MOLA. Arte, cultura, scienza

Kelsen – Braidense - Arte 92 di Milano - Lucio Fontana - Giants In Milan – Sartori - Progetto Jesi Cerco lavoro. - Filonzi – Scienza – Pinocchio

Hans Kelsen

L’Università degli Studi di Milano, Facoltà di Giurisprudenza, Aula Crociera Alta, Via Festa del Perdono 7, Milano ed il Forum Austriaco di Cultura di Milano Hanno organizzato Secular Religion: A Polemic Against the Misinterpretation of Modern Social Philosophy, Science and Politics As "New Religions". E’ l´ultimo libro del giurista e filosofo austriaco Hans Kelsen (1881-1973), scritto durante l´esilio americano. In questo libro, pubblicato postumo nel 2012 a cura dell’Istituto Hans Kelsen di Vienna (Hans Kelsen-Institut), Kelsen, in un caloroso sostegno dello spirito della modernità, obietta contro quelle teorie della politica e della cultura che, alla base del pensiero di “religione secolare”, commentano la filosofia sociale, la scienza e la politica moderne come “nuove religioni”. Nella giornata internazionale di studi dedicata a questo volume, storici della filosofia, giuristi e filosofi e si domanderanno sui molteplici rapporti tra religione, diritto e scienze della società nell’ambito della cultura moderna e contemporanea. Nel 2014 Paolo Di Lucia e Lorenzo Passerini Glazel hanno tradotto questo libro, pubblicato da Raffaello Cortina Editore con il titolo: Religione secolare. Una polemica contro l’errata interpretazione della filosofia sociale, della scienza e della politica moderne come “nuove religioni”. I traduttori hanno organizzato anche la giornata di studio sopra indicata e in tale occasione sarà presentato il libro nella versione italiana. Programma: Ore 9:15 Indirizzi di saluto. Ore 9:30 Introduce Vincenzo Ferrari (Università di Milano). Clemens Jabloner (Università di Vienna) “Religion without God” from the perspectives of Kelsen and Dworkin. Mario G. Losano (Università del Piemonte Orientale, Alessandria)
Hans Kelsen: il giurista positivo, la politica e la religione. 11:00-11:15 Pausa .Maria Bettetini (IULM, Milano) e Armando Torno (Il Sole 24 Ore) Le città di Dio, le città degli uomini. Ore 15:00 Introduce Amedeo Giovanni Conte (Accademia Nazionale dei Lincei). Luigi Lombardi Vallauri (Università di Firenze) Il moderno: secolarizzazione o nuovo inizio? Otto Pfersmann (EHESS, Parigi) Come studiare una religione con gli strumenti dell’analisi normativa?
Giovedì 23 aprile 2015 – dalle ore 9:15 alle ore 17:00 Giornata di studio “Religioni senza un Dio?” – Hans Kelsen e lo spirito della modernità - Università degli Studi di Milano CARLO MOLA

Braidense
Una mostra concorso  “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” ideata e realizzata dalla Biblioteca Nazionale Braidense in collaborazione con Gianfranco Schialvino, (Gianfranco Schialvino È nato a Pont Canavese il 2 agosto 1948. Laurea in lettere moderne con Massimo Mila. Ha allestito, dal 1971 al 1999, 20 mostre personali in Italia e oltre trenta in Paesi stranieri, da Stoccolma a Edinburgo, da Montevideo a Buenos Aires, da Montreal ad Ankara. Vive dal 1994 a Rivarolo Canavese, dove ha allestito un laboratorio con antichi torchi. Stampa incisioni e libri d’arte, alcuni in catalogo alla Biblioteca Ambrosiana e nelle Biblioteche nazionali di Parigi, Londra, Amsterdam, Bilbao. Collabora col quotidiano La Stampa di Torino e con il Corriere dell’arte.) Con la partecipazione di Lions Clubs International Distretto 108 Ia1, Vecchiantico AB Collezionismo e patrocinata dall’Associazione Nazionale di Exlibristi Comitato Scientifico EXPO 2015. Nell'ambito delle manifestazioni di EXPO 2015, la Biblioteca Nazionale Braidense insieme all’Associazione artistico-culturale Nuova Xilografia, in collaborazione con Vecchiantico AB Collezionismo e con il Lions Clubs International Distretto 108 Ia1, ha ideato una mostra concorso per la creazione di ex libris per Milano Expo 2015 - “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. All’iniziativa hanno partecipato artisti di 25 nazioni, dal Cile all’India, dal Canada al Giappone con più di 250 opere elaborate appositamente sul tema dell'Esposizione Universale. L’ex libris, come sapete è un’incisione di piccole dimensioni  incollata nelle prime  pagine di un libro per accertare il proprietario, meglio il titolare. L’amatore. Dall’Ottocento e forse anche un po’ prima ha cominciato a diventare  un  particolare genere artistico e collezionistico. In molti casi concepito con grande gusto.  La mostra della Braidense, inserita nel progetto Dalla terra alla tavola, vita in cucina, espone una selezione degli ex libris realizzati in tale ambito, accompagnandoli con quelli appartenenti alla propria collezione (datati tra fine '700 e i primi del '900) anch’essi scelti per la loro rispondenza al tema proposto in questa rassegna. Milano Da  Lunedì 20 Aprile 2015 si inaugura IL CIBO NEGLI EX LIBRIS mostra e premiazione del concorso di ex libris per Milano Expo 2015 Durante l’inaugurazione della mostra sarà premiata l’opera del vincitore assoluto ORARIO dal 21 aprile al 17 maggio 2015, lunedì – sabato dalle ore 9.30 alle ore 13.30 Ingresso gratuito. Catalogo in mostra Per informazioni:, tel 02 86460907 int 536. Biblioteca Nazionale Braidense Sala Maria Teresa Via Brera, 28 –Milano CARLO MOLA

