrivo,
con una cena in compagnia.

Ambiente di classe. Si respira finezza anche nei particolari
scelti con gusto e tali, già da soli e di primo acchito da
calda accoglienza.

Sembra quasi un redazionale pubblicitario, ma é solo il
frutto di una valutazione obiettiva. Vi fosse qualche
scettico vada a Lampedusa a vedere, oppure, vista la
distanza, più semplicemente a casa propria digiti
l'indirizzo
www.lacalandralampedusa.it  Inoltre ne parleranno
il mensile De Agostini "Dove", numero di settembre, e la
rivista Rizzoli "Vie del gusto".

Quella bandiera "Valtellina" che sventola lassù sul bordo
della scogliera é un altro tassello di quel mosaico
realizzato dall'impegno e dall'ingegno dei valtellinesi
sparsi in Italia e nel mondo.


LEGHISTA DOC ALL'ESTREMO SUD D'EUROPA


Chiediamo di un buon ristorante. Più d'uno ci indica "Il
Saraceno", terrazza sul porto, in un punto molto suggestivo.
Cena a base, ovviamente, di pesce, il conto e, al momento di
andarcene, la collega Irene chiede al cameriere se sa
qualcosa di "quella leghista lampedusana" finita su tutti i giornali,
ospite con Bossi di Vespa a "Porta a Porta". Il cameriere,
già contento per la mancia ricevuta, lo diventa doppiamente
visto che ci può fare a sua volta un bel favore "ma é la mia
padrona!", e corre a chiamarla.

Cortesissima arriva, si presenta, "Angela Maraventano", si
siede e passiamo un'oretta buona, molto significativa.

"Ero nel Comitato delle mamme" - esordisce e ci vien da
pensare che probabilmente non solo ne faceva parte ma ne era
il motore - "che reclamava la presenza sull'isola, sia pur
periodica, di un pediatra. Un pescatore, di nome Bartolo,
vien colto da infarto. C'é il poliambulatorio che non basta.
Ci vorrebbe l'unità coronarica. L'elicottero non é
disponibile. Passano sei interminabili ore. L'uomo muore.
Scrivo a tutti sollecitando interventi, da Palermo e da
Roma. Non risponde nessuno. Si fa viva solo la Lega Nord che
anzi invierà nell'isola vicino all'Africa il bergamasco on. Stucchi che quantomeno
riesce ad ottenere qualcosa dal Governo".

Scriveva Attilio Giordano per il Venerdì di Repubblica: "a
Lampedusa nessuno vede la Lega Nord come una minaccia. Anzi,
c’è un numero crescente di cittadini che la vede come una
speranza. L’ultima."

E così nasce la sezione Lampedusana della Lega Nord. Poi
la lista che alle elezioni comunali supera il 20&. Dulcis in
fundo la petizione, per passare dalla provincia di Agrigento
a quella di Bergamo. Oltre a tutto, commenta un ospite
dell'isola, a Bergamo si arriva in un'ora e mezza, ad
Agrigento in quattro ore d'estate quando ci sono gli
aliscafi e in quasi nove quando l'unico collegamento é il
traghetto.

Angela Maraventano si batte con determinazione. Finisce
persino nel Palazzo dei Normanni, sede della Regione in
Palermo a incatenarsi con altre cinque mamme di Lampedusa),
ignorata dall'allora Presidente, ma alla fine riesce a
spuntarla. A Lampedusa arriva l'aero-ambulanza, oggi
sostituita dall'elicottero che Angela critica rimpiangendo
l'aereo (in realtà, ci dicono altri, se é vero che
l'elicottero impiega di più dell'aereo (due ore) é pur vero
che l'elicottero arriva all'ospedale mentre l'aereo a Punta
Raisi con il difficoltoso tragitto per raggiungere la meta.
E poi, ci dicono ancora, l'elicottero può soccorrere chi é a
Linosa, 24 miglia a nord, e l'aereo no...).

Dai Borboni a
Bossi, non male. E così diventata leghista, va ripetutamente a Pontida, va in TV a "Porta a Porta". Quotidiani e riviste
parlano di lei. Anche male, e se ne duole, quando gli
italiani leggono alcuni articoli. Lei é quella che dice dei
clandestini "ammazziamoli tutti". Figurarsi titoli e testi.
Il fatto é però che é stato usato un sistema che, se applicato
a Bush, potrebbe persino portare a una dichiarazione del
Presidente yankee favorevole a Saddam! Semplice: basta
estrapolare dal contesto una frase, un'affermazione e il
gioco é fatto.

Angela leghista di ferro, in presenza di un numero di
clandestini stipati nel centro di accoglienza ben oltre la
sua capacità, aveva detto che non si poteva andare avanti
così, che occorreva un trattamento umanitario, che chi aveva
bisogno di particolare assistenza doveva riceverla. E dopo
questa premessa aveva aggiunto "se non si vuole fare questo
allora ammazziamoli tutti!". E così una dichiarazione in
favore di questa povera gente, col sistema
dell'estrapolazione, era diventata un'affermazione da SS
naziste.

