Carabinieri; Armi a Castello dell'Acqua, rapinatori a Morbegno

Arsenale a Castello
Verso le ore 19:00 di domenica 15 maggio 2016, una pattuglia della Stazione Carabinieri di Teglio (SO) è intervenuta, su richiesta telefonica fatta al 112, presso un’abitazione di Castello dell’Acqua (SO), ove era in corso una lite familiare, scaturita verosimilmente per futili motivi. Giunti nell’abitazione, però, i militari hanno scoperto un vero e proprio arsenale clandestino, costituito da:
una carabina cal. 22 “Anschutz”;
una carabina cal. 9 “Flobert”;
una carabina ad aria compressa cal. 4,5 “Diana”;
due scatole di cartucce cal. 22;
due scatole di piombini cal. 4,5;
un macete della lunghezza di 55 cm.;
una spada;
tre baionette militari, di cui una in dotazione all’esercito svizzero;
un’ottica di precisione per fucile;
il tutto detenuto illegalmente, in quanto in assenza di qualsiasi provvedimento autorizzativo, e risultato nella disponibilità di D.R., classe 1956, pensionato del luogo, già noto alle FF.OO., che, quindi, è stato tratto in arresto in flagranza di reato per “detenzione illegale di armi comuni da fuoco e parti di armi da guerra”.
L’uomo, al termine delle formalità di rito, è stato accompagnato al carcere di Sondrio, mentre tutte le armi sono state sequestrate, in attesa di accertamenti volti a verificarne la provenienza.

Rapinatori profughi arrestati
Hanno fermato un automobilista di origine marocchina, regolarmente residente in Italia, mentre rientrava a casa, e, affrontatolo, gli hanno intimato di consegnare loro, dietro minaccia, tutto il denaro che aveva con sé.
E’ successo in via Merizzi, a Morbegno (SO), verso le ore 23:00 di domenica 15 maggio u.s.. Il malcapitato, che procedeva alla guida della propria autovettura e, visti i due giovani in mezzo alla strada, si è fermato, scendendo dal veicolo e venendo subito accerchiato, fortunatamente è riuscito, dopo una breve colluttazione, a divincolarsi e scappare. Proprio mentre si allontanava dal luogo dell’aggressione, ha incrociato una pattuglia dei carabinieri della Stazione di Morbegno che transitava di lì durante un servizio di perlustrazione del territorio e prevenzione dei reati e che, sentito il suo racconto, si è messa immediatamente sulle tracce dei rapinatori, rintracciati poco dopo presso la stazione ferroviaria di quel centro.
I due, che inizialmente hanno rifiutato di fornire le proprie generalità, al momento del controllo hanno opposto viva resistenza ai militari dell’Arma che, comunque sono riusciti ad ammanettarli e condurli in caserma.
Si tratta di ALIMI ABDULLRAS Aki, classe 1979, originario della Costa d’Avorio e ABAKWUE Lucky Chineye, nigeriano classe 1984, il primo irregolare sul territorio nazionale e senza fissa dimora, mentre il secondo in regola con il documento di soggiorno e ospitato presso una struttura ricettiva di questo Capoluogo, entrambi giunti in Italia quali profughi-richiedenti asilo umanitario.
Al termine degli accertamenti di rito, quindi, entrambi sono stati tratti in arresto in flagranza di reato per tentata rapina in concorso, resistenza a P.U., lesioni e rifiuto di fornire le proprie generalità. ALIMI ABDULLRAS Aki, che dovrà rispondere anche per violazione norme sul soggiorno, è stato poi condotto nel carcere di Sondrio, mentre ABAKWUE Lucky Chineye è stato posto agli arresti domiciliari presso la struttura ove è ospitato.
La vittima della tentata rapina ha riportato una “contusione alla spalla destra da percosse”, giudicata guaribile in 5 giorni, mentre uno dei militari ha subito lo “stiramento della spalla destra”, con stessa prognosi. Entrambi sono stati visitati e medicati presso il pronto soccorso dell’ospedale di Morbegno.

Capitano Claudio de Leporini

Cronaca