Cinghiali. la Provincia si appella ai cacciatori di ungulati

“Controllo selettivo dei cinghiali: la Provincia chiede la collaborazione volontaria dei cacciatori di ungulati durante la stagione di caccia”

Porta la data di lunedì 2 settembre 2013 la delibera di Giunta con la quale la Provincia ha deciso di potenziare l’azione di controllo selettivo del cinghiale. Nel corso della stagione venatoria 2013/2014, dunque, Palazzo Muzio si avvarrà della
collaborazione dei cacciatori di ungulati che potranno procedere, solo ed esclusivamente durante le giornate di caccia e qualora non abbiano ancora completato il loro piano di abbattimento, alla soppressione di eventuali esemplari avvistati.
Come si specifica dal Servizio Caccia della Provincia di Sondrio non si tratta di una vera e propria azione venatoria, ma di un intervento di pubblica utilità e a titolo facoltativo.
Una scelta quella dalla Giunta Sertori maturata in considerazione del fatto che la presenza, sempre più consistente, di questo suide sta causando numerosi problemi con evidenti implicazioni agricole, sociali e faunistiche.
Il cinghiale provoca, infatti, danni alle coltivazioni, disturbando e indebolendo, inoltre, gli altri ungulati, ad esempio i cervi.
Da sempre all’attenzione della Provincia, il problema è sempre stato affrontato, tanto che lo scorso anno gli agenti di Polizia Provinciale in collaborazione con operatori qualificati hanno portato avanti un’azione di eradicazione.
I numeri però aumentano e occorre potenziare il controllo.
Si stima, infatti, che la popolazione complessiva, possa ammontare a diverse centinaia di esemplari in prevalenza diffusi sul fondovalle della Valchiavenna, nei comuni di Delebio, Cosio Valtellino, Ardenno, Buglio in Monte, Torre Santa Maria e Val di Togno.
Basti pensare che dall’inizio del 2013 gli agenti di Polizia Provinciale e gli operatori incaricati hanno abbattuto 170 cinghiali, un numero - viste le nuove forze messe in campo - destinato ad aumentare a conferma della diffusione in provincia di questo ungulato.
Ancora una volta la Provincia ribadisce che allevare e rilasciare in natura questi animali è un atto illegale e irresponsabile che ha causato e continua a causare numerosi e ingenti danni al territorio provinciale e alle sue attività.

Cronaca