Gli uffici postali verranno mantenuti anche nei piccoli Comuni. D'accordo!)

Si tratta di una presenza dello Stato anche con altri servizi, Il commento dell'ANCI

“L’impegno ribadito stamani dall’amministratore delegato di Poste ci rende ottimisti. Concretizza il primo effetto della legge Realacci sui piccoli Comuni, che poneva tra i suoi obiettivi il mantenimento degli uffici postali nei centri periferici”. Lo afferma il coordinatore dei piccoli Comuni dell’Anci, Massimo Castelli, commentando la dichiarazione di Matteo Del Fante che ha assicurato in conference call con gli analisti che Poste non chiuderà alcun ufficio nei Comuni con meno di 5mila abitanti. “Ringrazio l’ad di Poste italiane per la sua sensibilità, e spero – aggiunge il sindaco di Cerignale – si possa proseguire sulla strada del mantenimento di tutti gli altri servizi essenziali per contrastare lo spopolamento nei piccoli Comuni”.
Castelli ricorda come Anci, in tema di servizi e uffici postali, ha dato priorità all’azione per affrontare e risolvere le problematiche segnalate dalle comunità locali. Il tutto partendo dal “presupposto che il servizio postale, è un ‘presidio dello Stato’ sul territorio, ed assume un valore irrinunciabile specie nei piccoli Comuni”.
“Il fatto che un importante ente come Poste si ponga come obiettivo strategico di continuare a garantire i servizi anche nei piccoli centri può essere – sottolinea il coordinatore Anci – stimolo ad altri erogatori di servizi. Il mio augurio è che si vada verso una vera inversione di tendenza su tutti i servizi essenziali per i territori”.
Secondo Castelli, lo Stato “deve tornare ad investire su tutti i servizi, dagli ospedali, ai servizi sociali, alle scuole. Nei centri periferici i servizi non devono mancare e la loro erogazione, soprattutto, non può essere legata solo al numero degli abitanti”.
Lo stesso esponente Anci rimarca il valore della strategia condotta dall’Associazione che con “Poste è passata da un momento di grande criticità a questo risultato, anche grazie ad una politica di buoni rapporti, fatta di ascolto e di confronto per mezzo dell'apertura di tavoli di lavoro permanenti a livello nazionale e regionale sulle esigenze del territori”. Non a caso su forte pressione dell’Anci “anche nella legge di bilancio 2018 sono confluiti una serie di interventi volti a restituire appetibilità nella gestione del servizio di tesoreria”. Tra questi “va menzionato l’ingresso di Poste italiane nella gestione del servizio con l’ausilio finanziario di Cassa Depositi e Prestiti che provvederà alla erogazioni delle anticipazioni di tesoreria”, conclude Castelli. 

 

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