Arte 92 di Milano

Un’altra grande mostra.  Giovedì 16 aprile 2015, alle ore 18.00, si é inaugurata presso la Galleria Arte 92 di Milano un’esposizione di opere di significativi protagonisti dell’arte europea del ‘900: LE INVENZIONI DELLO SGUARDO. Valerio Adami, Pierre Alechinsky, Karel Appel, Jean Arp, Enrico Baj, Vasco Bendini, Agostino Bonalumi, Rafael Canogar, Giuseppe Capogrossi, Roberto Crippa, Lucio Del Pezzo, Gianni Dova, Jorge Eielson, Lucio Fontana, Hans Hartung, André Masson, Georges Mathieu, Sebastian Matta, Joan Mirò, Gastone Novelli, Achille Perilli, Arnulf Rainer, Giuseppe Santomaso, Emilio Scanavino, Jesus Rafhael Soto, Antoni Tapies, Giulio Turcato, Victor Vasarely.  Catalogo in galleria con testo di Claudio Cerritelli.  Riportiamo integralmente curriculum e commenti critici “Claudio Cerritelli (1953) si è laureato in Storia dell’Arte Moderna presso l’Università di Bologna dove si è perfezionato in Storia dell’Arte Contemporanea.  Dal 1986 è titolare di una Cattedra di Storia dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dove vive e lavora. Critico e storico dell’arte, è autore di monografie sull’opera di artisti contemporanei, inoltre è curatore di rassegne storiche in spazi pubblici e privati. Saggi e interventi sono apparsi su riviste d’arte come Flash Art, Le Arti, Questarte, Figure, Il Verri, La Casa di Dedalo,  Apeiron, Iterarte, Titolo. Ha collaborato all’edizione della Storia dell’Arte italiana (Electa-Bruno Mondadori, vol. IV, 1992); a La Pittura in Italia- Il secondo novecento, ed. Electa 1993;  Europa 1700-1992/ Il ventesimo secolo, ed. Electa 1993. Dal 1988 è curatore del Premio di Pittura, Scultura ed Arte Elettronica Guglielmo Marconi, promosso dall’Università degli Studi di Bologna, dalla Fondazione Marconi e dal Circolo  Artistico di Bologna. Dal 1992 è coordinatore della Commissione Cultura dell’Accademia di Belle Arti di Brera e curatore delle mostre “Arte in Biblioteca”.Dal 1993 dirige la rivista di critica e teoria delle arti Nuova Meta.

