Due persone, la ragazza, un cavallo, il segnale per non parlar del cane

Un titolo alla Jerome, protagonista un cavallone che ignora di essere considerato un pony

La ragazza
Salve, sono la ragazza che è stata argomento di un vostro assolutamente ridicolo e poco veritiero articolo, pubblicato lo scorso 8 dicembre. Vi scrivo per far sì che vi possiate appuntare alcune piccole precisazioni che vi potrebbero servire in futuro, per ricordare che prima di scrivere (specialmente su un giornale volto ad informare i lettori, ammesso che ne abbia) è fondamentale essere certi di quanto si comunica.
Inizio col dirvi che il mio amatissimo "cavallone" è un pony (con il termine pony vengono indicati, secondo la Federazione Equestre Internazionale, quei cavalli di dimensioni ridotte anche da adulti, la cui altezza al garrese non supera i 150 cm (151 cm se ferrati). Proseguo con l'invito a riflettere sulla larghezza della strada che ho percorso: a me (e penso a chiunque altro) appare piuttosto ampia, sicuramente quanto basta a chiunque di soddisfare la propria esigenza di mantenere una certa distanza dal cavallo. Vado avanti informandovi che le uniche pensionate che hanno sfiorato la mia cavalcatura si sono avvicinate spontaneamente e mi hanno anche fatto un bel complimento (assieme ad un papà con la sua bimba che ha voluto accarezzare la mia cavallina); l'unico che ha manifestato il proprio fastidio nell'incrociarmi è stato il proprietario del cane in fuga, non lo nego, ma ci tengo a farvi sapere che mi sono accorta subito che il cane dell'uomo che mi veniva incontro si stava agitando, quindi mi sono fermata al lato opposto della strada, per permettere al signore di proseguire indisturbato la propria passeggiata (mentre io e Zingara aspettavamo pazientemente qualcuno si è avvicinato per fare qualche coccola al cavallo). E' stato a questo punto che il cane ha "strappato" il guinzaglio che probabilmente era piuttosto vecchio e poco sicuro, oppure è sfuggito di mano a qualcuno di poco responsabile, che non sa governare il proprio animale (un cane incustodito per le vie della città potrebbe causare disagio a pedoni ed automobilisti tanto quanto il mio cavallo, qualora fosse stato ingestibile). Concludo col dirvi che la mia risposta è stata sì, piuttosto seccata, ma assolutamente giustificata: il mio interlocutore infatti mi ha aggredita con parole molto poco educate ed ha arricchito le proprie proteste con qualche insulto gratuito.
Detto questo spero che leggerete il mio messaggio e che imparerete ad essere più onesti. Reputo il vostro "giornale", se così si può chiamarlo, ridicolo e pietoso, alla ricerca di notizie patetiche da trasformare in polemiche campate per aria. Come ultimo appunto voglio farvi sapere che i cavalli a Sondrio sono stati una realtà fino a non molti anni fa, nel ricordo collettivo di città e abitanti esiste certamente quello delle sfilate di cavalli e cavalieri che passeggiavano diretti verso il centro o verso i maneggi che sorgevano (e sorgono) nei dintorni dei centri urbani.
Sofia Pizzatti
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Nostro commento
Questo commento alla nota che la firmataria invia ora, 210 giorni dopo la pubblicazione che le ha dato fastidio, merita di esserci se non altro per far divertire i lettori.  Dunque procediamo:
 
Sofia è nome che viene dal greco sophia e vuol dire sapienza.
Ci inchiniamo.
Di fronte a tanta sapienza che promana da ogni parola, anzi da ogni sillaba, della sua lettera dimostrata con il suo scritto ci inchiniamo.
Come si può competere con la sua definizione di  <"giornale", se così si può chiamarlo, ridicolo e pietoso> emessa da cotale sapiente?
Come se centra l'obiettivo riuscendo a svelare che noi andiamo a caccia di “notizie patetiche”?
Come se il nostro articolo è “assolutamente ridicolo e poco veritiero”?
Come se ci viene  insegnato che “prima di scrivere  è fondamentale essere certi di quanto si comunica”?.
Come se riferendosi ai nostri lettori precisa “ammesso che ne abbia” quando lei dimostra, scrivendoci che invece noi abbiamo almeno un lettore, anzi lettrice?
Come se nella sua sapienza snobba le fotografie pubblicate?
Come infine non essere supini di fronte non solo alla sapienza ma addirittura all'impegno che ha posto nella elaborazione della sua missiva dedicandole circa 210 giorni?

