AVIDI, CORROTTI E… RICCHI

Un interessante reportage a firma della giornalista Elvira Conca (la Provincia del 7 giugno 2008) ci informa, noi poveri tapini, che in Italia i ricchi sono aumentati: da 54.000 nel 2002, a 728.000 nel 2007. Una ricchezza valutata, quella dei 728.000, in circa 870 miliardi di euro, metà dell'intero Prodotto Interno Lordo nazionale. Un dato finale, che brucia come sale su una ferita aperta, è la cifra di 316 miliardi di evasione fiscale registrata sempre nel 2007.

Difficile e complicato sarebbe associare l'aumento del numero dei ricchi con l'aumento dell'evasione fiscale. Forse c'è un parallelo e forse no, sta di fatto comunque che quella montagna di soldi è finita da una sola parte, che non è quella dei meno abbienti, che non è quella dei lavoratori dipendenti.

Più o meno parallelamente a questa notizia, sui media sono apparse altre notiziuole che apparentemente non avrebbero rapporti di sorta, ma forse andando più a fondo chissà che non ci siano vere e proprie connessioni. Per esempio lo scandalo della clinica Santa Rita di Milano, lo scandalo rifiuti ferrosi di Rivanazzano (PV) e altri scandalucoli di importanza minore (come quello che ci ritroviamo in provincia a proposito di appalti), ma pur sempre scandali. E solitamente da questi scandali a farla da padrone sono i soldi. Soldi che per qualcuno significano laute "mazzette" di euro (che fanno diventare ricchi) intascate disonestamente e fraudolentemente a spese dei contribuenti, dei pazienti, degli utenti e così via. Mentre per altri significano soltanto la scarsa paga percepita ogni mese, dopo aver svolto un onesto e spesso duro lavoro.

Quando l'ex ministro Visco ha pubblicato l'elenco dei contribuenti subito si è gridato allo scandalo, alla violazione della privacy, alle prevaricazioni giutizialiste del ministro, eccetera. Chi ha sollevato quel polverone di proteste, guarda caso, erano politici tutti più o meno vicini al clan dei ricchi. Infatti, non ho sentito ne letto rimostranze provenienti dai lavoratori dipendenti, privati e pubblici.

Chissà come si sarebbe giustificato quel medico che di botto si trova a guadagnare mensilmente 27.000 euro, rispetto ai 1.700 euro di pochi mesi prima. Mah! Comunque tutte queste partite sono in mano alla magistratura; mi auguro che gran luce su tutte le questioni aperte sia fatta e al più presto.

Prima di concludere vorrei però rimarcare un dato che mi intriga da parecchio tempo.

In questi ultimi tempi si sente, specie dal partito che ha riscosso i maggiori consensi, sempre più e insistentemente parlare di federalismo fiscale, di autonomia, di primato del nord, di essere padroni a casa nostra, di autogestione delle nostre risorse, di modello Lombardia, eccetera.

Poi si scopre, purtroppo non da ora, che la ricca Lombardia non si è fatta, e non si fa, scrupoli di sorta nello stipulare accordi con le vaie mafie pur di smaltire rifiuti, specie quelli speciali, fuori dal proprio territorio, particolarmente in Campania, riservandosi però il diritto di criticare i campani - napoletani perché fanno casino contro l'invasione dei rifiuti. L'ultimo fatto riprovevole è quello denunciato dal Corpo Forestale sul traffico di rottami di ferro "conditi" con potenti veleni che al momento della fusione si sprigionano nell'atmosfera ricadendo sulla gente inerme attraverso l'aria e sulle colture agricole entrando così nella catena alimentare.

Poi si scopre ancora, e non da ieri, che decine di malati, di pazienti inermi (e io sottolineo di persone umane), sono stati usati, senza badare con quali mezzi, come oggetti di speculazione a scopo lucroso e di profitto. Al di la dei reati ascritti ai singoli, ciò che emerge dalle inchieste in corso è orribile. Usare persone umane rese deboli dallo stato di salute precaria per fare quattrini è osceno e criminale in sé prima di ogni altra aggravante. E poi c'è dell'altro, ma forse ne parlerò in seguito. C'è da domandarsi dove, come, quando e quanto la regione Lombardia eserciti il minuzioso e scrupoloso controllo che questi delicati ambienti, sia privati che pubblici, necessitano,.

Se questo è il modello lombardo che tanto si vorrebbe esportare, imitare e via propagandando ai quattro venti, beh, a me questo modello non mi piace affatto, anche se per forza di cose lo devo subire fintanto che i miei concittadini continuano a sostenere i suoi fautori con voto plebiscitario. Onore al merito infine per quei tanti medici onesti, scrupolosi, deontologicamente corretti, professionalmente seri ed eccellenti (non toccati dal fango di pochi) che veramente rappresentano la garanzia di sicurezza per la nostra salute, in Lombardia e non solo.

Giugno 2008 Valerio Dalle Grave

All'amico Valerio: c'è un assoluto e c'è un relativo. Ti pare possibile che in una Regione leader in Italia e co-leader in Europa si riesca a raggiungere la perfezione, solo virtù e niente male? Non è "la Lombardia" che non si fa scrupolo di smaltire, in genere fraudolentemente, le proprie porcherie altrove, magari in Campania, ma qualche delinquente, tale anche se magari dei colletti bianchi. Non parliamo poi della Santa Rita - vergogna nella vergogna nel pozzo del disonore accostare il nome della santa di Cascia al putridume emerso - o di tanti altri aspetti ancora. C'è però, di gran lunga preponderante, l'altro lato della medaglia, quello virtuoso, per il quale non ci pare di vedere altre Regioni davanti a noi. Sempre, naturalmente, avendo presente il detto "non c'è limite al meglio"…

NdD

Valerio Dalle Grave
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