L’ACQUA IN BOTTIGLIA NON È PIÙ CONTROLLATA DI QUELLA DEL RUBINETTO

“Ogni cittadino beva quella che vuole in base al sapore ma non si faccia credere che l'acqua minerale è più controllata di quella del rubinetto". E' il commento in una nota del presidente aggiunto di Federutility, Mauro D'Ascenzi, ai dati della ricerca presentata nei giorni scorsi, in cui si riscontra un ulteriore aumento del consumo di acqua minerale degli italiani. “L'acqua minerale - aggiunge - non è mai stato un concorrente dell'acqua di rubinetto. Rispetto ai quasi 200 litri d'acqua che si consumano ogni giorno, è già tanto se ne vengono bevuti un paio". Non ci sta ad accettare che l'affidabilità dell'acqua di rubinetto sia messa in discussione. "Sono contentissimo che aumenti il consumo di acqua minerale - osserva D'Ascenzi - ne sono contento per coloro che lavorano per il settore e per i cittadini che gustano la bevanda che preferiscono ma deve essere noto che gli acquedotti vengono controllati ogni giorno e spesso più volte al giorno, mentre le etichette delle minerali riportano le date delle analisi che a volte risalgono ad anni precedenti". Accade spesso poi, sottolinea, "che le sorgenti dalle quali viene imbottigliata la minerale, siano le stesse dell'acquedotto. Che senso ha allora parlare di acqua migliore? Sono semplicemente prodotti diversi. Basti pensare che loro fanno pubblicità per venderla, noi per farla risparmiare". Rispetto alla qualità, conclude D'Ascenzi: "L'acqua di rubinetto è per tutti, mentre quella minerale, parafrasando una vecchia pubblicità, sarebbe per molti, ma non per tutti. Ci sono acque minerali indicate per alcune persone ma possono essere dannose per altre. Se poi si vede il costo economico ed ambientale, un litro di minerale costa come mille litri di rubinetto, solo che quest'ultima non lascia in giro bottiglie di plastica e non necessita camion per essere trasportata".

Quindici - Federutility

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