Il mondo è bello perchè è vario. C'è anche chi lascia esprimere il fegato che manda alle corde vocali affermazioni da codice penale, art. 595,  terzo capoverso, mica uno scherzo. Probabilmente non sono bastati i 210 giorni per l'elaborazione per poter prendere in considerazione anche quest'aspetto. 
Il pony cresciutello
A beneficio dei lettori in calce le precedenti nostre note ripubblicando una delle fotografie.
Donna sapienza ci ha edotti sulle caratteristiche del suo cavallo: “Inizio col dirvi che il mio amatissimo "cavallone" è un pony (con il termine pony vengono indicati, secondo la Federazione Equestre Internazionale, quei cavalli di dimensioni ridotte anche da adulti, la cui altezza al garrese non supera i 150 cm (151 cm se ferrati)”.
La foto ci mostra altro che un pony cresciutello ma un buon robusto cavallone anziché no, mentre sta entrando là dove non potrebbe andare. Il cavallo però non sa leggere il segnale di divieto ma chi lo conduce sì. E poi oltre l'aspetto normativo ci sta, e dovrebbe essere così sempre, Sua Maestà il buon senso (che nella fattispecie vadano sa altre parti, non in mezzo alla gente). Ai lettori, - che sono più di uno! - Donna sapienza spieghi l'arcano.
Non male questo divertissement...
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LE NOSTRE DUE NOTE

La nostra nota dell'11 dicembre
Avevamo pubblicato una nota dal titolo "Sondrio. Cavalli a spasso in centro!" e dal sottotitolo 'Lamentele (giuste) e replica dell'amazzone "sono autorizzata". Il Comune precisi!
La nota riassumeva le critiche, alcune animate, suscitate dal passaggio, poco prima di quello di un collaboratore del giornale, di un cavallone sul Lungo Mallero destro. Critiche da parte di anziani e del proprietario di un cane imbizzarrito al cospetto del cavallo. Dato che la giovane cavallerizza aveva replicato seccata che era autorizzata avevamo pensato di scrivere "Il Comune precisi".
Abbiamo ...fatto arrabbiare un paio di persone che erano su quel tratto di strada visto che, perentoriamente, ci hanno così scritto:"Non c'è niente da precisare. La foto che vi mandiamo parla da sola. Ci sono due cartelli. Quello sotto avvisa che da lì in avanti è zona pedonale. L'altro avvisa che è vietata la circolazione a chiunque meno che ai pedoni. Il divieto è assoluto. Non è possibile che quella abbia l'autorizzazione che ha detto di avere e come il vs. giornale ha pubblicato”.
Abbiamo voluto andare a vedere ed oltre i due cartelli citati. Qualche metro prima, ce n'è un altro che indica strada chiusa "eccetto residenti". Effettivamente la segnaletica è quella per cui si tratta di buon senso ritenere che i cavalli vadano da altre parti e non nelle zone per pedoni. Abbiamo comunque cercato di saperne di più e non risulterebbero delibere, ordinanze, determine che autorizzino il traffico promiscuo. Quanto infine a quello che s'era scritto “il Comune precisi” ci sembrava, e ancora ci sembra la cosa migliore .
Red
PS Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. Il segnale bianco con circonferenza rossa è chiarissimo: non può accedervi nessuno tranne i pedoni. Se il cavallo passerà ancora di lì - se è vero che l'amazzone avesse, come ha detto lei, autorizzazione - vuol dire che grazie a chi l'ha sorprendentemente concessa dovranno essere gli abituali frequentatori, in genere anziani e mamme con la carrozzina, a doversene andare da un'altra parte. Se nessuno avesse autorizzato la violazione comporta sanzioni. Se la vedano i vigili

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La nostra nota dell'8 dicembre
Ci viene segnalato che giovedì 8, mattina, sul Lungo Mallero Diaz è transitato un cavallo, anzi un cavallone, come si vede dalla foto che ci hanno mandato anche non proprio delle migliori.
Doppia lamentela. Una persona anziana diceva di essersi spaventata, così come altre due amiche pensionate, perchè appena passato il ponte Bianchi-Matteotti la strada è stretta e il cavallo le ha sfiorate,
Un altro lamentava che l'incontro equino si è risolto con la fuga del cane che ha strappato il guinzaglio ed è partito a razzo con il proprietario che correva per recuperarlo.
Alle proteste la cavallerizza ha replicato non proprio urbanamente e seccata che lei era autorizzata, cosa che appare assai strana. Noi comunque riprendiamo la cosa e la giriamo al Comune che saprà dire come stanno le cose.

 

 

GdS
Costume