Presepe SI o NO. Bergamo, caso emblematico

Ampia analisi con finale a sorpresa

Riceviamo:
Ecco. Siamo, purtroppo, arrivati a questo! Cecile Kyenge (ex ministra dell’Integrazione nel governo di Enrico Letta) ha detto che il presepe ed i mercatini di Natale sono un’offesa per le altre religioni, perciò andrebbero vietati. (si condivide il resto ma non per la parte che riguarda l'ex Ministro che si è pronunciata chiarament; si veda avanti - ndr) Pazzesco! Anche i più innocenti simboli del Natale, come Gesù bambino ed il Presepe, da sempre i più cari all'infanzia, stanno in questi giorni aprendo un forte problema di convivenza fra religioni e culture nella scuola. Ho letto che in varie scuole italiane, mentre si canta in coro, in classe, una canzoncina dello Zecchino d'Oro sul Natale,  per gli scolari islamici il nome 'Gesù' viene cambiato con 'virtù', per non offendere nessuno. Oppure, sempre per non offendere la sensibilità, si preferisce rinunciare del tutto al Presepe e ai canti di Natale in molte scuole. A questo punto, mi indigno. Ed anche molto! Perché è un fatto grave e vergognoso  che noi italiani, che viviamo in una comunità che ha profonde radici cristiane, siamo obbligati ad assistere inermi e questo storpiamento religioso. A questo punto si può ben parlare di razzismo al contrario. Queste scelte, a mio parere, non appaiono, infatti, motivate da senso di rispetto e tolleranza per le altre religioni (Islam in primis) ma costituiscono, invece, una vera e propria rinuncia alla difesa dei nostri valori cristiani e tradizioni culturali. Le recenti esperienze insegnano che abbiamo, sparsi per l'Italia, educatori vittime della 'sindrome di Stoccolma', che solidarizzano ostentatamente con chi sta sequestrando i Valori cristiani fino a togliere il Crocifisso dai muri e Gesù dal testo di canzoni e preghiere natalizie. Io ritengo che, se restiamo in silenzio di fronte a queste vicende, si potrebbe con il tempo arrivare ad una violazione della libertà dei bambini, ai quali potrebbe essere scippata del tutto la festa più simbolica dell'infanzia: la nascita di Gesù.
Mario Pulimanti
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Il tema merita un approfondimento. Cominciamo dalla Kyenge (ex ministro all'integrazione nel Governo Letta).
----- Kyenge
Sul presepe a Bergamo. “Penso e non ho alcuna difficoltà a dire che è un errore proibire la costruzione e la collocazione di un presepe a scuola, come sarebbe avvenuto alla scuola De Amicis di Bergamo. Non condivido affatto questa scelta: l’integrazione non avviene per sottrazione e negazione, ma con l’ #incontro e il  della reciproca ricchezza culturale. Il presepe è anche simbolo di questo incontro.  riconoscimento”

Nota a commento: Leggano Presidente e 'alcuni insegnanti' del De Amicis e riflettano

----- Preside Luciano Mastrorocco
”Il caso è stato amplificato oltre l’inverosimile. Tempo fa parlando con una maestra di vari argomenti era saltata fuori anche la possibilità di fare o meno il presepio. Io le avevo semplicemente detto quale era il mio quadro di riferimento dei valori, i principi guida che mi hanno ispirato fin dal 2007, ovvero da quando ricopro questa carica. I principi di una scuola aperta e dialogante che deve unire e non dividere e in cui sia promossa la partecipazione di tutti nella comunità di appartenenza. Il discorso è stato però equivocato, la maestra ne ha parlato con un genitore ed è nato il caos. Ma io non ho mai vietato di fare il presepio, ho dato libertà ai singoli insegnanti di decidere cosa fosse meglio in base alla loro specifica realtà scolastica e alla loro esperienza. Tanto che negli anni scorsi in alcuni plessi c’era il presepio e in altri no”. ( da http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/prima-gori-poi-salvini-alla-d...

