Riceviamo: Rinnovabili e indipendenza energetica, Rivendicazione di Degli Angeli (M5S):

Riceviamo:  Rinnovabili e indipendenza energetica, Degli Angeli (M5S): «Quando ne parlavamo dieci anni fa ci davano dei matti, oggi si adeguano ai nostri programmi»

Il gruppo regionale del Movimento Cinque Stelle Lombardia ha votato a favore del pdl: “Il ruolo degli immobili pubblici nel potenziamento degli impianti fotovoltaici (FER). Verso l'autonomia energetica regionale”.

Marco Degli Angeli (M5S): «Governare il percorso di transizione ecologica, che porterà la Lombardia all’autonomia energetica deve essere la nostra priorità in questo momento storico. La strada per raggiungere l’obiettivo è quella legata alle fonti rinnovabili, alla riqualificazione energetica e allo sviluppo delle Comunità Energetiche. Motivo per cui abbiamo accompagnato e sostenuto il percorso di questo progetto di legge durante tutto il suo iter in Commissione. Quando, dieci anni fa, parlavamo di indipendenza energetica da raggiungere grazie alle fonti rinnovabili, ci davano dei "matti". Oggi, in una tardiva rincorsa ai tragici eventi mondiali che stanno segnando il nostro tempo, anche le altre forze politiche hanno capito l’importanza di questi temi, dando di fatto seguito a quelli che erano i programmi del Movimento Cinque Stelle. È evidente come questo percorso necessiti anche di sostegni economici. Per questo riteniamo prioritario investire negli ambiti legati allo sviluppo delle fonti rinnovabili, a favorire la transizione ecologica all’indipendenza e alle Comunità Energetiche piuttosto che favorire l’escalation militare accelerando i tempi del riarmo e aumentando le risorse da destinare alla stessa» così il Consigliere Regionale del Movimento Cinque Stelle, Marco Degli Angeli, annuncia il voto favorevole del Movimento Cinque Stelle al pdl 175.   
Milano, 29 marzo 2022
MoVimento 5 Stelle Lombardia

===========================Nota redazionale========

Noticina di corsa, anzi molto di corsa ma le cose comunque non cambiano.
Per chi ha vissuto l’evolversi della voce “energia” nel nostro Paese.
Eravamo alle Elementari e ci facevano ripetere spesso “l’Italia è un Paese che ha poche materie prime” intendendo all’inizio che avevamo poco carbone. Le maestre ci spiegavano che avevamo quello “bianco”, quasi metà dei nostri consumi. Il “carbone bianco” era in realtà l’idroelettrico, più quello che veniva e viene a Larderello dai soffioni boraciferi. Notevole lo sviluppo con un cambio di marcia nella produzione. Da acqua a combustibili fossili. Ecco centrali a carbone e con loro le prime contestazioni. Ci volevano derivati dal petrolio e in programma 20 centrali nucleari. A cascata le innovazioni. Ci fu in Italia una sorta di frenesia nell’eliminare i filobus, nel ridurre grandemente i tram e le linee secondarie su rotaia con grande diffusione sostitutiva con i bus ma anche costruendo termocentrali. Lo stop all’idroelettrico dopo l’Enelizzazione economicamente motivato. L’idroelettrico infatti vantava interessanti costi annuali di esercizio ma richiedeva però rilevanti investimenti in una situazione finanziaria pesante per i costi della nazionalizzazione.
Poi cancellato il nucleare (in Italia ma all’estero contrariamente a quanto era stato predicato si sono guardati bene di fare come noi. Addirittura il referendum svizzero ha confermato il nucleare usando un solo spot: “non vorrete fare la fine dell’Italia!”.
Non solo ma un bel giorno si sono inventati che non andava bene neanche il gas, occorrevano le rinnovabili. C’é chi è riuscito a prendersela perfino con le pale rotanti, qualcuno per presunto danno al paesaggio, qualcun altro persino per proteggere gli uccelli. Le rinnovabili, nucleari sempre al bando comprese quelle da ultima versione, ci dovrebbero fornire l’energia che ci serve. L’idroelettrico non ha molto ancora da dire, restano eolico e solare. Siamo ignoranti, nel senso di ignorare, per cui restiamo in attesa che qualcuno, rinnovarista per scelta, ci spieghi come e cosa fare quando il vento decide di chiuderci gli interruttori o in quella circa mezza giornata, anzi di più, in cui il sole non c’è.
C’è però da pensare al risparmio energetico (ce ne eravamo occupati tempo fa). Qualcosa si può, e si dovrebbe, fare ma non si ottiene molto perché la maggior parte del consumo è quello delle aziende.
Dulcis in fundo. Noi dobbiamo stringere la cinghia persino con prezzi da usura. Stati Uniti, CINA e altri fanno invece quello che vogliono, di fatto a spese nostre.
Red

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