TESTAMENTO BIOLOGICO. LO STOP DELL’ORDINE DEI MEDICI

La Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri ha assunto una posizione a riguardo del testamento biologico. Essa spazza via, una volta per tutte, il pregiudizio diffuso da alcuni ambienti politici, in base al quale la maggioranza dei medici italiani sarebbe favorevole al varo di una legge che disciplini la materia. Nel documento della Fnomceo non viene espressa alcuna esplicita esigenza di una legge sul testamento biologico né vengono rivolti appelli al legislatore affinché venga introdotto nel nostro ordinamento uno strumento di questo tipo. Piuttosto traspare chiaramente l’esigenza di consolidare l’alleanza terapeutica tra il paziente e il medico e che si convoglino maggiori risorse pubbliche in direzione delle cure palliative, in grado di aiutare i medici nell’accompagnamento del paziente nelle ultime fasi della vita.

Inoltre, qualora emergesse una volontà del legislatore di pervenire ad una legge in materia di dichiarazioni di volontà anticipate di trattamento, dagli Ordini viene formulata la richiesta di una efficace rete di tutela dei soggetti più deboli. Dunque una serie di cautele assolutamente condivisibili.

Nel complesso una posizione, quella assunta dalla Fnomceo, che allarga il fronte di quanti sostengono che non sia necessaria una legge sul testamento biologico e che intravedono nell’ostinazione con cui viene perseguito questo progetto da parte di alcuni settori della maggioranza di governo, un autentico "accanimento terapeutico" che sarebbe meglio evitare alla società civile italiana.

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