MOLA: Elisabetta Catalano – Architetti - Fotomostra Giudici – Classifiche - Il “dejà vu” - Premio VAF – Dossier ISPI

E' MORTA ELISABETTA CATALANO, LA FOTOGRAFA DELLE STAR.

Ci ha lasciati! Il  05 gennaio 2015 è' morta al mattino in un ospedale romano Elisabetta Catalano! E' scomparsa all'età di 70 anni. Tra i suoi scatti più famosi quelli dedicati a Monica Vitti, Florinda Bolkan, Stefania Sandrelli, Federico Fellini, Italo Calvino, Pier Paolo Pasolini e Alberto Moravia. Non credo che la definizione sia esatta quella di “fotografa delle star”. Certamente era fotografa delle star ma ella le fotografava in modo “assolutamente diverso”. Certo! fotografava spesso le star ma in un modo che penetrava “altro” qualche volta oltre l’effimera celebrità, andava oltre. Interpretava. Veniva dal mondo dell’arte. Aveva 70 anni. Aveva collaborato con molti periodici come l'Espresso e Vogue Italia e a New York e Parigi per Vogue . e per altre Edizioni europee. Assai nota la sua collaborazione negli anni '70 che aveva con artisti concettuali e della transavanguardia come Mimmo Rotella, Michelangelo Pistoletto, Vettor Pisani, Fabio Mauri, Sandro Chia, Cesare Tacchi, Gino De Dominicis. Ma poi proprio perché non era solo la fotografa delle star era conversa poi in ritratti d'arte a personaggi del mondo della cultura e del cinema. Tra i suoi scatti più famosi quelli dedicati a Michelangelo Antonioni, Monica Vitti, Florinda Bolkan, Stefania Sandrelli (da segnalare in particolare la Sandrelli adolescente), Federico Fellini, Alberto Arbasino, Italo Calvino, Pier Paolo Pasolini, Alberto Moravia, Raffaele La Capria. Autodidatta, ma da sempre fotografa per  giornali aveva iniziato la sua attività divisa tra arte, cronaca e cultura come dimostrano appunto le sue molte mostre. La prima personale del '73 è alla Galleria il Cortile di Roma e alla Galleria Milano di Milano, si intitola Uomini 1973: dedicata esclusivamente a ritratti di artisti. Nel '78 la Polaroid Company di Boston le commissiona una serie di ritratti di famosi registi, da eseguire su lastre Polaroid per la Mostra 'Faces and Facades'. Nell''80 espone ad una mostra al Museo Carnevalet di Parigi "Personaggi della cultura francese", in seguito acquistati dal Nuovo Museo della Fotografia di Parigi nella collezione permanente.
Nel '92 la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma la invita per una una retrospettiva (che resta famosa)  della sua opera. Sono esposti 160 ritratti ed è in particolare dedicata ad artisti, critici e galleristi italiani e stranieri degli anni '70-'90. L'immagine simbolo della Mostra è il ritratto di Joseph Beuys. Nel 2003 la mostra a Piazza del Popolo anni '70 propone le fotografie di Elisabetta Catalano degli artisti Mario Schifano e Franco Angeli e del gallerista Plinio De Martiis. L'ultima sua mostra e dello scorso anno: "Le Collezioni, Non basta ricordare" che è stata allestita al Museo MAXXI di Roma.E’ una grande artista.  CARLO MOLA

