MINISTRO A GO-GO, OVVERO DEL PIFFERO

LA
DIPLOMAZIA


Il Ministro degli Esteri, in qualsiasi Paese, é il capo della
diplomazia, la quale, secondo lo Zingarelli, é definita
"accortezza di persona consumata "mentre il Panzini
parla di "esperienza, astuzia o riserbo".

Il linguaggio per un tale Ministro, deve essere sempre misurato,
calibrato al punto giusto, pesato e soppesato perché basta un
nonnulla per provocare conseguenze, tanto più che la politica
estera vive molto anche di immagine. La forma si mescola con la
sostanza, visto che il responsabile di tale Dicastero quando
parla lo fa a nome del suo Paese.

Se si nota, la scelta di chi é chiamato a coprire simile
responsabilità é sempre fatta ad alto livello, spesso
trovandosi a ricoprire tale ruolo chi é stato Capo del Governo.

IL
MICRO-MINISTRO DEGLI ESTERI BELGA


La premessa era necessaria prima di riprendere quanto ha
dichiarato qualche giorno fa il Ministro degli Esteri belga,
cotale Louis Michel, che
ha trovato il modo di guadagnarsi l'onore delle cronache
presumibilmente non essendo riuscito a conseguirlo in altro
modo, visto che al suo confronto il Carneade di manzoniana
memoria appare un gigante.

In un raptus di grandeur questo mini-Ministro, anzi
micro-Ministro,  si é messo in mente di fare le pagelle ai
Capi di Governo, suonando il suo piffero, strumento congeniale
alla definizione del soggetto.

E così ha trovato modo di dare uno zero al Presidente del
Consiglio italiano, lo stesso voto dato ai talebani.

Da italiani non ci interessa chi sia l'attuale Premier, se di
destra, di centro o di sinistra. Il ragionamento vale chiunque
sia a Palazzo Chigi. Vale per l'on. Berlusconi come varrebbe se
fossero ancora alla guida del Governo l'on. D'Alema, l'on. Prodi o
chiunque altro.

LA
FAVOLA DELLA RANA E DEL BUE


E, dato che ci siamo sentiti offesi come italiani, ci era venuta
la tentazione di
replicare in modo altrettanto becero. Senonché siamo, appunto,
italiani, e nei cromosomi abbiamo tanta cultura da permetterci
di guardare sarcasticamente dall'alto questo pover uomo
impegnato nella batracomiachia in cantina di casa sua.

Sarcasticamente. 

Già perché ci sovviene la favola antica della rana e del bue,
di quella rana che credendosi importante si gonfiò e si gonfiò
e si gonfiò, sempre più sentenziando, ma finendo a scoppiare.

Ma i belgi si meritano di essere rappresentati in questo modo?
Amarilli
P.S. Il
Premier belga ha presentato, per iscritto, le sue scuse all'on. Berlusconi e
Palazzo Chigi ha dichiarato chiuso l'incidente. Gli conviene
vigilare sul suo Ministro, che é anche il suo vice. Un'altra
visita in cantina e lo obbligherebbe a nuove scuse a qualcun
altro.



GdS 17.10.01 

Costume