MORBEGNO. "Dalle emergenze europee alle urgenze del quotidiano”,

Numerosi coloro i quali hanno preso parte all’evento “Dalle emergenze europee alle
urgenze del quotidiano”
, andato in scena mercoledì 11 agosto presso il Chiostro del
complesso di S. Antonio (Morbegno), organizzato dall’Ufficio Scolastico Territoriale di
Sondrio, in collaborazione con il Comune e la Parrocchia di Morbegno e la Fondazione
Mattei. L’iniziativa, che ha visto la partecipazione di numerosi ospiti, si è svolta nel contesto
del ciclo di incontri intitolato “Conversazioni estive”, ideato dal Dirigente UST, Fabio Molinari.
Dopo i saluti del Sindaco di Morbegno, Alberto Gavazzi, e del Direttore Generale dell’Ufficio
Scolastico Regionale per la Lombardia, Prof.ssa Augusta Celada, l’Arcivescovo di Milano e
Metropolita della Lombardia, Mons. Mario Enrico Delpini (che nel tardo pomeriggio ha tenuto
una messa per la comunità di Morbegno presso la Collegiata di San Giovanni) ha dialogato con
il Dirigente UST affrontando numerosi aspetti della contemporaneità, nella cornice suggestiva
del Chiostro di S. Antonio. Presente anche il Vicario Generale della Diocesi di Como, Mons. Ivan
Salvadori.
In particolare si è parlato dei giovani, del loro potenziale enorme che spesso non viene
sufficientemente stimolato e che resta quindi nascosto, spesso offuscato da una generazione
adulta infelice, spingendo i ragazzi ad approcciarsi alla vita in modo passivo: «Se c’è una
generazione di adulti scontenti, che si lamentano della vita, che continuano a dire quanti
problemi ci sono, a lamentarsi di quanto sia difficile il lavoro e la società, non possiamo
aspettarci che abbiano voglia di diventare adulti» Questa una delle tante considerazioni di
Mons. Delpini.
La conversazione è poi proseguita toccando temi come l’individualismo, ostacolo per il futuro
dell’umanità, dei muri ideologici, che non è dato sapere se saranno eliminati, poiché - dice
Delpini - «l’inizio della Storia è stato un fratricidio, è stata la confusione. Siamo chiamati tutti ad
essere fratelli e sorelle me è una vocazione, non è un obbligo, pertanto abbiamo la responsabilità
di decidere se fare la terra luogo di conflitto oppure di fraternità».
Tra le tematiche anche la scuola e Mons. Delpini non ha esitato ad esprimere la propria
ammirazione per il mondo della scuola, che in questo ultimo anno e mezzo ha sofferto ma si è
attrezzata ed ha fatto di tutto per garantire una continuità agli studenti, seppur con metodi
nuovi come la DAD. Ha poi ricordato come questa pandemia sia stata ed è ancora un momento
drammatico ma comunque non paragonabile ad una guerra: «Ci sono paesi dove la scuola non
esiste, o dove se non ci vai non mangi, paesi dove la precaria situazione sanitaria è stata sentita
particolarmente. Pertanto abbiamo vissuto un dramma, ma non paragonabile ad alcune zone
geografiche dove i bambini non sono mai andati a scuola poiché c’era la guerra»
«Sono rimasto entusiasta perché Mons. Delpini ci ha dato una lezione di grande umiltà e cultura
– ha dichiarato il Dirigente UST, Fabio Molinari –. Ci ha offerto delle riflessioni che spaziavano
tra argomenti tra loro molto diversi ma ha comunque dato la possibilità a tutto l'uditorio di
comprendere il senso dei suoi interventi, il tutto condito dalla sua piacevole ironia che lo rende
una persona molto amata»

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