E' successo: 1) Tesori d'alpeggio - 2) Savogno - 3) Caspoggio biblioteche nuovo stile

La valorizzazione dei prodotti d’alpeggio: progetto di valorizzazione dei tesori caseari di montagna.
La Valorizzazione dei prodotti d’alpeggio, il tema della tavola rotonda a cui hanno partecipato cuochi, alpeggiatori, tecnici e operatori di settore, il 18 ottobre 2013, all’interno della 106ma edizione della Mostra del Bitto.
Nella splendida cornice della sala capitolare dell’Oratorio di Sant’Antonio, i numerosi operatori presenti sono stati informati sui primi risultati di una ricerca, condotta dall’Associazione Strada del Vino e dei Sapori in collaborazione con APA Sondrio e il Consorzio per la tutela dei Formaggi DOP Valtellina Casera e Bitto, tra cui la mappatura degli alpeggi e delle produzioni di montagna.
L’iniziativa, inserita in un più ampio progetto della Camera di Commercio di Sondrio in collaborazione con le Camere di Commercio di Aosta, Belluno, Cuneo, Trento e Verbania, incentrata sui prodotti particolari di alpeggio, riguarda in particolare il formaggio di alpeggio quale produzione artigianale tradizionale e legata al territorio. Il consumatore può riscoprire in questi prodotti  la ricchezza di profumi e aromi che fatica a trovare in un formaggio prodotto con procedure standardizzate. L’unicità e la tipicità di queste caratteristiche sensoriali derivano dal fatto che il latte, già più ricco di aromi rispetto a quello munto a valle, è lavorato in loco, conservando intatto tutto il patrimonio microbico ed enzimatico naturale.
Moderatore il giornalista enogastronomico Attilio Scotti, che ha ricordato come i prodotti di alpeggi siano una caratteristica unica delle produzioni di montagne, lontane dall’uniformizzazione dei prodotti caseari, presenti nel mondo.
La discussione ed i lavori sono stati introdotti dal Presidente della Strada del Vino e dei Sapori  che ha sottolineato che questo progetto, finanziato dalla Camera di Commercio, con il  cofinanziamento di Unioncamere sul Fondo Perequativo, nato dall’iniziativa “Alpsbenchmarking”, insieme alle Camere alpine, ha necessitato di un percorso complesso, viste le diverse criticità  per la realizzazione di una mappatura così delicata, quale quella delle produzioni di alpeggio.
Massimo Timini, Apa Sondrio, ha illustrato i primi risultati della ricerca. Gli alpeggi censiti nel 2000 erano 264 e di questi 138 con autorizzazione sanitaria. La durata media delle bestie in alpeggio è di 70-80 giorni con una produzione media di latte per animale di un litro al giorno. La principale produzione è il Bitto ma è altresì importante la produzione di Grasso e Semigrasso d’alpe, che corrispondono al 29% delle produzione.
Fabio Nana, alpeggiatore, ha portato la sua esperienza e ricordato la fatica di produrre prodotti di questo tipo e la vita, che l’alpeggio, richiede.
Mario Saligari, albergatore, ha invece ribadito l’importanza dei prodotti di alpeggio e locali, che permettono di caratterizzare i loro menu con ricette sempre ricche di sapori e curiose. Naturalmente la particolarità di queste produzioni è la limitata disponibilità durante l’anno.
Lo chef Vaninetti ricorda come sia importante credere nel territorio e nelle produzioni di eccellenza a chilometro zero, unica possibilità per dare loro maggiore valore e credito, anche verso il turista.
Lucia Simonelli, di Valtellina Turismo, ha ricordato il lungo lavoro di ricerca bibliografica in Valtellina per riscoprire le ricette tradizionali che spesso, erroneamente non riconosciute tali oppure se ne è persa la tradizione. Il lavoro di collaborazione con i ristoratori valtellinesi ha reso possibile anche la realizzazione di 20 ricette innovative che utilizzano i prodotti locali.
Al termine Tartarini ha concluso che: “sono le produzioni di alpeggio che permettono di mantenere un patrimonio culturale, sociale e produttivo secolare della Valtellina, riaffermandone con forza l’unicità gustativa, soprattutto in questi tempi in cui i sapori si stanno sempre più uniformando, senza quella sensazione di sorpresa, di cui questi prodotti sono ricchi”.
La fase finale del progetto, prevede la realizzazione di un volume, destinato a operatori di settore, stampa specializzata e food lovers, di 20 ricette con i prodotti di alpeggio in chiave moderna, oltre a quelle tradizionali valtellinesi, grazie alla ricerca a Valtellina Turismo e al sistema bibliotecario provinciale.
Il volume realizzato sarà presentato a Sondrio, in Camera di Commercio, e a Milano nei prossimi mesi. 