Arte92 di Milano
La Galleria Arte92, situata nel cuore di Milano, accanto alla Pinacoteca Ambrosiana, è sorta nel 1990 sotto la guida del gallerista Gaetano Formica con lo scopo preciso di sostenere e promuovere l’arte contemporanea, principalmente quella europea, dai maestri storici agli artisti delle ultime generazioni. La galleria non si limita all’esposizione di opere d’arte, o ad essere un luogo di incontro fra artisti, critici, collezionisti, semplici fruitori, ma intende, con la sua attività, porsi come punto qualificato di promozione culturale: per questo vengono organizzate conferenze, dibattiti, presentazioni, che vivificano il mondo dell’arte. Anche le esposizioni degli artisti non sono concepite come un semplice allineamento di opere, ma nascono dal costante rapporto della galleria con gli artisti stessi, che, in autonomia, realizzano appositamente le opere per la mostra che viene allestita nei suggestivi spazi di Arte92. Si tratta, quindi, di rapporti improntati all’autenticità dei valori umani, all’insegna dell’arte e della cultura. È nel confronto tra molteplici invenzioni dello sguardo che la rassegna propone un viaggio attraverso l’arte del ‘900, con una selezione di opere che mostrano affinità e distanze tra variabili forme di linguaggio. Il percorso espositivo si sviluppa dalle metamorfosi surrealiste alle limpide geometrie costruttive, dagli impulsi gestuali del segno alle stratificazioni della materia, dalle variazioni ottico-percettive all’esplorazione di immagini interiori. Nelle prospettive d’invenzione dei linguaggi contemporanei si alternano opere di differente concezione che restituiscono la qualità individuale di ogni autore, qualunque sia lo stile, il lessico formale, l’impulso espressivo, caratteri specifici che emergono in rapporto ai diversi contesti culturali. Il panorama dei linguaggi è caratterizzato da flessibili aperture verso nuovi sensi del vedere, infiniti punti di fuga immaginativi, molteplici metodologie creative, un complesso repertorio di ipotesi espressive e comunicative che si muovono dialetticamente tra tradizione e innovazione. Come scrive in catalogo Claudio Cerritelli: Le invenzioni dello sguardo interrogano lo spazio svelando nuove possibilità di interpretazione poetica del mondo, dalle mitologie narrative alle strutturazioni della forma pura, dalle risonanze del sentire interiore alle tensioni teoriche di un’arte senza soggetto. Ogni diversa ipotesi creativa stimola lo spettatore a riflettere sulle problematiche dei nuovi linguaggi che le opere frequentano sul filo della trasgressione, alternando modelli creativi opposti, scatti improvvisi dell’immaginazione e misurati approfondimenti della coscienza creativa”. Catalogo in Galleria con testo di Claudio Cerritelli.
Galleria ARTE 92 Milano, via Moneta 1/A 16 aprile - 11 luglio. Orario 10 - 13 / 16 - 19”chiuso: lunedì e festivi. LE INVENZIONI DELLO SGUARDO Opere d’arte contemporanea a confronto. Arte92 19 Milano, via Moneta 1/orario 10 - 13 / 16 -  Comunicato a cura di CARLO MOLA

Lucio Fontana
“Io buco, passa l’infinito da lì, passa la luce,  non c’è bisogno di dipingere […]  tutti hanno pensato che io volessi distruggere:  ma non è vero, io ho costruito, non distrutto”. (Da Lucio Fontana e la sua eredità,  Edizioni Skira). Con questa riflessione dell’artista abbiamo chiarito ma certo non approfondito. Si deve visitatore una mostra dedicata a Lucio Fontana e la Fondazione Marconi  con inaugurazione il 24 aprile dalle ore 18.00 – in parallelo a Expo 2015 e con la Fondazione Lucio Fontana presentano, nella sede rinnovata e ampliata di Fondazione Marconi in via Tadino 15, un omaggio a Lucio Fontana. Fra l’altro, occasione unica, per prima volta in Europa verrà esposta l’opera “Concetto spaziale. Trinità”, nell’allestimento che lo stesso Fontana fissò in alcuni disegni del 1966, ma che non riuscì, poi, a vedere terminata. L’esecuzione di questo desiderio è il più bell’omaggio che le due Fondazioni vogliono dedicare all’artista.
Concetto spaziale, Trinità (1966) è un’opera imponente fra quelle di  Fontana sia per le dimensioni (2 x 2 m ognuno dei tre elementi) sia,  è stato scritto “per la lucida e rigorosa composizione che rimanda, attraverso la purezza del monocromo bianco, a una dimensione di infinito. Disseminato da una teoria di buchi, come segno di una gestualità elementare, il trittico rappresenta una personalissima riflessione dell’artista, laica e poetica, sull’assoluto”.
L’allestimento dell’opera già prefigurato dall’artista in un disegno-progetto del 1966, ed esposto in questa mostra.
Per importanza della mostra abbiamo intenzione di parlarne ancora con un’ampia notizia sulla vita dell’artista e su altre opere presenti alla  Marconi. CARLO MOLA
Fondazione Marconi Arte moderna e contemporanea - Inaugurazione: 24 aprile 2015 dalle ore 18.00 - Durata della mostra: fino al 31 ottobre 2015 - Orario: martedì – sabato 10-13, 15-19 -
Ingresso gratuito

