Il film "Non essere cattivo" candidato italiano agli Oscar

l'Italia agli Oscar, - decisione di lunedì scorso - sarà rappresentata dal film "Non essere cattivo", ultimo lavoro del regista Claudio Caligari, scomparso a maggio di quest'anno. Il regista nel corso della sua carriera ha saputo raccontare il mondo della droga e la malavita come pochi altri autori, prima con diversi documentari e poi con i suoi due primi lungometraggi “Amore Tossico” e “L’odore della notte”.   Non possiamo tacere che è stata criticata la scelta della Biennale cinema di non porre quest’opera nella sezione Venezia’72, al posto di qualcuno dei 4 film che proprio non meritavano di esserci. Speriamo che il film abbia il successo che si merita e che trionfi agli Oscar, visto che gli americani sono tutti pazzi per l’Italia, specie dopo il trionfo di Papa Francesco!

Il film: Non essere cattivo
Titolo originale: Non essere cattivo
Nazione: Italia
Anno: 2015
Genere: Drammatico
Durata: 100'
Regia: Claudio Caligari
Sito ufficiale: 
Cast: Luca Marinelli, Alessandro Borghi, Silvia D'Amico, Roberta Mattei
Produzione: Taodue Film, Taodue Film, Andrea Leone Films, Rai Cinema
Distribuzione: Good Films
Data di uscita: Venezia 2015 - Fuori Concorso 8 settembre 2015 (cinema)

Trama:
1995, Ostia. Vittorio e Cesare hanno poco più di vent'anni e non sono solo amici da sempre: sono "fratelli di vita". Una vita di eccessi: notti in discoteca, macchine potenti, alcool, droghe sintetiche e spaccio di cocaina. Vivono in simbiosi ma hanno anime diverse, entrambi alla ricerca di una loro affermazione. L'iniziazione all'esistenza per loro ha un costo altissimo e Vittorio col tempo inizia a desiderare una vita differente: incontra Linda e per salvarsi prende le distanze da Cesare, che invece sprofonda inesorabilmente. Si ritrovano qualche tempo dopo e Vittorio cerca di coinvolgere l'amico nel lavoro. Cesare, dopo qualche resistenza, accetta: sembra finalmente intenzionato a cambiare vita, frequenta Viviana (una ex di Vittorio) e sogna di costruire una famiglia insieme a lei. Ancora una volta però il richiamo della strada avrà la meglio sui suoi propositi. Nonostante le continue cadute dell'amico – e anche a dispetto delle discussioni che deve affrontare con Linda su questo tema – Vittorio non abbandonerà mai veramente Cesare, per mezzo del legame fortissimo che li unisce e nella speranza di poter guardare al futuro con occhi nuovi insieme.
Sicuramente "Non Essere cattivo" presentato fuori concorso alla 72ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia e distribuito nelle sale cinematografiche italiane l'8 settembre 2015, è uno dei più bei, se non il più bel film visti durante la Mostra. E’ un film diretto, ambientato nella Ostia del 1995 e racconta la storia di due ragazzi più che fratelli, Vittorio e Cesare. Il primo è interpretato da Luca Marinelli visto anche ne “La Grande Bellezza” e in “La Solitudine dei numeri primi”, mentre Alessandro Borghi presta il volto al secondo protagonista.
E’ una terribile fotografia dell’attuale situazione che  stanno vivendo in alcune zone della Capitale. In 10 anni ben poco e cambiato rispetto al rituale di droga, spaccio, alcol e violenza in cui vivevano Vittorio, Cesare e il resto della loro band.
“Non essere cattivo” riesce a raccontare attraverso le risate dei drammi incredibili, quasi come se nessuno fosse effettivamente un cattivo e il modo di operare di questi ragazzi fosse “normale”.
Vittorio decide di dire basta a questa spirale distruttiva quando incontra Linda (Roberta Mattei) e il figlio Tommasino (Andrea Orano) e decide di mettere su una vera famiglia con loro basata sulla legalità. Le difficoltà sono molteplici, come trovare un lavoro onesto. La prima svolta è l’impiego da manovale, in cui coinvolge anche Cesare, che nel frattempo si è fidanzato con Viviana (Silvia D’Amico). L’amico è l’altra faccia della medaglia di Vittorio: odia il lavoro e l’autorità e vuole soltanto i soldi facili e, infatti, ben presto il cantiere torna a stargli stretto.
Si vivono le emozioni intime dei personaggi e i conflitti dilanianti dovuti alla dipendenza della polvere bianca.
Il film rifiuta di innalzarsi ad insegnamento filosofico contro la società attuale, ma si limita a raccontarla nella propria disarmante e tragica assurdità: può il lavoro essere un cancro nelle periferie? Può la cocaina essere l’unica strada percorribile con rassegnazione? L’Ostia che racconta Caligari, forse, è ancora lì e la riflessione a cui ci invita “Non essere cattivo” è riassumibile in un gesto di Debora, la sua nipotina gravemente malata: la bambina lascia allo zio un peluche con la scritta omonima al titolo del film, come a ricordargli che anche nei vicoli più oscuri di Borgata ci può essere la forza di ricominciare.
Purtroppo, bisogna dire che la situazione sociale di molti giovani non si discosta da quello che affrontano nella loro esistenza i due protagonisti del film. La speranza è che la loro vita migliori con il contributo reale dell’intera società.
  A "Non essere cattivo" è stato dato il Premio Pasinetti.
 

Maria de falco Marotta & Elisa - Antonio
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