Architetti
In precedenza abbiamo segnalato le più”belle” mostre nel mondo. è la volta dei nuovi siti architettonici  e degli architetti più nominati e segnalati. Frank O. Gehry, (Frank Owen Gehry è un architetto canadese. Noto per il suo approccio plastico e funzionale al progetto è tra i maggiori esponenti della corrente Decostruttivista. Vive e lavora negli Stati Uniti, nato il 28 febbraio 1929 (età 85), a Toronto,) Mvrdv, (MVRDV è uno studio di architettura e urban design di Rotterdam, fondato nel 1993. Si tratta dell'acronimo dei nomi dei fondatori: Winy Maas, Jacob Van Rijs e Nathalie De Vries. Prima della fondazione di MVRDV Maas e Van Rijs lavoravano all'Office for Metropolitan Architecture (OMA), mentre De Vries alla Mecanoo. Lo studio è composto da 42 componenti). Snøhetta, (Snøhetta è selezionato per un incarico di sviluppare un nuovo quartiere governativo norvegese. Snøhetta è uno dei sei gruppi selezionati per l'assegnazione in parallelo per sviluppare il nuovo quartiere governativo di Oslo. Il progetto è un processo di sviluppo dell'idea aperta da realizzare la primavera 2015).
Coop Himmelb(l)au(1942 a Ha studiato architettura presso l'Università Tecnica di Vienna, l'Architectural Association di Londra e presso il Southern California Institute of Architecture (SCI-Arc) di Los Angeles) e Zaha Hadid, di cui abbiamo parlato in un nostro precedente articolo sul Museo MAXXI di Roma.  Questi i nomi. E le loro architetture inaugurate nel 2014, sono decisive per la discussione architettonica nel Mondo. Sono loro certo non solo  a rendere vivo questo fermento culturale. Così New York,rimane uno dei poli del dibattito,  e Seul, mostra il volto della modernità. Fondation Louis Vuitton, Parigi, Frank O. Gehry. Probabilmente per la fama del committente, il magnate Bernard Arnault, e quella del suo progettista, Frank O. Gehry, il vastissimo e, nel contempo, elegantissimo spazio espositivo è stato tra gli edifici più visti e apprezzati del 2014. Oltre 13mila metri quadri e 11 gallerie espongono una notevole collezione d’arte contemporanea coinvolta in un involucro destrutturato in apparenza fragile e instabile ma di grande prestigio e bellezza. Markethal, Rotterdam, Mvrdv Diventerà il nuovo Landmark (luogo simbolo) della città olandese. Per la sua forma radicalizzata e la sua maestosità ambisce a essere un nuovo punto di riferimento per la città. Sarà un luogo con spazi commerciali ma vi saranno anche  abitazioni e ristoranti. Un’architettura di grande influenza merito anche degli artisti locali, Arno Coenen e Iris Roskam: i bravissimi decoratori della volta. National September 11 Memorial Museum Pavilion, New York, Snøhetta è l’unico edificio del memorial plaza. Un elemento di rottura nella piazza del World Trade Center che mette in relazione lo spazio del memorial con il Museo ipogeo. Nonostante le difficoltà – 10 anni per realizzarlo e diverse le modifiche apportate – è stato il primo segno tangibile della rinascita di quest’area. Al suo interno due colonne strutturali ricordano le Torri Gemelle. Musée des Confluences, Lione, Coop Himmelb(l)au. È la massima espressione dell’architettura decostruttivista anche se definirlo così sarebbe riduttivo. È un edificio che fa della complessità, formale ed espressiva, la sua forza. Custodisce  collezioni di scienza naturale, antropologia e arte per analizzare le origini dell’uomo. Dongdaemun Design Plaza, Seul, Zaha Hadid Architects
Si tratta di un hub culturale multifunzionale, dove pubblico e privato si amalgamano 38mila metri quadri di sale conferenze, gallerie espositive,  un museo dedicato al Design, una libreria, un centro per l’educazione e la conoscenza e un vasto parco nel  centro della capitale coreana. Forse c’era sfuggito lo stile e la mentalità dell’estremo oriente dove il paesaggio è veramente al centro di un mondo e si inserisce in modo fluente e altamente poetico. CARLO MOLA

Fotomostra Giudici
Il Civico Museo Archeologico di Milano, assieme alla Parrocchia di Santa Maria alla Porta, ha la qualificata iniziativa di esporre la mostra fotografica di Giuseppe Giudici, dedicata ad alcune opere del museo, dal titolo IN MEMORIAM ET IN HONOREM.
La mostra verrà inaugurata martedì 20 gennaio, alle ore 16.30 presso lo stupendo coro della chiesa di San Maurizio. Giudici, fotografo professionista, si dedica da una vita alla fotografia d'arte, d'archeologia e d'architettura e le sue fotografie  arricchiscono oltre 100 volumi d’arte e di storia; poi sicuramente da segnalare alla collaborazione a molte mostre storico/archeologiche. Molto belle le sue fotografie dei ritratti romani conservati al Civico Museo Archeologico di Milano.
E’ stato scritto dai presentatori:  “Il fotografo invita l’osservatore a considerare quello che è rimasto dei volti, volti che erano stati scolpiti per essere ricordati; vuole far riflettere sulla precarietà dell’esistenza umana e suggerisce di guardare le opere non nella loro dimensione storico-artistica ma in una dimensione umana, come traccia indelebile, seppur mutata dal tempo, di sentimenti universali”.  Ci uniamo a questa profonda riflessione. CARLO MOLA