Giants In Milan
In Uscita Il Nuovo film “Giants In Milan” che Racconta Milano Attraverso I Suoi Grandi Protagonisti. L’Assessore Del Corno ha detto: “Un progetto che testimonia le eccellenze che rendono Milano città leader dell’arte contemporanea” Milano, 11 aprile  2015 – È in arrivo la nuova puntata di “Giants in Milan” dedicato all’arte contemporanea e curato da Rossella Farinotti con la regia di Giacomo Favilla. Un racconto dinamico attraverso immagini vive e multiformi e la testimonianza dei massimi rappresentanti del settore dell’arte contemporanea a Milano, con un punto di vista internazionale e una persistente attenzione tra il passato e il futuro. Il film è raccontato da Rossella Farinotti che, in prima persona, spiega la città attraverso gli interventi dei maggiori artisti, operatori, galleristi e critici che hanno fatto la storia dell’arte nel capoluogo lombardo, e che tuttora incrementano la cultura superando i limiti della città. La regia è di Giacomo Favilla.  “Questo nuovo capitolo di Giants in Milan raccoglie ulteriori testimonianze prestigiose che raccontano in modo originale gli aspetti dell’arte contemporanea e della cultura che rendono Milano città leader delle tendenze culturali europee – ha detto Filippo Del Corno, assessore alla Cultura –. Il linguaggio cinematografico è capace, inoltre, di parlare con un’immediatezza che coinvolge il pubblico e lo trasporta in un percorso di conoscenza accattivante ma insieme efficace”. Il film nasce per il ciclo Giants in Milan di Pino Farinotti in collaborazione con il Comune di Milano, il Museo interattivo del cinema-Cineteca Milano, il sistema bibliotecario di Milano-Biblioteca Sormani, in vista di Expo2015. Uscirà, infatti, nel maggio 2015 in un dvd raccolto in due volumi – vol. IV e V. Durante la serata di domenica 12 aprile, in occasione della chiusura di MiArt 2015,  presso lo spazio Oberdan - che sostiene il ciclo Giants in Milan incominciato nel settembre 2014 - il documentario  sarà  appositamente sviluppato in un unico filmato della durata di 90 minuti.  Arte contemporanea. Giants in Milan.  Prima parte: il Museo del ‘900. Dai Futuristi all’arte Povera. Palazzo Reale. Sala delle Cariatidi. L’Arte pubblica e un Museo istituzionale, il Pac. Le Gallerie d’Italia, il mercato e l’editoria dell’arte. Milano città sperimentale per gli artisti. Milano e l’arte sostenuta dalle realtà private come Fondazione Trussardi con Massimiliano Gioni, Hangar Bicocca con intervento del direttore Vicente Todoli o Tender Capital. Seconda parte: la Milano delle gallerie private. Dallo storico Giorgio Marconi che aprì lo studio Marconi nel 1965 passando per Massimo De Carlo o Raffaella Cortese. Gli studi d’artista: dallo storico Emilio Isgrò, passando per Alberto Garutti fino agli emergenti come Federico Tosi, T-yong Chung e Luigi Presicce. La Milano degli spazi indipendenti e l’arte nelle zone ex periferiche o popolari, con l’esempio della Stecca 3.0 ripresa da Stefano Boeri, oggi di tendenza e la Milano underground della street art. “Ho scelto di raccontare una Milano sotto l’aspetto dell’arte contemporanea più completa e vivace possibile - ha dichiarato Rossella Farinotti -. Non racconto di capolavori che tutti abbiamo già in mente, il Cenacolo di Leonardo, il Bacio di Hayez, il Cristo del Mantegna. Ma, da critica d’arte contemporanea e giornalisti, ho provato ad unire diverse realtà attraverso i massimi protagonisti dell’arte di oggi, dal neon di Fontana al dito di Maurizio Cattelan in piazza Affari. E’ un racconto dove le immagini prevalgono, e dove Milano risulta una città internazionale e all’avanguardia, sempre in relazione con un passato importante”. CARLO MOLA

