Imbratta il carcere. Teleindividuato

Dal comunicato della Polizia, - ancora in formato immagine per cui si sintetizza, - si apprende che in due giorni "l'ombra" che furtivamente di nottetempo aveva imbrattato i muri del carcere di Via Caimi, ha avuto nome e cognome. Hanno passato in rassegna le multimmagini delle telecamere cittadine, e giustamente perchè la scritta appariva minacciosa: "Non siete soli, Sondrio brucia".
La preoccupazione è rientrata scoprendo che l'ombra era un disoccipato 33enne che sino a pochi giorni fa era dietro le sbarre. Il 'messaggio' era di solidarietà con gli ex colleghi, innestato sul clima polemico di questi giorni e sullo sciopero della fame da parte di detenuti.

Cronaca