Natale dell'ANIOC
Dall'Anioc - Carissimi Insigniti
Si chiude un anno prospero e pur fugace per la nostra grande Famiglia dell’A.N.I.O.C., nonostante l’insidia del tempo che falcia copioso nella cadente stagione del tramonto di tanti fratelli senza cappa né spada, ma invitti soldati di una quotidianità umana che regge il vessillo di un Cavalierato attivo e solerte. Tocca a noi allora sanare la tela sfrangiata dall’infimo vento che cala nella notte più scura, e rinsaldare le fila di chi marcia verso il Bene Comune.
Insieme ci siamo ritrovati nel nostro XXVII Raduno a Tresivio. Oltre 80 in cammino assolato verso la magnificenza monumentale del santuario mariano della “Santa Casa” per seguire un rito toccante e corale nell’ascolto della parola divina e della voce magniloquente dell’organo nel ricamo ineffabile del violino. Poi la “felice anabasi” verso il “Crap” per un lauto convito alla presenza dei vertici nazionali, con il Conte Maurizio Monzani, Segretario Generale giunto da Firenze, e quelli lombardi rappresentati dal noto Architetto Giovanni Piazza.
Atmosfera gioiosa e familiare dopo il momento istituzionale dell’Inno d’Italia intonato dalla giovane e talentuosa band dei “Music & Friends” che ha poi rallegrato i cuori con l’epopea degli anni d’oro della canzone italiana. Momento saliente dell’evento celebrativo dell’ANIOC la consegna degli attestati di benemerenza, e il consuntivo di un anno intenso cominciato dal fortunato “I Concorso Letterario Anioc” nelle scuole, a cui è seguito l’incontro con gli studenti liceali di Sondrio, fino alla Mostra filatelica Unicef che si è appena conclusa, a cura del vice delegato Carlo Del Dot. Ciliegina sulla torta la presentazione ufficiale del progetto “Un libro di fiabe per i bambini oncologici” con “Il Contastorie” donato ai piccoli degenti dell’ospedale di Sondrio, e per l’occasione anche a quelli di Gravedona grazie all’impegno fattivo e propulsivo del Dottor Luigi Gianola. Incisivo il discorso del Conte Monzani che ha ricordato col delegato lombardo Piazza i valori del cavalierato da diffondere soprattutto nel mondo giovanile…
E ora Natale s’appressa, veleggiando sulle bianche falde della neve che cade, brillando nelle rutilanti luci di boschi incantati, rallegrando col caldo sapore di canti che vengono da lontano, con la mistica fantasmagoria scenica del Santo Presepe. Il Presepe “francescano”, simbolo della “Natività”, della rimembranza della Famiglia terrena e divina, si rinnova ovunque c’è un bambino che nasce, pur in una semplice mangiatoia o all’ombra cupa di muri sventrati nel fragore assordante di ordigni assassini. E ci invita a difendere la nostra Memoria. Contro chiunque intenda defraudarci della nostra identità storica e cristiana. Nulla di più triste della profanazione dell’innocenza, di un bambino che fugge, prostrato nel fango, vilipeso e sfruttato, privato di tutto, esposto al ludibrio e all’imperio di torvi sciacalli.
Eppure, sfuggendo a ogni oscuro presagio, questo Natale ci mostri l’Attesa, ci inviti alla gioia della riconciliazione universale, ci parli ancora di Pace e d’Amore. Ci doni la Speranza.
Sia questo il nostro Natale.
Un fraterno abbraccio.
Il Delegato provinciale A.N.I.O.C.
Nello Colombo