Sartori
Ci arriva da Simone Azzoni (Asola 1972), critico d'arte e docente di Storia dell'arte contemporanea presso lo IUSVE. (Istituto Universitario Salesiano – Venezia) questa raccolta di notizie che piaceranno a molti “Scambi di scena. Le maschere della famiglia Sartori” Un incontro con  la maschera.  E’ la storia della celebre famiglia Sartori. Storia che comincia col Piccolo di Milano,  dove Amleto Sartori incontra Giorgio Strehler,  e poi, via con Dario Fo, Peter Oskarson e Moni Ovadia. Conversare  con Donato Sartori si intraprende un viaggio fra la Cina, il Giappone, l’ Australia e la Russia  ed intanto si rievoca il mondo delle maschere. Edward Gordon Craig:  il regista  vero artista del teatro scriveva “oggi dobbiamo creare una maschera nuova, rifiutando di ricorrere all’archeologia del passato, che riesca a dare un volto all’anima dell’attore per fare più grande il teatro” poi arrivò Jacques Copeau, attore-regista, fondatore del teatro de Vieux Colombier di Parigi e della sua scuola, che ebbe al suo centro l’analisi  dalle maschere del Teatro Nō giapponese,  e tentò dice Sartori “di costruire una maschera intera a uso esclusivamente didattico che chiamò masque noble o maschera della calma che, nelle sue intenzioni, avrebbe avuto l’incombenza di neutralizzare l’espressione dal volto degli attori costringendoli così a comunicare drammaturgicamente, evitando la parola, attraverso il solo movimento del corpo, cioè la mimica”. E’ una storia lunga ma affascinante quella della famiglia Sartori. Il lancio avvenne al  Piccolo di Milano. dove Strehler-Grassi portarono in tournée in tutto il mondo la nuova maschera che influenzerà a sua volta registi, attori, uomini del teatro internazionale.
Infine  arrivo il ’68 e dall’America giunsero indicazioni di rinnovamento non solo per il teatro, ma anche nelle arti, della musica, del gesto e della danza…
Nascono i nuovi idoli e le nuove correnti come la Body Art, la Land Art e l’Arte Povera o il teatro di guerriglia chicano, Piero Manzoni espone i suoi Acromi e la Merda d’artista, il Bread and Puppet, il Living Theater di Julian Beck, l’Odin di Danimarca guidato da Eugenio Barba, Jerzy Grotowski e Tadeus Kantor arrivarono in Italia.
Questo “peregrinare perenne che dura a tutt’oggi”. Si è sentita la voglia di creare il Centro Maschere e Strutture Gestuali. ed il Museo Internazionale della Maschera Amleto e Donato Sartori ad Abano Terme, “Non solo luogo di conservazione e della memoria ma luogo di vita, dinamico e di sperimentazione, fucina di idee, di spettacolo, luogo di incontro di studiosi e di ricercatori, artisti delle arti plastiche e visive, centro di ricerca e di sperimentazione sulla maschera della Commedia dell’Arte e della maschera contemporanea”.
Il 2015 è un anno tutto speciale…”Festeggeremo i cent’anni dalla nascita di Amleto Sartori grande scultore, poeta, artista e studioso e la XXX edizione del Seminario - laboratorio Internazionale Arte della Maschera nella Commedia dell’Arte che avrà luogo ad Abano Terme dal 22 giugno al 18 luglio.  NOTIZIE RACCOLTE E RIELABORATE A CURA DI CARLO MOLA

Progetto Jesi Cerco lavoro.
La notizia ci giunge da Annalisa Filonzi che, dopo una laurea in Lettere classiche a Bologna, dal 2000 si impegna con entusiasmo nel campo dell’arte contemporanea.  Da ricordare che  ha curato una mostra importante al Museo di Arte Moderna di Mosca nell’ottobre del 2008.  Soldi spesi bene? Jes! Storia di una best practice. E’ un esempio di come il finanziamento pubblico produce cultura e lavoro, spronando la creatività e le lodevoli attività sociali.  Si tratta di un progetto di un trio marchigiano attivo e assai intraprendente.
Il “Progetto Jes! Cerco lavoro. Lo immagino. Lo trovo” è una specie di  “baule” culturale ideato da tre giovani operatori del territorio, Sabrina Maggiori, Federico Bomba e Alessia Tripaldi, che al posto  di domandare soldi per finanziare uno dei propri progetti artistici, teatrali, e letterari, hanno pensato di riversare le loro capacità sulla città di Jesi, nelle Marche, per incoraggiare l’incontro tra creatività e il tanto sospirato mondo del lavoro. Il progetto è stato finanziato dall’assessorato alle Politiche Giovanili della Regione Marche e dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale. Il Comune di Jesi  ha trovato un luogo, uno spazio: Palazzo Santoni, uno dei più antichi palazzi medievali della città. Ve ne sono tanti nelle nostre antiche, nobili città. In due anni di attività, Jes! ha fatto miracoli ha superato le timidezze, le incomprensioni, le chiusure mentali.
“Jes! è prima di tutto un’affermazione”, dicono gli ideatori, “che dicendo Sì! mette in moto un pensiero propositivo. È l’invito a un movimento che osi sfidare la crisi attuale, che da economica è diventata inevitabilmente anche sociale”. I tre giovani hanno, infatti, chiesto alla città di vedere la crisi “come un’opportunità per uscire dai percorsi battuti fino ad ora e fare un doppio salto mortale per accogliere questo momento storico pieno di incognite e, dunque, di possibilità”.
Sono stati ventiquattro mesi in cui l’Agenzia Interstiziale – “un luogo in cui non si assumono persone in base alle sempre più risicate esigenze del mercato, ma si mettono a valore le loro competenze che, in dialogo con i vuoti del territorio (interstizi, appunto), possono essere fonte di reddito” – è riuscita a “mappare”, cioè a registrare sul proprio sito e mettere in contatto tra loro 434 iscritti, che hanno interagito proponendo e usufruendo, insieme agli altri cittadini, di dieci workshop (tra cui quello con il video artista Mario Sasso) e quattro laboratori con le scuole, sei conferenze, sei mostre di arte contemporanea, tre residenze d’artista. Così la città e diventata una specie  di laboratorio, è stato scritto  “un luogo di incontro di persone con interessi, professionalità, conoscenze e curiosità diverse, che si sono potute incontrare anche fisicamente per produrre qualcosa: un corso di formazione, un festival, una mostra, un concerto, un incontro su un tema, una start up, con una notevole ripercussione su tutta la città”. E la valorizzazione del territorio. E’ certo che, dopo l’attività di Jes!  nella parte più antica e bella della città  luogo poco frequentato,  ora si è ridestato riempendosi di  tanta gente giovane e di attività commerciali e piacevoli. Una cosa simile potrebbe avvenire anche Sondrio. Qualcosa è stato fatto. Ma il Castel Masegra attende! E non solo il castello.  CARLO MOLA

