L'azzurro di sci-alpinismo Michele Boscacci con record al Lattebusche vertical kilometer

A Monte Croda di Domegge di Cadore, sulle Dolomiti Bellunesi, l'azzurro dello sci alpinismo, vincitore dell'ultima Coppa del Mondo, precede di 12” il campione uscente Manuel Da Col. Tra le donne successo per Alba De Silvestro. Giornata di grande partecipazione e grande intensità, nel ricordo di Enrico Frescura, anima e motore dell'evento.Domegge di Cadore (Belluno), 8 luglio 2018 – Michele Boscacci con record all'edizione 2018 del Lattebusche vertical kilometer Cadore Dolomiti, evento proposto per la sesta volta dal Gruppo Marciatori Calalzo domenica 8 luglio a Domegge di Cadore (Belluno). 2.7 chilometri di sviluppo e 1000 metri di dislivello, con partenza da Vallesella di Domegge e arrivo a Monte Croda: un vero e proprio “muro” che Boscacci, classe 1990, riferimento internazionale dello sci alpinismo (sua la Coppa del Mondo 2018-2019) ha percorso in 32'59”, facendo registrare il record del tracciato. Fin dai primi metri, il lombardo del Centro sportivo Esercito è stato autore di un serrato duello con colui che deteneva il record, vale a dire il cadorino di Cibiana Manuel Da Col. Battaglia dura, che ha visto il recordman uscente stabilire il suo nuovo personal best, dovendosi però accontentare della seconda posizione, a 12” di distacco da Boscacci. A completare il podio, con un distacco di 3'03”, il friulano Tiziano Moia.

Vittoria dello sci alpinismo azzurro anche in ambito femminile: a imporsi è stata la bellunese di Padola di Comelico Superiore Alba De Silvestro. Seconda e terza posizione per Cecilia De Filippo,staccata di 1'23” dalla vincitrice, e per Martina Valmassoi, al traguardo con 1'45” di ritardo.

Grande è stata la partecipazione, 165 al via, e alto il livello tecnico, con ben quattordici atleti in grado di portare a termine la propria fatica sotto i 40'. È stata, soprattutto, una giornata di grande intensità, nel ricordo di Enrico Frescura, il giovane atleta scomparso lo scorso maggio in un incidente sul monte Antelao,che delle prime cinque edizioni del Vertical era stato ideatore, anima e motore.

 

Boscacci
«Non conoscevo il percorso e nei primi metri su asfalto sono forse partito un po' troppo forte» dice Michele Boscacci. «Manuel Da Col all'inizio del bosco mi è tornato sotto, ho stretto i denti e sono riuscito a tenerlo alla distanza di quei pochi secondi che mi sono serviti per vincere».

«Siamo venuti in tanti per onorare Enrico e la sua gara: al di là dei risultati, il bello della giornata è stato questo» così Manuel Da Col. «Per quanto riguarda la gara, abbiamo fatto una bella battaglia con Boscacci, lui sempre avanti per una decina di secondi . Ho provato fino alla fine a raggiungerlo ma lui è stato più forte. Del resto è uno dei più forti sci alpinisti al mondo»

 

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