2) Savogno, lo spirito dei tempi
Grande interesse sabato e domenica a Piuro per la due giorni dedicata a Savogno, l’antico borgo della Val Bregaglia posto a circa 1000 m sul livello del mare che guarda dall’alto le Cascate dell’Acqua Fraggia. Comune di Piuro ed Associazione italo svizzera per gli scavi di Piuro hanno organizzato l’evento in collaborazione con il Politecnico di Milano, polo di Lecco.                            Il convegno di sabato ha visto la presentazione di una tesi di laurea magistrale in ingegneria edile-architettura da parte degli autori Isabella Gestra di Dongo, Michele Deghi di Piantedo e Gabriele Zecca di Cosio.  Il sindaco, Paolo Lisignoli, ha rimarcato come negli ultimi anni il comune di Piuro abbia investito ingenti risorse, oltre due milioni di euro, per la trasformazione della scuola in rifugio alpino, la centralina idroelettrica, la strada che sale da Villa, l’illuminazione e la fognatura,  l’acquisto e la ristrutturazione di stabili significativi come la stalla, la “gràa”, una tipica abitazione del ‘700  così “da poter ora sognare in un progetto di recupero come quello proposto dal Politecnico basato su rinascita, cultura e ambiente”.                                                                                              La relatrice, prof. Laura Elisabetta Malighetti, ha illustrato gli aspetti metodologici della ricerca dopodichè i tre neoingegneri si sono alternati nel presentare la loro ipotesi di recupero ecosostenibile  del nucleo di Savogno, esempio quasi unico nell’arco alpino di architettura rurale medioevale. La soluzione proposta è quella di una rinascita del borgo come residenza, in parte stabile, in parte turistica, limitando al massimo le nuove costruzioni, solo un’azienda agricola, e recuperando i volumi esistenti con tecniche ad alta efficienza energetica. Fra le proposte il prolungamento della strada fino a raggiungere il nucleo a quota superiore, una rete ecomuseale con spazi per esposizione temporanea, una rete di botteghe e laboratori artigiani, una rete di fabbricati destinati ad albergo diffuso ed una serie di servizi  indispensabili per l’uso a scopo turistico come una palestra ed una spa,il tutto mantenendo  i prospetti attuali dei fabbricati recuperati. La rivitalizzazione dei vigneti dei Ronchi  ed il recupero dei castagneti sono altri tasselli del recupero ambientale e della rinascita di Savogno. Gli elaborati del Politecnico non mancano di uno studio di fattibilità economica che prefigura operazioni miste pubblico-privato.                                                                                                Utopia ? Probabilmente sì, ma l’attento e numeroso pubblico ha seguito con grande attenzione le proposte dei neo laureati. Un sostegno convinto ad intraprendere con coraggio la via della rinascita di Savogno è venuto dal presidente dell’associazione italo svizzera, Gianni Lisignoli, che ha tirato le conclusioni del convegno. Al termine il sindaco ha consegnato ai neo ingegneri un piccolo premio come segno di riconoscenza del lavoro svolto.
Domenica, nonostante il tempo incerto, una trentina  di partecipanti al convegno è salita a Savogno lungo la storica mulattiera a scalini di pietra ed ha verificato sul campo la straordinaria caratteristica del nucleo storico e la bontà delle proposte di recupero.

3) Caspoggio e il nuovo stile delle biblioteche
Sabato 19 la biblioteca di Caspoggio ha festeggiato il suo nuovo stile: cambiata nell'arredamento interno, nella segnaletica e nella riorganizzazione dei servizi, la biblioteca si presenta come un luogo di cultura e di socializzazione. Un pomeriggio di eventi voluto per festeggiare tutti i cambiamenti che l'hanno vista protagonista nell'Intervento Emblematico di Fondazione Cariplo. Seguendo il format di tutte quelle che hanno già festeggiato con la loro comunità di riferimento (Berbenno, Chiuro, Talamona e Montagna in Valtellina) anche la biblioteca di Caspoggio presenta un susseguirsi di iniziative pensate per i lettori di ogni età.
Il progetto
L'Intervento Emblematico coinvolge otto biblioteche rispettivamente di: Morbegno, Talamona, Berbenno, Caspoggio, Montagna in Valtellina, Chiuro, Tirano e Grosio. Presentato dalla Provincia di Sondrio capofila del Sistema bibliotecario della Valtellina in partnership con gli enti titolari delle otto biblioteche protagoniste, ha un valore complessivo di € 1.547.688,62 ed è stato cofinanziato da Fondazione Cariplo per un valore di € 700.000,00. Lo stesso assessore provinciale alla Cultura, Costantino Tornadù, afferma: «L'obiettivo di rendere biblioteche e musei riferimenti culturali sempre più attivi all'interno della comunità, luoghi aperti ai cittadini, dove i protagonisti sono le persone e la cultura è sempre più visibile e concreto: è oggi una realtà».
Ora Tirano il 26
Dopo Caspoggio è il turno della biblioteca di Tirano, che festeggerà il suo novo stile sabato 26  ottobre. Le biblioteche di Morbegno e di Grosio, anch'esse protagoniste dell'Intervento
Emblematico, saranno oggetto dei lavori previsti solo nel corso del 2014.

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