Filonzi
La notizia ci giunge da Annalisa Filonzi che, dopo una laurea in Lettere classiche a Bologna, dal 2000 si impegna con entusiasmo nel campo dell’arte contemporanea.  Da ricordare che  ha curato una mostra importante al Museo di Arte Moderna di Mosca nell’ottobre del 2008.  Soldi spesi bene? Jes! Storia di una best practice. E’ un esempio di come il finanziamento pubblico produce cultura e lavoro, spronando la creatività e le lodevoli attività sociali.  Si tratta di un progetto di un trio marchigiano attivo e assai intraprendente.
Il “Progetto Jes! Cerco lavoro. Lo immagino. Lo trovo” è una specie di  “baule” culturale ideato da tre giovani operatori del territorio, Sabrina Maggiori, Federico Bomba e Alessia Tripaldi, che al posto  di domandare soldi per finanziare uno dei propri progetti artistici, teatrali, e letterari, hanno pensato di riversare le loro capacità sulla città di Jesi, nelle Marche, per incoraggiare l’incontro tra creatività e il tanto sospirato mondo del lavoro. Il progetto è stato finanziato dall’assessorato alle Politiche Giovanili della Regione Marche e dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale. Il Comune di Jesi  ha trovato un luogo, uno spazio: Palazzo Santoni, uno dei più antichi palazzi medievali della città. Ve ne sono tanti nelle nostre antiche, nobili città. In due anni di attività, Jes! ha fatto miracoli ha superato le timidezze, le incomprensioni, le chiusure mentali.

“Jes! è prima di tutto un’affermazione”, dicono gli ideatori, “che dicendo Sì! mette in moto un pensiero propositivo. È l’invito a un movimento che osi sfidare la crisi attuale, che da economica è diventata inevitabilmente anche sociale”. I tre giovani hanno, infatti, chiesto alla città di vedere la crisi “come un’opportunità per uscire dai percorsi battuti fino ad ora e fare un doppio salto mortale per accogliere questo momento storico pieno di incognite e, dunque, di possibilità”.
Sono stati ventiquattro mesi in cui l’Agenzia Interstiziale – “un luogo in cui non si assumono persone in base alle sempre più risicate esigenze del mercato, ma si mettono a valore le loro competenze che, in dialogo con i vuoti del territorio (interstizi, appunto), possono essere fonte di reddito” – è riuscita a “mappare”, cioè a registrare sul proprio sito e mettere in contatto tra loro 434 iscritti, che hanno interagito proponendo e usufruendo, insieme agli altri cittadini, di dieci workshop (tra cui quello con il video artista Mario Sasso) e quattro laboratori con le scuole, sei conferenze, sei mostre di arte contemporanea, tre residenze d’artista. Così la città e diventata una specie  di laboratorio, è stato scritto  “un luogo di incontro di persone con interessi, professionalità, conoscenze e curiosità diverse, che si sono potute incontrare anche fisicamente per produrre qualcosa: un corso di formazione, un festival, una mostra, un concerto, un incontro su un tema, una start up, con una notevole ripercussione su tutta la città”. E la valorizzazione del territorio. E’ certo che, dopo l’attività di Jes!  nella parte più antica e bella della città  luogo poco frequentato,  ora si è ridestato riempendosi di  tanta gente giovane e di attività commerciali e piacevoli. Una cosa simile potrebbe avvenire anche Sondrio. Qualcosa è stato fatto. Ma il Castel Masegra attende! E non solo il castello. CARLO MOLA

