Fare politica, oggi

(Maria de falco Marotta)  Tutti sappiamo come siamo ingarbugliati con la politica, che ci piaccia o no. Vorrei vivere sugli alti monti (ma nemmeno lì si starebbe in pace), quindi stringiamo i denti ed occupiamocene. A modo nostro, cioè nel modo più obiettivo, semplice, comprensibile da tutti coloro che hanno ancora la bontà di leggerci. Ho un amico (da tanti anni, con cui ho anche collaborato: Attilio Danese) che ha dato alle stampe un suo libro All’ombra del Principe. La politica dalle origini a Machiavelli.  Attualità e prospettive, in cui analizza, con molta precisione, dove è andata a ficcarsi la politica, difficile, indispensabile, ma assolutamente necessaria con una direzione etica, senza la quale la democrazia che ne discende diventa nichilismo, fomenta i vizi, si decompone. Verissimo: lo scopriamo giorno dopo giorno con tutti i numerosi voltafaccia di chi ci governa e gli scandali di mariuoli che rubano a tutti, specie agli indifesi.
Inoltre, il lettore scoprirà il pensiero politico dall’Egitto a Israele, nella cultura socio-politica greca e romana, con un’attenzione particolare alla rivoluzione innescata dal Vangelo, fino ad arrivare al Rinascimento e alla straordinaria interpretazione laica nel Principe di Machiavelli e poi ad Antonio Gramsci con il suo Partito. Vi sono poi la crisi delle democrazie occidentali, fragili e malate, che vedono crescere l’antipolitica alimentata dai canali delle moderne tecnologie e da una cultura dell’individuo egoista e consumatore (di medicine, sacramenti, spettacoli, beni, figli in provetta, sesso) che in odio all’oscurantismo eleva la ‘neutralità’ a valore cardine di un sistema democratico reso impotente.  La politica si risolve in ‘conquista del potere e suo mantenimento’ sia da parte dei cittadini sia dei governanti. Nondimeno non ci è consentito rinunciare alla democrazia, a rischio di cadere in vecchie e nuove forme di totalitarismo: l’imperfezione, l’impossibilità di accontentare tutti, l’imprevedibilità degli eventi impongono di accettare e sfidare i suoi limiti.   Abbandonate le ideologie risolutorie, non resta che riprendere coraggiosamente quei ‘sentieri interrotti’ che fanno base sull’asse morale della persona-in-relazione, cercando di rafforzare il capitale di fiducia e speranza, anima di una cittadinanza responsabile. Consapevole della difficoltà non leggera, di coniugare Socrate con Machiavelli, il realismo con il pensiero utopico, l’autore sottolinea la necessità di mantenere quello ’strabismo' senza del quale la politica annega nel populismo nichilista o si condanna all'impotenza della retorica delle buone intenzioni.
(Cfr: Attilio Danese, All’ombra del Principe. La politica dalle origini a Machiavelli.  Attualità e prospettive).

 

Maria de falco Marotta
Cultura e spettacoli