RIE, CON IL CARBONE BOLLETTA ENERGETICA PIU’ LEGGERA DEL 15%

Un taglio alla bolletta elettrica del 15% medio annuo e un risparmio nel prossimo decennio che oscilla tra 27 e 58 miliardi di euro. Sono le stime del Rie nel caso che il carbone costituisse il 50% della generazione elettrica in Italia, una quota oggi al 12% ( 33% nella Ue a 25, 39% a livello mondiale). Se ne è parlato al convegno organizzato a Roma da Assocarboni nei giorni scorsi.

Sullo sfondo l'insufficiente copertura delle infrastrutture di ricezione e stoccaggio di gas, la forte dipendenza del Paese negli approvvigionamenti dall'estero di petrolio e gas (per quest'ultima fonte soprattutto da Russia e Algeria).

«È più vantaggioso economicamente, più stabile e prevedibile nei prezzi invariati nell'arco degli ultimi due anni, esente da effetti speculativi e geopolitici e garantisce una maggiore sicurezza di approvvigionamento» ha puntualizzato Andrea Clavarino, presidente di Assocarboni.

Secondo le ipotesi del Rie, inoltre, con una produzione elettrica in Italia al 50% da carbone, l'aumento di emissioni CO2 non metterebbe l'Italia in posizione di sfavore rispetto agli altri Paesi europei.

A penalizzarci - sostiene Assocarboni - soprattutto la mancanza di un politica energetica. «Manca un piano energetico nazionale - sottolinea Clavarino - ci auguriamo che venga elaborato al più presto, per permettere ai produttori di energia di utilizzare le fonti che preferiscono. Oggi non è così, si facilita il gas non solo fiscalmente ma anche per il fatto che lo si considera meno inquinante, analisi che vanno fatte considerando non solo la combustione ma l'intero processo, cioè il ciclo di vita dei combustibili».

Sull’opposizione al carbone di alcuni comuni Clavarino precisa che «oggi le tecnologie consentono un forte abbattimento delle emissioni, gli impianti istallati per esempio a Civitavecchia sono tra i più efficienti e moderni in Europa».

Quindici - Federutility

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