La mostra resterà aperta dal 21 gennaio al 5 marzo 2015, dal martedì al sabato dalle 9.30 alle 17.30. Ingresso gratuito
La chiesa di San Maurizio è aperta grazie ai volontari del Touring Club.
Per ulteriori informazioni: Museo Archeologico di Milano
Corso Magenta 15 - Aperto da martedì a domenica 9.00-17.30

Classifiche
Vogliamo anche noi dare un’ombra di classica delle migliori mostre d’arte del 2014. Si potrebbero elencare  per città, se si tratta di metropoli come Milano. Londra lo fa, ed altri che lo fanno per tutto il mondo! Ecco ad elencare  qualche nome. Ed anche delle testate che le hanno segnalato. In ordine un po' disperso e come in tutte le classifiche ognuno potrà confermare o smentire (ci piacerebbero conferme o nette negazioni). Mettiamo  al primo posto La testata Vogue con Chris Ofili e la sua "Night & Day” al New Museum. (Il New Museum of Contemporary Art, fondato nel 1977 da Marcia Tucker, è l'unico museo a New York City esclusivamente dedicato a presentare l'arte contemporanea proveniente da tutto il mondo).  Invece poi  Hyperallergic –  il notissimo blog statunitense spesso “duro e crudo”. (Hyperallergic è un Brooklyn artibasato blogazine. Fondato dal critico d'arte Hrag Vartanian e suo marito Veken Gueyikian nell'ottobre 2009, il sito si descrive come un "forum per il pensiero serio, giocoso, e radicale." Su The New Yorker il critico Peter Schjeldahl ha descritto il sito come "contagioso di e  di cattivo umore."  Holland Cotter del New York Times ha  elogiato il sito, accreditando citazioni della famosa critica d'arte.  La pubblicazione è stata citata  da TED blog come uno dei "100 siti web che dovreste conoscere e utilizzare".  Hyperallergic pubblica un'edizione fine settimana a cura di John Yau, Thomas Micchelli, e Albert Mobilio.  Hyperallergic LABS, il suo Tumblr blog, è stato nominato dalla rivista Time come uno dei "30 Tumblrs da seguire nel 2013." )  – Hyperallergic  ha segnalato la personale di Ai Weiwei alla Martin Gropius Bau di Berlino. Carl Andre, in quel luogo eccezionale che è il Dia: Beacon. Marcel Duchamp e la sua mostra parigina al Centre Pompidou,  è in testa alle classifiche, mentre Jeff Koons con la sua retrospettiva al Whitney non è segnalato stranamente da Hyperallergic ed anche giudicato"scarso", al nono posto, su Vogue. Per quanto riguarda l’Italia, è la mostra dedicata a Rosso e Pontormo, che ha visto Palazzo Strozzi sconfiggere concorrenti come la Tate Britain e il Metropolitan, premiata dal londinese Apollo magazine . (Apollo è una rivista mensile in lingua inglese che copre le arti visive di tutti i periodi, dall'antichità ai giorni nostri.  Fondata nel 1925 e con sede a Londra, Apollo offre un misto di recensioni, notizie del mondo dell'arte e articoli scientifici. Descritto come 'The Magazine internazionale per collezionisti', Apollo è di proprietà dei fratelli Barclay attraverso la Press Holdings società Media Group.)
Hans Richter con "Encounters. — From Dada till today” sempre alla Martin Gropius Bau viene citata con menzione su Hyperallergic, Ma non dimentichiamoci di William Turner alla Tate Britain di Londra: sublime. Vogue nomina al terzo posto Charles Ray e la sua Sculpture: 1997–2014”.
Se potete e volete rispondete e  buon anno!  CARLO MOLA