Scienza
Diodo termico, dove il calore va a senso unico. La ricerca, pubblicata su Nature Nanotechnology, è una recente attuazione dei Ricercatori Cnr-Nano che hanno trattato diffusamente un sistema in grado far scorrere le correnti di calore in una sola direzione, realizzando l'omologo del diodo elettrico. E’ il primo mattone di potenziali circuiti elettronici alimentati dal calore anziché dall’elettricità. Uno dei mattoni fondamentali dell'elettronica, il diodo, ha ora un equivalente termico. Un gruppo di ricercatori dell'Istituto nanoscienze del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Nano) di Pisa, in collaborazione con la Scuola Normale Superiore, ha realizzato un diodo termico, dispositivo in cui il calore fluisce in una direzione ma non in quella opposta. I ricercatori studiano da tempo la possibilità di controllare il calore analogamente alla corrente elettrica: si potrebbe immaginare, ad esempio, un computer costituito da un materiale in grado di trasmettere calore dall’interno verso l’esterno e di bloccarlo nel verso opposto, permettendo al sistema di raffreddarsi con estrema efficienza. Ora un simile effetto è stato ottenuto, a basse temperature, in un dispositivo basato su metalli e superconduttori, da Francesco Giazotto, Maria José Martínez-Pérez e Antonio Fornieri dei laboratori Nest di CnrNano e Normale. “A temperature prossime allo zero assoluto, circa -273°C, il calore è trasmesso principalmente dagli elettroni anziché dalle vibrazioni del reticolo cristallino e quindi ‘governando’ gli elettroni si può controllare il flusso di calore”, spiega Giazotto. “È quanto siamo riusciti a fare nel nostro circuito, in cui le correnti di calore scorrono preferenzialmente in un verso, ottenendo così un diodo termico, così chiamato in analogia al diodo elettrico dove la corrente viaggia ‘a senso unico’”. Il nucleo del diodo è composto da un elettrodo di materiale superconduttore combinato con un metallo che agisce come ‘via di fuga’ termica. “A temperature criogeniche, il dispositivo trasmette calore quando una delle sue estremità viene scaldata, mentre disperde la maggior parte dell’energia termica attraverso la via di fuga quando è scaldato l'estremo opposto”, continua il ricercatore di CnrNano. “Le misure mostrano che la corrente in un senso è 100 volte superiore a quella che fluisce in senso opposto: un’efficienza elevata, considerato che fino ad oggi il valore massimo era circa 1.4, ottenuto in sistemi di altro tipo a temperature maggiori”. Il risultato e’ un’aggiunta ed una conseguenza di ‘Caloritronica coerente’ guidato da Giazotto, che conclude: “Il diodo termico è il primo mattone per creare circuiti caloritronici, l’equivalente termico dei circuiti logici elettronici, in cui l’informazione viene scambiata attraverso trasferimenti di calore invece che da segnali elettrici”. NOTIZIE RACCOLTE DA CARLO MOLA

Pinocchio
Questo giornale è sempre attento a tutto ciò che riguarda Pinocchio e il suo mondo. Ora eccoci alla mostra Pinocchio  Giramondo - Pinocchiando a Milano. Con il bravo curatore Savi Arbola Appiani e gli altri bravi Federico Basile,Piero Margan, Corrado Papa e Lino Monopoli. Una collettiva.
Mostra dedicata al mondo di Pinocchio e i suoi viaggi al mondo con le sculture di Lino Monopoli (Lino Monopoli, nato a Milano il 18 /11/1950 autodidatta incomincia il suo percorso artistico nel 1983 effettuando degli studi sul ritratto; da allora continua a disegnare con chine e ad effettuare ritratti sui mezzi pubblici a persone sconosciute. In seguito sperimenta sul legno, ricercando nella plasticità della materia naturale forme figurative o astratte
Nel 1997 esegue delle sculture in pietra (Nettuno, Guerriero greco) ; partecipa a diverse collettive in strada e presso centri culturali.
NEL 2000 CON MARCO GIGLIOLI E DAVIDE COLINO PARTECIPA AD LADN ART A LIVIGNO CON L’OPERA “INTORNO AL FUOCO“.Tuttora produce sculture  CARLO MOLA
 

 

 

Kelsen – Braidense - Arte 92 di Milano - Lucio Fontana - Giants In Milan – Sartori - Progetto Jesi Cerco lavoro. - Filonzi – Scienza – Pinocchio -

