Pensionato critica ferroviaria e... 'olimpica'. Ma...

RICEVIAMO: 

All'attenzione di
Federica Santini - Presidente di Trenord
Marco Piuri - Amministratore delegato di Trenord
Claudia Maria Terzi - Assessore a Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile di Regione Lombardia

p.c.: alla stampa regionale e locale

Egregie/o signore, sono un cronista in pensione domiciliato in Valtellina e residente a Milano, dove mi sono recato in treno per votare. Dopo un'esperienza quasi cinquantennale di disagi settimanali vissuti come pendolare, in occasione delle elezioni politiche del 25 settembre ho potuto constatare di persona gli effetti nefasti dei lavori eseguiti quest'estate sulla tratta Colico-Tirano in vista dei tanto attesi giochi olimpici del 2026, visti come la panacea per la risoluzione di tutti i mali della Valtellina. Magari fosse così, lo dimostra ad esempio quanto avvenuto domenica pomeriggio al mio ritorno in valle. Arrivato addirittura in anticipo alla stazione di Colico, a Ponte in Valtellina il treno ha avuto un arresto imprevisto, spiegato qualche minuto più tardi con un annuncio ripetuto perfino in inglese che indicava in un guasto avvenuto sulla linea il motivo dello stop. Mentre sull'altro binario erano transitati nel frattempo ben tre convogli diretti in senso contrario, è trascorsa quasi un'ora d'arresto, inframmezzata da altri vaghi annunci dell'imbarazzato capotreno, prima di poter ripartire regolarmente. Si fa per dire, perché da Tresenda in poi il servizio è divenuto locale e sono state aggiunte due fermate non previste. Al capolinea di Tirano siamo giunti alle 20.05, con oltre settanta minuti di ritardo. Io mi ritengo fortunato in quanto avevo lasciato parcheggiata la vettura per raggiungere la mia destinazione, ma mi sono chiesto cosa devono aver provato i viaggiatori diretti in Alta Valle, considerato che il primo bus diretto a Bormio era in partenza solo due ore dopo. Tutto questo è ingiustificabile e intollerabile, e va ad aggiungersi alle continue disfunzioni che si registrano quasi quotidianamente su un percorso che, almeno in parte, avrebbe dovuto essere riammodernato nei mesi estivi: venerdì, per esempio, il treno in partenza alle 11.08 da Tirano, e non arrivato da Milano, è stato soppresso. A quanto mi risulta per le vacanze natalizie è in programma un'altra sospensione delle corse per continuare i lavori sulla Colico-Tirano, così come l'estate prossima e quella successiva, sempre in vista delle agognate Olimpiadi. Detto con un eufemismo, noi utenti ne abbiamo fin sopra i capelli di essere presi in giro e di doverci affidare a un servizio che definire da quarto mondo è un'offesa a Paesi con minori potenzialità ma molta più dignità della nostra. Senza fare del facile qualunquismo, così malmessi non ci si deve meravigliare se gli elettori non vanno a votare e, di volta in volta, lasciano a chiunque viene incaricato di governare il compito di levare le castagne dal fuoco. Ma chi, dal canto suo, ha la responsabilità della gestione della mobilità ferroviaria è all'altezza delle proprie funzioni? Alla luce dei fatti la domanda e qualche fondato dubbio sono leciti.

Ma poi scvola fuori binario: "effetti nefasti dei lavori eseguiti quest'estate sulla tratta Colico-Tirano in vista dei tanto attesi giochi olimpici..."
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Riceviamo e pubblichiamo ma con una noticina a commento di questa materia il giornale essendosi interessato da decenni.
I lavori. Cominciamo a dire che non li si deve criticare per una semplice ragione, ovvero che sono alcuni indispensabili, altri essenziali, altri ancora opportuni. In ogni caso fondamentali per condizioni ideali di esercizio. Un solo esempio visto che c’è chi non se ne è accorto. Il rialzo del piano di calpestio delle banchine della stazione di Sondrioè meritevole intervento con un beneficio per tante migliaia ma in particolare per diversamente abili o anziani. E poi cambio di tutti i binari, dell’alimentazione elettrica e infine quello che in genere tutti chiedono ossia la manutenzione straordinaria alle opere d’arte.
In secondo luogo le date di effettuazione. Visto che per farli bisogna trasferire l’utenza dal ferro alla gomma, quindi con un, peraltro ineliminabile, disagio – risultato contenuto - , per ridurlo va scelto nel periodo di minore frequentazione dei treni ed inoltre in orario notturno.

Questo precisato, dato atto a RFI di queste scelte da 40 milioni di €, ricolleghiamoci con la lettera inviataci. Quanto descritto richiede chiarimento in dettaglio perché se passano in discesa tra convogli la ragione dello stop non dovrebbe riguardare la linea. Alle scuse da associarsi quel che occorre per evitare copiature. Infine un tasto dolente, la comunicazione. Che il capotreno non sapesse niente è cosa inaccettabile perché questo vuol dire che a nessuno è venuto in mente di avvertire i viaggiatori e il personale di macchina e di bordo. Richiesta anche qui di chiarimenti
NdR

Cronaca