FESTIVAL, TERZA SETTIMANA - SESTA SERATA

OSSERVARE GLI ANIMALI PER SCOPRIRE NOI STESSI: VINCENZO VENUTO SORPRENDE E COINVOLGE IL PUBBLICO

Il viaggio meraviglioso nel mondo animale, tra seduzione e corteggiamento, l'avventura dei cavalli selvaggi nella steppa ungherese, l'inverno vissuto sulla Sila, tra lupi e alberi secolari. La sesta e ultima serata di proiezioni della XXXV edizione di Sondrio Festival, la Mostra Internazionale dei Documentari sui Parchi, in un Teatro Sociale gremito, ha coinvolto il pubblico con le tematiche proposte, lo ha ammaliato con le immagini dei filmati e lo ha stupito, in apertura, con lo spettacolo "Visual show Diva". Una cantante dalla voce suadente che indossa un costume luminoso, suonando un'arpa dalle corde colorate, e proiezioni video sullo sfondo per un'esibizione mai vista prima.

Dieci anni dopo il suo esordio, è tornato a Sondrio Festival Vincenzo Venuto, biologo, etologo, divulgatore scientifico, autore e conduttore di programmi televisivi, in onda con "Melaverde" su Canale 5. Introdotto da Gigliola Amonini, Venuto, con rigore scientifico ma anche con chiarezza, ha guidato il pubblico in un viaggio attraverso il mondo animale che si è rivelato sorprendente, con richiami al suo libro, "Il gorilla ce l'ha piccolo", pubblicato nel 2020. Corteggiamento e seduzione negli animali, fino all'atto sessuale, per rivelare cose inattese che ci aiutano a comprendere meglio noi stessi: un racconto a tratti spiazzante che il pubblico ha molto apprezzato. Venuto ha invitato a osservare gli animali perché possono insegnarci qualcosa, a considerarli un modello, ad approfondire le loro emozioni. Uno sguardo diverso dal solito che il bravo divulgatore scientifico ha saputo trasmettere riuscendo a coinvolgere il pubblico.

Proiettati gli ultimi due documentari in concorso: "Cavalli selvaggi, un racconto dalla Puszta" e "Un inverno in Sila". Nel primo, il regista Zoltan Torok ha un gruppo di cavalli selvaggi nella loro vita nella steppa ungherese, la terra nella quale sono stati allevati in cattività per salvarli dall'estinzione alla quale erano destinati nella loro zona di origine, la Mongolia. Nella calura estiva e nel vento gelido, tormentati dal sole o sferzati dalla pioggia, questi esemplari resistono nell'attesa che arrivino giornate migliori nelle quali correre nel parco di Hortobagyi, dove hanno tutto ciò che serve loro: erba per sfamarsi e acqua per dissetarsi. Una bella storia e immagini suggestive in una steppa popolata da tante specie animali. Il documentario "Un inverno in Sila" è stato introdotto dal regista Gianpiero Capecchi, che è salito sul palco del Teatro Sociale per evidenziare come la Calabria non sia solo coste di rara bellezza, meno conosciuti ma altrettanto rilevanti sono i tre parchi nazionali. Capecchi ha girato in quella che i romani chiamavano Silva durante l'inverno, muovendo la macchina da presa tra animali, con la contrapposizione tra i lupi, che raramente si mostrano agli umani, e i bovini della razza Highlander di un allevamento, e alberi secolari. Nella Riserva naturale "I giganti della Sila", gli esemplari di pino laricio hanno 350 anni e raggiungono i 45 metri di altezza. L'inverno sulla Sila ritratto dal regista è reso magico dalla neve che si sposta come la sabbia del deserto in una danza di cristalli ghiacciati.

Con la proiezione degli ultimi due titoli il pubblico e le giurie hanno visto tutti i documentari in concorso: i vincitori della XXXV edizione della Mostra Internazionale dei Documentari sui Parchi si conosceranno nel pomeriggio di oggi, durante la cerimonia di premiazione che avrà inizio alle ore 17. Otto in totale i riconoscimenti che verranno consegnati: la Giuria internazionale, presieduta dall'argentino Joaquín Gomez, ideatore dell'Ona Short Film Festival di Venezia, sceglierà i vincitori dei premi "Città di Sondrio", "Regione Lombardia" e "Parco Nazionale dello Stelvio". La Giuria del pubblico assegnerà il premio "Achille Berbenni", la Giuria degli studenti il premio "Ambiente Giovani", la Giuria del Centro di Cinematografia e Cineteca del Cai il premio "Renata Viviani" e da questa edizione  è previsto anche il premio "Italia Nostra".

Sondrio Festival è promosso da Assomidop, che riunisce il Comune di Sondrio, il Bim, il Cai, il Parco Nazionale dello Stelvio e il Parco delle Orobie Valtellinesi, e sostenuto dalla Regione Lombardia, dalla Provincia di Sondrio, dalla Comunità Montana Valtellina di Sondrio e dalla Fondazione Pro Valtellina Onlus. Gli sponsor sono Iperal, A2A, Pezzini, Banca Popolare di Sondrio e Creval-Crédit Agricole.

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