Il “dejà vu”
Svelato il “dejà vu”. L’Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare del Cnr, in collaborazione con la clinica neurologica dell’Università 'Magna Graecia' di Catanzaro, ha palesato gli scenari neurobiologici dipendenti  a questo intrigante e misterioso fenomeno psichico. Finora, non esisteva una risposta scientifica finale che ne chiarisse il funzionamento. La ricerca è pubblicata su Cortex (CORTEX è una rivista internazionale dedicata allo studio della cognizione e del rapporto tra il sistema nervoso e dei processi mentali, in particolare per quanto questi si riflettono nel comportamento dei pazienti)  Il déjà-vu. è un fenomeno psichico presente in circa l’80% della popolazione normale, che consiste nell’erronea sensazione di aver già visto un’immagine o vissuto un avvenimento o una situazione. Finora non era  stata trovata una decifrazione accettabile a questo ammaliante fenomeno, anche perché si è sempre studiato il déjà-vu in condizioni di normalità, senza mai considerare la condizione patologica.  I pazienti con epilessia sono un modello patologico più noto in letteratura in quanto le illusioni déjà-vu sono, in realtà, manifestazioni epilettiche derivanti dalle scariche all'interno del cervello. I ricercatori dell’Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibfm-Cnr) di Catanzaro, in collaborazione con l’Istituto di neurologia della locale Università 'Magna Graecia', hanno confrontato per la prima volta al mondo il cervello delle persone più colpite da déjà-vu, sia pazienti neurologici affetti da epilessia sia soggetti sani. La ricerca è pubblicata sulla rivista Cortex.“L’obiettivo di questa ricerca era di scoprire se esista una base anatomo-fisiologica comune nella genesi del déjà-vu tra soggetti sani e pazienti che possa spiegare le basi di un fenomeno psichico che, in alcune circostanze, diventa patologico”, afferma Angelo Labate, neurologo associato dell’Ibfm-Cnr e docente presso l’Università 'Magna Graecia'. “Lo studio ha evidenziato che sia i soggetti malati, sia le persone sane interessate da déjà-vu, presentano anomalie a livello morfologico, che coinvolgono però aree cerebrali diverse. I pazienti affetti da epilessia evidenziano anomalie localizzate nella corteccia visiva e nell’ippocampo, cioè nelle aree cerebrali deputate al riconoscimento visivo e alla memorizzazione a lungo termine. Questa scoperta dimostrerebbe che la sensazione di déjà-vu, riportata dai pazienti durante un episodio epilettico, è un sintomo organico di una memoria reale, anche se falsa”.Diversamente, i soggetti sani che vivono questa esperienza “presentano piccole variazioni anatomiche in un’area cerebrale (corteccia insulare) che ha il compito di convogliare tutte le informazioni sensoriali all'interno del sistema limbico/emotivo”, aggiunge Antonio Cerasa dell’Ibfm-Cnr. “Tale modifica parrebbe dimostrare che nel soggetto sano l'esperienza del déjà-vu è in realtà un fenomeno di alterata sensorialità dello stimolo percepito, più che un ricordo alterato: noi pensiamo di aver già visto quel posto, ma in realtà è la sensazione che abbiamo provato nel vederlo che ci richiama uno stimolo mnestico precedentemente associato”.  CARLO MOLA

Dossier ISPI
Sono state rare le volte come in questo momento (anche perché ha un carattere universale) che il mondo è stato contraddistinto a sostenere contemporaneamente così molteplici minacce alla pace ed alla stabilità fra i popoli dal canto suo ISPI, come ogni anno pubblicherà un Dossier speciale sui possibili scenari e orientamenti di politica internazionale dell'"ANNO CHE VERRÀ", cercando di coglierne i principali elementi (Issues, Crisis, People, Countries To Watch). Siamo nel bel mazzo di un sistema politico internazionale sconquassato da una serie di crisi di grande portata, nessuna delle quali ha ancora trovato una soluzione e le ricadute delle quali peseranno sull’avvenire, a cominciare dalla sfida integralista dell'ISIS per finire con la crisi tra Russia, Ucraina, Europa e Stati Uniti.
Nell'ambito del Rapporto sulla Politica Estera italiana che sarà pubblicato a fine gennaio, ISPI ha interpellato 120 esperti a cui è stato chiesto, tra l'altro, di indicare quali ritengano essere le principali sfide globali per il 2015 e quali quelle per l'Italia. A seguire le indicazioni emerse. CARLO MOLA
 
Petrolio: quando il prezzo
può cambiare tutto

Economia: se la Cina tira il freno

Populismi e euroscetticismi:
il baco dell'Unione

Partnership Ue-Usa:
il puzzle del negoziato

Lotta al Climate change:
è la volta buona?

Juncker: l’Europa volta pagina?

