La Biennale lancia il nuovo Centro di Ricerca sulle Arti contemporanee

(Maria de falco Marotta)  La notizia è stata data il 5 ottobre a Dubai, nell’ambito delle attività e degli incontri che si svolgono nel Padiglione Italia all’Expo 2020 da inaugurato da qualche giorno. Si tratta di un nuovo Centro Internazionale della Ricerca sulle Arti Contemporanee, iniziato in collaborazione con Università e Istituti di alta formazione. Un progetto che si prefigge di ampliare l’attività dell’Archivio Storico delle Arti Contemporanee (ASAC) aprendosi ad altre realtà impegnate nella ricerca, con l’obiettivo di approfondire le ricerche degli artisti che hanno partecipato alla Biennale di Venezia nel corso della sua storia, 125 anni.

L’ARCHIVIO DELLA BIENNALE DI VENEZIA

L’ASAC, che è formato dall’Archivio propriamente detto (è nel Parco Scientifico Tecnologico VEGA di Porto Marghera) e dalla Biblioteca (all’interno del Padiglione Centrale ai Giardini), dispone già di un fondo che raccoglie i documenti e le collezioni legati alle attività dell’Istituzione dal 1895 ad oggi, in continua espansione anche tramite l’acquisizione di fondi estranei. Inoltre, è attualmente impegnato nella ristrutturazione di una nuova sede all’interno dell’Arsenale, comunicante agli spazi in cui si svolgono mostre. Ogni direttore artistico dei diversi settori della Biennale – Arte, Architettura, Cinema, Danza, Musica e Teatro – è chiamato a progettare e curare mostre e progetti con i materiali conservati, che vengono in questo modo ulteriormente valorizzati. Il progetto più ampio, in questo senso, è stato rappresentato da Le Muse Inquiete nel 2020 quando, a seguito degli slittamenti del calendario causati dalla pandemia e in occasione dei 125 anni dell’Istituzione, è andata in scena una grande ricognizione sulla storia della Biennale, per la prima volta realizzata attraverso la partecipazione di tutti e sei i direttori e coordinata da Cecilia Alemani.

IL NUOVO CENTRO DI RICERCA SULLE ARTI CONTEMPORANEE DELLA BIENNALE DI VENEZIA

La Mappa Geopolitica degli artisti che hanno partecipato alle Biennali negli ultimi 20 anni, dal 1999 al 2020: è questo il titolo della ricerca che vedrà al lavoro studenti e docenti di IULM – Libera Università di Lingue e Comunicazione, Sapienza Università di Roma, Università IUAV di Venezia, Università Ca’ Foscari Venezia, Accademia di Belle Arti di Venezia e Conservatorio di Musica Benedetto Marcello Venezia e che confluirà in una raccolta ordinata di dati finale. Gli studenti, selezionati da ogni università e istituto, seguiranno un programma concordato e parteciperanno a workshop della durata di tre mesi, uno di questi all’interno dell’Archivio della Biennale. “Nell’ambito di questo nuovo progetto La Biennale di Venezia, produttrice di Esposizioni, Mostre e Festival Internazionali di Arte, Architettura, Cinema, Danza, Musica e Teatro, ha intenzione di accrescere il dialogo fra i curatori dei diversi Dipartimenti sui temi e i contenuti che hanno attraversato la storia della Biennale dalla sua fondazione ad oggi”, illustrano gli organizzatori. “In parallelo, La Biennale intende sviluppare attività di studio su un duplice binario: quello della ricerca pura che parte dalla ricostruzione storica e l’altro che indaga l’influenza nel vivere civile che lo sviluppo delle arti può produrre”.

Informazioni: https://www.labiennale.org/it

Maria de falco Marotta
Cultura e spettacoli