A Vicenza Vincent Van Gogh, il tormento nel cuore (!)

Vincent Van Gogh, il tormento nel cuore(!)
di: Maria de falco Marotta
Prima che essere una superstar della pittura, amato come un grande genio, Vincent Van Gogh (Zundert 1853- Auvers-sur-Oise 1890) è stato un artista ricco di contraddizioni, con sempre un tormento nel cuore per la sua vita condotta tra luci ed ombre nei suoi vagabondaggi tra Olanda, Inghilterra, Francia e Belgio. Il suo tormento interiore lo avvicina ad ognuno di noi, perciò è sempre di moda e ovunque gli dedicano grandiose mostre non solo con le sue tele, ma con film girati su lui e tantissimi libri che ne ricostruiscono la sua vita per filo e per segno. Ora a Vicenza, nella Basilica Palladiana dal 7 ottobre 2017 all'8 aprile 2018, si può ammirare la mostra monografica "Van Gogh: Tra il Grano e il Cielo", dedicatagli con oltre 120 sue opere tra dipinti e disegni. La sua fu una produzione enorme – era capace di dipingere anche due quadri a settimana - che comprende, tra i tanti, gli autoritratti, i girasoli, gli iris, la sua stanza da letto, il campo di grano con i corvi neri, la notte stellata. Quadri-simbolo anche nell'immaginario collettivo di chi non sa nulla o quasi dell'arte, spesso super inflazionati e riprodotti su magliette, tazze, penne e altri gadget di ogni genere.
Il curatore ha passato gli ultimi anni a studiare, a documentarsi, a viaggiare nei luoghi di "Vincent" - volendo citare la sua celebre firma sulle sue tele leggendarie - e il risultato è questa mostra che è riuscito a pensare come la precisa ricostruzione della vita del genio olandese. Goldin è andato infatti ad analizzare e a considerare i dieci anni che vanno dal 1880 al 1890, dai disegni di esordio assoluto al tempo del Borinage in Belgio (nel 1880), quando svolgeva la funzione di predicatore laico per i minatori della zona, fino ai quadri conclusivi con i campi di grano realizzati a Auvers-sur-Oise (nel luglio del 1890) pochi giorni prima di suicidarsi.
La mostra - promossa dal Comune di Vicenza e prodotta da Linea d'ombra – si svolge specie per il contributo del Kröller-Müller Museum di Otterlo, uno dei due veri “luogo sacro” dell'opera vangoghiana nel mondo che ha prestato oltre cento opere, mentre un'altra decina di istituzioni e collezioni private hanno aggiunto altri capolavori. Una volta che entrerete nella splendida basilica progettata dall'architetto rinascimentale Andrea Palladio, monumento riconosciuto patrimonio dell'umanità dall'Unesco, proverete la sensazione di essere finiti nell'anima di Van Gogh, in quel luogo segreto noto solo a lui dove si sono formate le sue immagini, esposte a confronto con quelle di altri artisti della Scuola dell'Aja e di Jean-François Millet come "Il Seminatore" (1882). Dagli anni olandesi, il suo (e il vostro) percorso ha inizio, fino alla scoperta della verità in Belgio, cinque anni che sono "una vera e propria via crucis nel dolore e nella disperazione del vivere". Vi emozionerete nel guardare "Il vigneto" come "I pini al tramonto", "Gli ulivi" come "Il vecchio che soffre" e "Paesaggio sotto la pioggia di Auvers", per non parlare, poi, del "Campo di papaveri", eseguito pochi mesi prima di morire.
Che cosa vedrete.
Oltre alla stupenda Mostra, -"Van Gogh. Tra il grano e il cielo" – Basilica Palladiana di Vicenza – dal 7 ottobre all'8 aprile 2018 – orari: lun /giov: 9-18; ven/dom 9-20. Info e prenotazioni: www.lineadombra.it; biglietto@lineadombra.it; tel. 0422429999
-due sale chiuse multimediali, abbastanza ampie (tra gli 80 e i 90 mq), collocate all'interno dello spazio museale, dove saranno proiettati in continuazione altrettanti mini-film da 7-8 minuti sulla vita di Van Gogh: la prima in cui ripercorre i luoghi della sua infanzia in Olanda e la seconda quella dell'esilio in Francia, dove ha dipinto le sue opere, esposte nei musei di tutto il mondo.
-un centinaio di lettere, tradotte e raccolte in un libro come guida alla mostra in Basilica.

Maria de falco Marotta
Cultura e spettacoli