Vignetta con mascherine, maschere, Carnevale, Le Ceneri.

E adesso potremo guardare in faccia la gente. Vigendo l’obbligo di portare le mascherine anche all’esterno l’esercizio più diffuso fra chi si incontrava era quello di cercare di riuscire a capire chi si nascondesse dietro quell’arnese che un tempo era in Italia pressochè sconosciuto al contrario di un buon numero di elvetici anche della confinante Val Poschiavo. Esercizio alquanto difficile restando da capire la fisionomia deducendola da una striscetta con gli occhi a farla da padrone. Adesso, ripetiamo,  potremo guardare in faccia la gente tranne quelli, comunque minoranza, che avendoci fatta l’abitudine continuano a mimetizzarsi. Usiamo questo termine non in negativo dato che lo fa anche chi sta scrivendo questa nota per rispetto degli altri.
Il nostro Antonio del Felice, oltre 60 anni di vignette all’attivo, ha celebrato a suo modo l’evento prendendo spunto da Re Carnevale che viene colpito: 16 giorni d’ora in poi sino alle Ceneri senza maschere!!! Rassicuriamo comunque la bimba in lacrime che c’è modo e modo in tutte le cose e quindi anche ci sono maschere e maschere. Quelle cardinalizie continuano ad essere ben altra cosa rispetto a quelle sanitarie, come ci insegna la tradizione della Serenissima di San Marco o quella del Carnevale sondriese. E sono le uniche che si meritano, la mattina del prossimo 2 marzo dovunque sarà in corso la S.Messa, un pizzico di cenere sul capo, a penitenza ma magari meglio a impegno per i giorni a venire,

f.

 

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