"Avevo un sogno" (film premiato con la Colomba d'oro a DOK Leipzig, Germany)

di Maria de falco Marotta & company

Tutte noi donne ne abbiamo uno. Magari rimasto nei nostri pensieri, mai realizzato, ma sempre sognato. Il 25 novembre 2018 si festeggerà Rise Up(alzatevi) in America con un seguito mondiale di milioni di donne che sono stanche di star sedute (poverette), cioè di essere malmenate, bistrattate, stuprate, uccise dai loro compagni che si erano- magari- scelti per fantasia amorosa. A tutte costoro e a me verrebbe dire: Ben vi sta, perché non avete guardato meglio oltre il sesso? Ma come si fa in questa voragine in cui viviamo tutti e ci aggrappiamo gli uni agli altri con timore e terrore. La rabbia e la paura segna i volti di quanti incontriamo e ci viene da piangere a dover rivolgere la parola a qualcuno/a sul cinema. Ma noi crediamo fermissimamente che ci sarà un domani più radioso e sconvolgente, perciò il racconto di Claudia Tosi sul percorso politico di due donne italiane membri eletti del Partito Democratico, nell'Italia post-berlusconiana, è una sconfitta profonda e pungente che è quella della politica e della democrazia stessa. Ma noi non ce la prendiamo più di tanto.
La storia di Manuela, deputata, e Daniela, consigliera comunale, raccontata in maniera intima e completa senza mai smettere di essere elegantemente rispettosa, si inserisce nel contesto (e questa è la sfida per le protagoniste all'inizio del viaggio) di un'Italia in cui il "berlusconismo", questo atteggiamento governato dal più "totale disinteresse per l'Altro" che ha "rovinato" il Paese e si esprime anche in un sessismo spudorato, continua a insinuarsi nei messaggi violenti di insulti alle nostre elette su Facebook, fino alle più innocue parole del comune cittadino o anche alla battuta di un compagno di partito sulla gentilezza delle signore, che passa come se nulla fosse. Perché è un dato di fatto, le donne non possono permettersi gli stessi eccessi. Quindi mantengono la calma. Che Manuela e Daniela debbano lottare per i diritti delle donne in questa società notoriamente patriarcale è inevitabile, ma il film di Tosi mostra soprattutto come, che lo vogliano o no, spesso tendiamo a "ridurle" a questa missione, quando invece loro vorrebbero attuare un progetto globale per il Paese, una dinamica di cui si sente qui l'immensa frustrazione. In effetti, tutto questo percorso politico (l'impulso iniziale, le difficoltà della campagna, gli innumerevoli ostacoli...), lo seguiamo con le sue protagoniste, filmate anche oggi, in una sala cinematografica, mentre commentano le immagini registrate dieci anni prima, alla luce di una disfatta consumata, e totale.
Il documentario non ci permette di sapere quando Tosi ha avuto l'idea di questo dispositivo, ma fa sentire allo spettatore quasi sulla sua pelle la tragica impotenza di due elette che non hanno più illusioni. Questo fallimento politico, che è il fallimento della politica, Manuela lo riassume con un acume che fa riflettere quando spiega a un elettore, che dice apprezzare la sua disponibilità, che il ruolo di un eletto non è precisamente quello di rispondere al telefono a ciascuno, e che questa aspettativa da parte dei cittadini che cresce con la frattura tra loro e le istituzioni, e nega il principio stesso della rappresentanza, ha decretato il destino della democrazia gettandola tra le braccia del più populista.
"Avevo un sogno" è prodotto da Movimenta in coproduzione con Cosmographe e France Télévisions. Le vendite internazionali del film sono curate da Deckert Distribution.
 

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