Con amarezza sottolineava queste cose, così come un articolo
su una rivista nazionale e più ancora sul suo titolo a
sensazione.

Vuole diventare Sindaco per i problemi della sua terra e
della sua gente. Forse non ce la farà, ma possiamo stare
sicuri che non mollerà l'osso.

TELEMEDICINA

PER LAMPEDUSA?


Un inciso. Sul prossimo numero pubblicheremo la nota che il
Comitato Cittadini Consumatori Valtellina sta per inviare al
Ministro della Salute Sirchia, con una proposta per la
tutela della salute a Lampedusa ma anche in altre isole
italiane.

Sondrio. nell'ultima indagine de "il Sole - 24 Ore" ha
nuovamente conseguito il primato in Italia per qualità di
vita. Questo primato lo si é raggiunto con tutta una serie
di comportamenti e di iniziative, secondo l'intraprendenza e
il rigore che sono una caratteristica dei valtellinesi.
Basti ricordare, un solo esempio, che nella enorme calamità del 1987 le case
per chi l'aveva perduta sono state costruite e consegnate in
meno di 100 giorni, a costi molto bassi e con una qualità
ancor oggi verificabile.

Nel 1978, un quarto di secolo fa, c'era il serio problema
degli interventi sanitari d'urgenza a Livigno, ultimo Comune
della provincia di Sondrio, al di là dello spartiacque. Per arrivare all'ospedale é
necessario fare due passi alpini ad oltre 2000 metri di
quota, fortemente innevati nella stagione invernale - che
dura ben oltre i tre mesi! - e con temperature che in
qualche caso scendono sottozero, ma proprio tanto: sotto i
30 gradi.

Ebbene allora il Presidente Mescia dell'Ospedale Morelli,
già il più importante sanatorio d'Europa con oltre 2200
ammalati di TBC, fece predisporre a Livigno una serie di
strumenti d'indagine sul malato che, collegati via telefono,
consentivano agli specialisti in ospedale di valutare la
situazione dell'ammalato, fare diagnosi, indicare le terapie al medico a Livigno.

Se questo si é fatto allora, con ben altra tecnologia, non
può essere fatto oggi? Come, lo spiega la citata nota del
CCCVa al Ministro che, come detto, sarà pubblicata nel
prossimo numero.

E, a proposito di problemi della salute un altro caso.
Nell'unico fotostudio dell'isola, con immagini di sposi alle
pareti, - sposi che non vedranno i loro figli nascere lì, ma
a tre quarti d'ora di jet, a Palermo - la signora Giuseppina
Maggiore, nostra gentile
padrona di una bella casa con un ventilato ampio terrazzo panoramico,
ci racconta un altro caso. Una bimba, sempre dell'isola,
affetta da un male raro, che periodicamente deve recarsi in
un centro specializzato, fin su, in Italia centrale. In quel
caso c'é la fortunata circostanza di un familiare per cui i
congiunti della bimba hanno un punto di riferimento, ma in
altri casi? E' vero che situazioni analoghe si possono
presentare in tutti i posti, ma altrove si prende l'auto e
si va e si torna. Qui si va, ci si deve fermare in qualche
albergo con tutte le spese del caso se non si vuol lasciare
solo il congiunto infermo...

MA I
CLANDESTINI?


Nota conclusiva per i clandestini che arrivano a Lampedusa,
anche in questi giorni. Abbiamo sentito di disdette per
non si sa bene quali timori.

Incerti su dove andare a passare le vacanze,
navigando in Internet ci é capitato di trovare una buona
occasione proprio a Lampedusa - la realtà ha confermato le
premesse e le promesse -. Ebbene ha concorso nella scelta anche
queste voci di disdette. Una rapida riflessione: altri
disdicono? Andiamo lì a dare una mano anche con il nostro
apporto, per modesto che possa essere, al turismo isolano,
memori di una recente esperienza. Eravamo lo scorso anno a
S. Maria di Leuca. Uscendo in mare con la barca abbiamo
visto una nave, naturalmente una carretta, apprendendo che
con essa erano appena arrivati 300 clandestini, proprio di
fronte a casa nostra. Non se ne era accorto nessuno. Ed é
stato così mentre eravamo a Lampedusa. Sono arrivati in 184.
La maggior parte della gente lì, noi compresi, ha appreso la
notizia dai telegionali serali...

Non ci si faccia impressionare da queste notizie. Chi ha
deciso di andare laggiù ci vada tranquillamente.

E magari ci
vada anche chi non c'é mai stato. Perché andare all'estero
quando abbiamo in Italia tanti posti da sogno, come
quest'isola, 300 km più lontana da Sondrio rispetto a
Londra, 600 km più lontana da Parigi o Berlino, ma tanto
"Italia"? Quella gente, e non solo il posto, se lo
merita.
Alberto Frizziero


GdS 8 VIiI 03  www.gazzettadisondrio.it

Alberto Frizziero
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