L'Assemblea del Centro di studi storici valchiavennaschi

Per il secondo anno consecutivo l’assemblea dei soci del Centro di studi storici valchiavennaschi si è svolta a Chiavenna al cine-teatro Victoria (g. c.) per assicurare il distanziamento richiesto dalle norme anticovid. È comunque intervenuta una cinquantina di soci che quest’anno è stata tra l’altro chiamata alla votazione per l’elezione dei componenti del consiglio direttivo per il prossimo triennio. A questo proposito è risultato eletto come nuovo componente Stefano Galli, che affiancherà i componenti del precedente consiglio confermati.

In apertura ha portato il saluto dell’amministrazione comunale Luca Della Bitta, sindaco di Chiavenna, che si è complimentato per l’opera meritoria che da oltre sessant’anni svolge il Centro di studi storici, impegnato nella diffusione e nella valorizzazione della storia e della cultura della Valchiavenna.
È quindi toccato al presidente Guido Scaramellini svolgere una dettagliata relazione morale, ringraziando innanzi per l’ospitalità tutti i volontari che dal 1976 garantiscono l’apertura della sala, unico cinematografo in tutta la valle. Mentre l’attività di contatto sociale è stata notevolmente rallentata a causa del covid, sospendendo tra l’altro le visite guidate, che hanno grande riscontro fra i soci e non, è continuata l’attività editoriale. Si è così pubblicato “Conversazioni su Bertacchi”, che contiene le otto conferenze organizzate dal Centro nel 2019 in occasione del 150° anniversario della morte di Giovanni Bertacchi. Un evento che ha occupato direttamente il Centro per tutto l’anno con tante altre manifestazioni. È inoltre uscita la riedizione del “Diario sacro perpetuo”, opera introvabile stampata nel 1707 a Milano, fondamentale per conoscere gli aspetti legati alle devozioni nelle chiese della Valchiavenna e soprattutto il clima morale a cavallo tra Sei e Settecento. Il lavoro è stato curato da Michele Patti, che lo ha pure corredato da cinque utilissimi indici analitici, mentre lo stesso presidente ha premesso una nota bio-bibliografica sull’autore. Ha fatto seguito il “Clavenna” n. 59, il ricco annuario del Centro ed è di imminente uscita la riedizione del volume su “I picapréda di Novate” di Sandro Massera, prima iniziativa per ricordarlo nel centenario della nascita e quale cofondatore del Centro nel 1959.
Oltre alle pubblicazioni e alle conferenze e visite guidate, il Centro storico di Chiavenna cura dal 1971 – esempio unico tra le associazioni similari – anche il restauro di opere d’arte, che altrimenti andrebbero perse o gravemente danneggiate dal tempo. Una iniziativa che vede la partecipazione diretta dei soci, che possono integrare il versamento della quota sociale con un’offerta a questo scopo. Ciò ha reso possibile molti interventi, tra cui in dirittura di arrivo sono i restauri del paliotto settecentesco che raffigura l’apparizione della Madonna di Gallivaggio, curato da Fiorenza Longoni, e della pala d’altare seicentesca di Santa Rosalia tra gli appestati, a cura di Tiziana Geronimi. La tela, già presso la chiesa di Santa Rosalia in Oltremera a Chiavenna, dal 1939, anno della sua sconsacrazione, è con il suo altare nel santuario di Loreto. Entrambe le opere, seguite dalla competente Soprintendenza, torneranno nelle rispettive chiese, sperando di poter organizzare qualche visita guidata per i soci.
È stata quindi la volta del ricordo dei soci defunti, a cui è seguito un minuto di silenzio nel loro ricordo.
Il segretario-cassiere Cristian Copes ha quindi illustrato il bilancio finanziario, che permette di affrontare il futuro con una certa tranquillità e che è stato approvato all’unanimità.
Alle votazioni hanno fatto seguito relazioni storiche. Giordano Sterlocchi ha presentato il ricco Archivio storico della val San Giacomo, recentemente inventariato, che verrà trasferito presso la sede del Muvis a Campodolcino a disposizione di chi lo vorrà consultare. Cristian Copes ha illustrato le vicende del palazzo Balbiani, che i chiavennaschi chiamano castello, dalla sua ricostruzione nel ‘400 al suo rifacimento, tranne che in facciata, nel 1930. Il presidente ha illustrato i dipinti cinquecenteschi apparsi recentemente sotto la facciata di una casa in piazza Pestalozzi, mentre Michele Patti ha illustrato il lavoro di inventariazione che sta conducendo presso l’Archivio capitolare laurenziano di Chiavenna.

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