Festa della Donna

“….per te gli uomini hanno preso innumerevoli voli” ( Festa della donna, 8 marzo 2014).
Mi imbarazza  scrivere della Festa delle donne. Lo faccio da parecchi anni e sempre con qualcosa di diverso dal tempo in cui ricordavo il feroce eccidio delle operaie nel cotonificio di New York e di tutte le varie iniziative assunte dai gruppi socialisti del primo Novecento.
Da allora, sono trascorsi troppi anni per dire che la donna non ha migliorato il suo status sociale: basta dare uno sguardo alle nazioni della nostra terra per dire che ha compiuto salti di qualità e che oggi può ritenersi quasi “uguale” al suo compagno maschile. Sa fare tutto e supera di gran lunga Adamo. Per tale motivo, si sono accentuate le rivalità di genere e i femminicidi sono la cosa più tremenda che affligge la nostra troppa avanzata società nel benessere materiale, ma non in quello spirituale. Gli incontri dell’Otto marzo sono più un modo allegro di ritrovarsi con le amiche che un modo politico per prendere di petto i mostruosi problemi che ancora affliggono le tantissime donne che non sono le soubrette televisive, che non sono le “amiche” di questo e il talaltro politico di grido ,  sull’onda dello sporco palcoscenico internazionale.
No, diciamolo francamente, le donne devono correre ancora molto per riacquistare quella dolce fiducia e amorevole comprensione col suo compagno che Dio( o chiamatelo come volete, ma che esiste) diede loro  al principio  della creazione. La scissione tra loro due avvenne per superbia ed orgoglio e si sanerà nel tempo. Però siamo su questa via e lo siamo grazie al buon senso e a quell’intuito speciale che il Signore  ha posto nel cuore di ogni donna capace di sottoporsi a sacrifici inenarrabili per la famiglia.
Tutte le donne sono capaci di amare fino al martirio, a studiare fino a superare i gradini più alti nella scala sociale, a giocare per ore con i piccoli che escono dal suo grembo, a togliersi il cibo di bocca perché piace a sua figlia, a non mettersi mai più in mostra per non offuscare il cammino radioso della sua ragazzina.
La donna, diciamolo francamente, oggi imbarazza moltissimo per il suo “denudarsi” così impudicamente davanti all’umanità, ma sono solo pochissime e le altre sono mamme, amiche, ricercatrici, che vogliono un mondo più giusto  che si avvicini a quello primigenio.
Così più che  mimose e pizze, offro alle mie simili una poesia di Alda Merini che tanto soffrì nella sua vita , ma che ebbe sempre un’attenzione dolcissima per tutte:
“Stupenda
immacolata fortuna
per te tutte le creature
del regno
si sono aperte
e tu sei diventata la regina
delle nostre ombre
per te gli uomini
hanno preso
innumerevoli voli
creato l’alveare del
pensiero
per te donna è sorto
il mormorio dell’acqua
unica grazia
e tremi per i tuoi
incantesimi
che sono nelle tue mani
e tu hai un sogno
per ogni estate
un figlio per ogni pianto
un sospetto d’amore
per ogni capello
ora sei donna
tutto”

Maria de falco Marotta
Cultura e spettacoli