Obama, il presidente dimezzato

Al-Baghdadi, continua l'ascesa
del nuovo Bin Laden

Al-Sisi, il restauratore egiziano

Khamenei, successore cercasi

Ucraina: conflitto congelato?

Afghanistan, si ricomincia

Libia a pezzi

Ebola, se il mondo sta a guardare

Immigrazione, continua
la tragedia sotto casa

di Enrico Casale

La crisi mette a nudo la potenza russa

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Algeria: Bouteflika ancora senza eredi

PREMIO ARTISTICO FONDAZIONE VAF – VI EDIZIONE. POSIZIONI ATTUALI DELL’ARTE ITALIANA.  Dopo le due mostre in Germania, a SINDELFINGEN (la nostra città gemella si fa onore!!) e Kiel, è a Palazzo della Penna a Perugia che fino al 25 gennaio 2015 si potranno vedere le opere dei quindici finalisti del VI Premio Fondazione VAF. Posizioni attuali dell’arte italiana. La Fondazione VAF, nata dalla tenace determinazione del collezionista Volker W. Feierabend, che ha, nel corso degli anni, raccolto una collezione di arte italiana moderna e contemporanea di altissimo valore Una raccolta che, grazie ad una lungimirante politica di acquisizioni attuata dal Consiglio di Amministrazione, vanta importanti capolavori del Novecento italiano e si protende fino alla più recente arte contemporanea. Esiste inoltre, dal 2001, la collaborazione con il Mart di Trento e Rovereto, il museo che possiede più di mille opere della collezione con un deposito a lungo termine. Nel frattempo, oltre alle già consolidate collaborazioni con importanti istituzioni museali tedesche, la Fondazione ha avviato nuove collaborazioni in Europa e in particolare con il Musée d’Art Moderne di Saint-Etienne in Francia presso il quale, nel 2016, si realizzerà, oltre alla VII edizione del Premio, una grande mostra sull’arte italiana dagli inizi del Novecento ad oggi con capolavori provenienti dalla collezione della Fondazione.  Durante l’inaugurazione di quest’ultima tappa italiana della mostra, la Fondazione VAF ha assegnato a Maria Elisabetta Novello il premio principale di questa edizione e ha deciso inoltre di conferire due premi di riconoscimento a Rä Di Martino e Gianluca Vassallo per la chiara qualità delle loro lopere. In mostra a Perugia, oltre alle opere degli artisti premiati, si potranno vedere i lavori più recenti di Guglielmo Castelli, Flavio De Marco, Marco Di Giovanni, Zoè Gruni, Jacopo  Mazzonelli, Margherita Moscardini, Caterina Nelli, Giovanni Ozzola, Laurina Paperina, Nicola Samorì, Marco Maria Giuseppe Scifo, Nicola Toffolini. La motivazione di questo premio, assegnato da una Fondazione tedesca a giovani artisti italiani, nasce dalla volontà di stabilire una relazione di rapporti e confronti fra le diverse posizioni artistiche appartenenti alle due nazioni. Le modalità di selezione e il lavoro svolto dal Presidente Klaus Wolbert e dai membri del Consiglio di Amministrazione (Volker W. Feierabend, Lóránd Hegyi, Silvia Höller, Norbert Nobis, Peter Weiermair) dimostrano una serietà di intenti che si è rafforzata nel corso degli anni ed è stata apprezzata anche a livello internazionale, testimoniata dalle numerose e continuative collaborazioni con le più importanti istituzioni europee. PREMIO ARTISTICO FONDAZIONE VAF – VI edizione Posizioni attuali dell’arte Italiana
Perugia, Palazzo della Penna. Centro per le arti contemporanee
Catalogue: Allerheiligenpresse – Innsbruck. FINO AL 25 GENNAIO 2015 | PALAZZO DELLA PENNA | PERUGIA. Palazzo della Penna: Residenza gentilizia cinquecentesca, sorta sui resti di un anfiteatro d’epoca romana, al suo interno è ospitato fin dal 2002 un ricco patrimonio di opere d’arte, tra cui spiccano la “Raccolta Gerardo Dottori”, dedicata al maestro futurista umbro, e le sei lavagne della “Raccolta Joseph Beuys”, realizzate a Perugia dal grande artista tedesco nel 1980.  CARLO MOLA

 

Carlo Mola
Cultura e spettacoli