Bracconieri beccati.a Sondrio e Valdidentro

Dalla Provincia: a stagione venatoria sta volgendo al termine, ma l’attività dei bracconieri in provincia di Sondrio purtroppo non conosce soste. 
La scorsa settimana gli agenti del Corpo di Polizia Provinciale hanno portato a termine due brillanti operazioni che hanno permesso, in due distinti episodi, di individuare gli autori di atti di bracconaggio perpetrati a carico di ungulati.
“Fochin” Valdidentro
Il primo è stato accertato in data 5/6 dicembre in località “Fochin” in comune di Valdidentro dove sono stati rinvenuti n. 2 caprioli imprigionati nei lacci; uno è stato rinvenuto morto mentre per  il secondo si è reso necessario la sua soppressione a seguito dei gravi traumi riportati nel tentativo di divincolarsi dal laccio in cui era rimasto imprigionato. Gli agenti hanno lasciato sul posto l’animale deceduto e hanno  tenuto sotto sorveglianza la zona e sono riusciti ad identificare l’autore, almeno per quanto riguarda il capriolo rinvenuto morto. Trattasi di una persona del posto di anni 84 già noto agli agenti in quanto in passato si era già  reso responsabile di fatti analoghi. A seguito di perquisizione domiciliare autorizzata dal magistrato, presso l’abitazione dell’indagato è stato accertato che era in corso la macellazione di un capriolo, presumibilmente quello che gli agenti avevano rinvenuto morto e lasciato sul posto, oltre ad  altri lacci costituiti da cordina metallica (tipo quelle che si usano per i freni delle biciclette/motorini) con il nodo scorsoio pronti per essere impiegati. L’autore di simile “impresa”, che non ha mai esercitato l’attività venatoria, è stato deferito all’autorità giudiziaria e gli sono stati contestati i reati di:  • esercizio della caccia con mezzi vietati (art. 21 L. 157/92 - ammenda di euro 1.549); • furto aggravato in danno del patrimonio indisponibile dello stato (art. 624 cp – reclusione da 6 mesi a 3 anni e multa da 154 a 516 euro); • maltrattamento di animali in quanto per crudeltà e senza necessità ha cagionato la morte di un capriolo (  art. 544 ter cp – reclusione da 3 a 18 mesi o la multa da 5.000,00 a 30.000,00 euro).
Sondrio “vigne della Sassella”
Il secondo episodio è stato accertato domenica 9 dicembre in località “vigne della Sassella” in comune di Sondrio. Qui gli agenti che si trovavano in servizio nella zona  hanno udito dei colpi di fucile provenire dalla zona dei vigneti e hanno potuto osservare un individuo che abbatteva a fucilate un capriolo femmina per poi allontanarsi frettolosamente in direzione di Triasso. Gli agenti si sono appostati nei pressi del luogo ove è avvenuto l’abbattimento dell’animale rinvenendo altresì nelle immediate vicinanze un secondo capriolo maschio morto, anch’esso abbattuto a fucilate. Dopo circa due ore lo stesso individuo è ritornato sui suoi passi senza fucile e recuperava il capriolo femmina. A quel punto gli agenti lo hanno bloccato  e identificato: trattasi di un cacciatore sessantaduenne residente nella frazione di Triasso in comune di Sondrio abilitato all’esercizio venatorio per la specializzazione lepre e selvaggina migratoria. A lui è vietato abbattere ungulati, oltre al fatto che alla data del 9 dicembre la caccia agli ungulati era chiusa. A questo va aggiunto che per l’abbattimento dei due caprioli il soggetto in questione ha impiegato munizione spezzata (cartucce a pallini) che sono vietate per la caccia agli ungulati. L’autore del crimine venatorio è stato deferito  all’autorità giudiziaria e gli sono stati contestati i reati di: • abbattimento e cattura di esemplari di tipica fauna stanziale alpina (capriolo) della quale è vietato l’abbattimento (art. 30 L. 157/92 ammenda fino a euro 3.098) • esercizio della caccia con mezzi vietati (abbattimento di ungulati con munizione spezzata.  Art. 21 L. 157/92 ammenda fino a euro 1.549)

Cronaca