Vivacità del Centro di studi storici valchiavennaschi

In una partecipata Assemblea del Centro a San Pietro di Samolaco: un convegno, visite guidate al museo dello Scalpellino, alla chiesa della Trinità e al vecchio cimitero

Anche le assemblee del Centro di studi storici valchiavennaschi hanno ripreso il loro carattere usuale, dopo due anni di pandemia nei quali ci si è limitati alla parte statutaria o poco più. L’appuntamento annuale è tornato, domenica 4 settembre a San Pietro di Samolaco, a essere una giornata di cultura e di socialità. Con la partecipazione di una settantina di persone ci si è ritrovati alle 10,30 nella sede della Biblioteca di Samolaco per la densa relazione da parte del presidente Guido Scaramellini sull’andamento dell’associazione e su quanto è stato fatto nell’ultimo anno. Nell’editoria è stato pubblicato il numero 60 del bollettino annuale, particolarmente nutrito, preceduto dall’uscita, sul finire dello scorso anno, del volume “I picapréda di Novate”, primo omaggio all’autore, il prof. Sandro Massera, che fu tra i fondatori del Centro studi nel 1959 e che quest’anno avrebbe compiuto cento anni. La giornata di studio sulla sua figura, in programma lo scorso anno e rinviata per il covid, si è tenuta il 21 maggio scorso a Novate, in collaborazione con l’amministrazione comunale, e ha compreso un convegno, una visita guidata al museo dello Scalpellino, alla chiesa della Trinità e al vecchio cimitero.
Quanto ai restauri, che caratterizzano il Centro studi di Chiavenna da altre associazioni similari, sono stati finanziati, come ha ricordato il presidente, quello alla pala seicentesca di Santa Rosalia tra gli appestati, già nella chiesa dedicata alla santa in Oltremera a Chiavenna, oggi nel vicino santuario di Loreto, e quello a un paliotto coevo appartenente alla chiesa di Avero, entrambi meta di visite guidate lo scorso agosto. Il prossimo lavoro sarà l’impegnativo restauro, anche sul piano finanziario, degli affreschi del 1662 che decorano la cappella di Santa Barbara nella chiesa di Campedello di Chiavenna. Il lavoro sarà completato entro giugno 2023.
Al rendiconto e al preventivo finanziario, illustrati dal segretario-cassiere Cristian Copes, sono seguite due relazioni. Sergio Scuffi, presidente dell’associazione culturale di Samolaco, ne ha illustrato la molteplice attività, sostenuta concretamente da tanti emigrati in Australia, mentre il presidente, su nuovi documenti, ha dato nuove datazioni circa l’origine di tre torri nei paraggi: Segname nel XII secolo, il Culumbée e la Cesura nel XV-XVI secolo, appartenenti rispettivamente ai Vertemate Franchi di Piuro e ai Pestalozzi di Chiavenna.
Al pranzo sociale, svoltosi al ristorante Mengasca, sono seguite le visite guidate alla torre di Culumbée, alla chiesa parrocchiale, all’orologio del 1763, già sul campanile della chiesa e oggi rimontato all’oratorio parrocchiale, alla cappella del cimitero, recentemente restaurata da Maria Chiara Fois e alla chiesa di Sant’Andrea al Mót con affreschi cinquecenteschi e seicenteschi, questi ultimi di Giovan Battista Macolino.
Il prossimo appuntamento da parte del Centro di studi storici di Chiavenna sarà il 1° ottobre la visita guidata, aperta a tutti, con ritrovo alle 15 alla Capèla di mòort a Borgonuovo di Piuro, costruita nel ’600 ma aperta solo recentemente, e al vicino complesso di Belfòort.
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Nostra nota. Nella foto che pubblichiamo una cinquantina dei 70 partecipanti all'Assemblea. Indubbiamente un richiamo alle origini particolarmente sentito. Identità vissuta. Valori permanenti. E tanta umanità (GdS) 

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