Nota a commento: Dice il Preside Luciano Mastrorocco (Laurea a Bologna  in discipline delle arti musica e spettacolo, Facolta' Lettere e Filosofia) che “ era saltata fuori anche la possibilità di fare o meno il presepio” La reazione della maestra è di un'evidenza palmare di quale fosse l'idea del preside che del resto dichiara che suoi sono  “iI principi di una scuola aperta e dialogante che deve unire e non dividere”. Ah sì? se non deve dividere innanzitutto non deve dare sberle in faccia a nessuno, a cominciare da chi è a casa sua con le sue regole, le sue manifestazioni, la sua cultura, le sue tradizioni... (ndr)

----- “Alcuni insegnanti”
Nella serata di sabato alcuni (dei 130) insegnanti hanno inviato una lettera, peraltro a nostro avviso controproducente, in cui dichiarano di essere “vicini al nostro dirigente del quale abbiamo apprezzato negli anni la competenza” e spiegato che lo stile della scuola non è mai stato improntato «alla logica del “divieto” o della “autorizzazione”: le scelte sono state costruite attraverso la problematizzazione, la discussione e una responsabile condivisione”.

Nota a commento: in premessa significativa la 'sviolinata' visto che nessuno discuteva sulla competenza.  Nel merito pare, lo dice tutto il mondo della scuola, che sia fondamentale il rapporto scuola-famiglia. Se così è, come è, vi immaginate che dovendosi fare scelte importanti con i genitori presenti (che possono essere un caricatore d'alpe, un commerciante di tessuti, un'infermiera, un fisico nucleare, un saltimbanco) tali scelte debbano essere  “costruite attraverso la problematizzazione, la discussione e una responsabile condivisione” Proibito 'parlare come si mangia' come la gente comune è solita fare... . Del resto ha detto uno dei Grandi dell'umanità che i Grandi sono tali se  si esprimono in semplicità. I 'nostri' volendo ergersi a paladini del loro dirigente ovviamente non ci sono riusciti con il loro sfoggio di erudizione (o di gergo, se si vuole) (ndr)

----- Si o No al Presepio?
Dunque si domandano: “Siamo favorevoli o contrari al “Presepio nella scuola”? Rifiutiamo una domanda semplicistica come questa che trasforma l’esperienza formativa in battaglia ideologica di basso profilo: come professionisti della scuola, ci aspetteremmo altrettanta responsabilità nei politici, nei giornalisti e in tutti coloro che vogliono portare un contributo vero ai problemi in campo”

Nota a commento:: sic! E ancora sic!
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Sito: non è lui il Preside!
PS Abbiamo voluto saperne di più e siamo partiti dal sito dell'Istituto. Qui abbiamo avuto una sorpresa. Alla voce relativa al dirigente scolastico, ohibò, non abbiamo trovato il signor Preside Luciano Mastrorocco del presepio bensì, testualmente “Il Dirigente Scolastico Claudio Ghilardi riceve per appuntamento Telefono: 035....  Email: ...” E poi ancora “Il curriculum del Dirigente Scolastico è visibile sul sito del MIUR al seguente link...” ma il link non c'è”. ( da http://www.istitutodeamicis.gov.it/la-scuola/dirigenza/ - conserviamo copia fotogrfica della pagina)
Il massimo di trasparenza, no? Una cura adeguata del sito, no? Come mai, signor Preside, questa bufala? E' questa la Sua attenzione per il sito e per i genitori che volessero seguirlo, visto che la bufala riguarda proprio il dirigente scolastico? O c'è altra spiegazione. Se c'è ne garantiamo la pubblicazione. Problema: ma come si fa? Lapidaria la presa di posizione dei “professionisti della scuola. SI o NO. Sbagliano tutti a metterla su questo piano. Infatti “Rifiutiamo una domanda semplicistica come questa che trasforma l’esperienza formativa in battaglia ideologica di basso profilo: come professionisti della scuola, ci aspetteremmo altrettanta responsabilità nei politici, nei giornalisti e in tutti coloro che vogliono portare un contributo vero ai problemi in campo”. Qualcuno, scientemente o meno, bara. Se si fa come l'asino di quel Buridano vissuto nel XIV° secolo non si decide ed è quindi un NO. Se lo si evita la sorte del Presepio, conseguentemente, è segnata, con l'altro no.
(ndr)

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Una lettura interessante

Consigliamo la lettura di cui all'indirizzo seguente: http://www.gazzettadisondrio.it/fatti-dello-spirito/28112015/bravi-basta...

 

 

 

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