L'Addio al papà di "Pedrito el Drito", sceriffo e di tanti altri

Un anno, il 2014, veramente infausto  per la nona arte italiana, il fumetto "made in Italy". Se ne sono andati, a poca distanza uno dall'altro, alcuni  Maestri del "cartoon" nostrano : Renato Polese, Giorgio Rebuffi ( quello di Tiramolla, Cucciolo e Pugacioff), Paolo del Vaglio ( il padre di Pigy), e ora Antonio Terenghi,  il più vecchio di tutti,  scomparso il 26 ottobre, alcuni giorni prima del  compimento dei 93 anni. Forse a qualcuno il suo nome dirà poco o nulla,  moltissimi invece sanno quale è il suo personaggio più noto, quel "Pedrito el Drito" che dal 1951 ha accompagnato per un paio di generazioni  ragazzi che, invecchiando, non lo  hanno  certo dimenticato.  "Pedrito el Drito" è lo sceriffo di  una improbabile cittadina di un improbabile West, Tapioka City, nei cui saloon accanto al solito whisky si beve barbera e grappa, uno  sceriffo dai grandi baffoni neri, pasticcione, beone,... eternamente  tiranneggiato dalla moglie Paquita , dolce nell'aspetto, molto determinata però  nel cercare di redimere, a suon di mattarello, il marito, "drito"  con tutti ma non certo con lei. Se avete fatto per un attimo mente locale vi ricorderete del personaggio, entrato nell'immaginario collettivo tra le icone del secolo passato. E un po' dell'attuale, perchè in questi anni prima o poi vi sarà capitato di imbattervi in lui in qualche raccolta di fumetti , data anche la longevità artistica del nostro Terenghi che non ha mai cessato di disegnarlo. Non solo però Pedrito, in verità, ma tanti altri personaggi come l'altrettanto mitico "Tarzanetto" oppure il "Teddy  Sberla", solo per citare i più noti. Ha continuato a lavorare fino all'ultimo   questo Maestro a cui Sergio Bonelli  ( l'editore che  pubblica Tex e Dylan Dog, solo per citare i più importanti personaggi della sua scuderia) aveva riservato  un albo della collana riservata all'Olimpo degli autori del fumetto comico nostrano,  accanto a Jacovitti , tanto per intenderci.  Abbiamo avuto la fortuna di conoscere Terenghi, e da allora di coltivarne l'amicizia, nel 1992, quando,  partecipammo per la prima volta al " Week end degli umoristi", la bella rassegna di umorismo grafico che si teneva a Laveno, rassegna dove era sempre presente con l'entusiasmo e  il simpatico dinamismo di un " vecchio ma non ancora adulto", ritrovandolo poi in più occasioni alle varie edizioni del milanese " Cartoomics "dove tanti erano i suoi estimatori in fila per avere un suo disegno realizzato "in diretta".
Con la sua scomparsa, si chiude un capitolo del fumetto italiano. Così come si è chiuso questo 2014 davvero da dimenticare.
               

Antonio Del Felice
Cultura e spettacoli