Hans Kelsen
L’Università degli Studi di Milano, Facoltà di Giurisprudenza, Aula Crociera Alta, Via Festa del Perdono 7, Milano ed il Forum Austriaco di Cultura di Milano Hanno organizzato Secular Religion: A Polemic Against the Misinterpretation of Modern Social Philosophy, Science and Politics As "New Religions". E’ l´ultimo libro del giurista e filosofo austriaco Hans Kelsen (1881-1973), scritto durante l´esilio americano. In questo libro, pubblicato postumo nel 2012 a cura dell’Istituto Hans Kelsen di Vienna (Hans Kelsen-Institut), Kelsen, in un caloroso sostegno dello spirito della modernità, obietta contro quelle teorie della politica e della cultura che, alla base del pensiero di “religione secolare”, commentano la filosofia sociale, la scienza e la politica moderne come “nuove religioni”. Nella giornata internazionale di studi dedicata a questo volume, storici della filosofia, giuristi e filosofi e si domanderanno sui molteplici rapporti tra religione, diritto e scienze della società nell’ambito della cultura moderna e contemporanea. Nel 2014 Paolo Di Lucia e Lorenzo Passerini Glazel hanno tradotto questo libro, pubblicato da Raffaello Cortina Editore con il titolo: Religione secolare. Una polemica contro l’errata interpretazione della filosofia sociale, della scienza e della politica moderne come “nuove religioni”. I traduttori hanno organizzato anche la giornata di studio sopra indicata e in tale occasione sarà presentato il libro nella versione italiana. Programma: Ore 9:15 Indirizzi di saluto. Ore 9:30 Introduce Vincenzo Ferrari (Università di Milano). Clemens Jabloner (Università di Vienna) “Religion without God” from the perspectives of Kelsen and Dworkin. Mario G. Losano (Università del Piemonte Orientale, Alessandria)
Hans Kelsen: il giurista positivo, la politica e la religione. 11:00-11:15 Pausa .Maria Bettetini (IULM, Milano) e Armando Torno (Il Sole 24 Ore) Le città di Dio, le città degli uomini. Ore 15:00 Introduce Amedeo Giovanni Conte (Accademia Nazionale dei Lincei). Luigi Lombardi Vallauri (Università di Firenze) Il moderno: secolarizzazione o nuovo inizio? Otto Pfersmann (EHESS, Parigi) Come studiare una religione con gli strumenti dell’analisi normativa?
Giovedì 23 aprile 2015 – dalle ore 9:15 alle ore 17:00 Giornata di studio “Religioni senza un Dio?” – Hans Kelsen e lo spirito della modernità - Università degli Studi di Milano CARLO MOLA

Braidense
Una mostra concorso  “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” ideata e realizzata dalla Biblioteca Nazionale Braidense in collaborazione con Gianfranco Schialvino, (Gianfranco Schialvino È nato a Pont Canavese il 2 agosto 1948. Laurea in lettere moderne con Massimo Mila. Ha allestito, dal 1971 al 1999, 20 mostre personali in Italia e oltre trenta in Paesi stranieri, da Stoccolma a Edinburgo, da Montevideo a Buenos Aires, da Montreal ad Ankara. Vive dal 1994 a Rivarolo Canavese, dove ha allestito un laboratorio con antichi torchi. Stampa incisioni e libri d’arte, alcuni in catalogo alla Biblioteca Ambrosiana e nelle Biblioteche nazionali di Parigi, Londra, Amsterdam, Bilbao. Collabora col quotidiano La Stampa di Torino e con il Corriere dell’arte.) Con la partecipazione di Lions Clubs International Distretto 108 Ia1, Vecchiantico AB Collezionismo e patrocinata dall’Associazione Nazionale di Exlibristi Comitato Scientifico EXPO 2015. Nell'ambito delle manifestazioni di EXPO 2015, la Biblioteca Nazionale Braidense insieme all’Associazione artistico-culturale Nuova Xilografia, in collaborazione con Vecchiantico AB Collezionismo e con il Lions Clubs International Distretto 108 Ia1, ha ideato una mostra concorso per la creazione di ex libris per Milano Expo 2015 - “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. All’iniziativa hanno partecipato artisti di 25 nazioni, dal Cile all’India, dal Canada al Giappone con più di 250 opere elaborate appositamente sul tema dell'Esposizione Universale. L’ex libris, come sapete è un’incisione di piccole dimensioni  incollata nelle prime  pagine di un libro per accertare il proprietario, meglio il titolare. L’amatore. Dall’Ottocento e forse anche un po’ prima ha cominciato a diventare  un  particolare genere artistico e collezionistico. In molti casi concepito con grande gusto.  La mostra della Braidense, inserita nel progetto Dalla terra alla tavola, vita in cucina, espone una selezione degli ex libris realizzati in tale ambito, accompagnandoli con quelli appartenenti alla propria collezione (datati tra fine '700 e i primi del '900) anch’essi scelti per la loro rispondenza al tema proposto in questa rassegna. Milano Da  Lunedì 20 Aprile 2015 si inaugura IL CIBO NEGLI EX LIBRIS mostra e premiazione del concorso di ex libris per Milano Expo 2015 Durante l’inaugurazione della mostra sarà premiata l’opera del vincitore assoluto ORARIO dal 21 aprile al 17 maggio 2015, lunedì – sabato dalle ore 9.30 alle ore 13.30 Ingresso gratuito. Catalogo in mostra Per informazioni:, tel 02 86460907 int 536. Biblioteca Nazionale Braidense Sala Maria Teresa Via Brera, 28 –Milano CARLO MOLA

Arte 92 di Milano

Un’altra grande mostra.  Giovedì 16 aprile 2015, alle ore 18.00, si é inaugurata presso la Galleria Arte 92 di Milano un’esposizione di opere di significativi protagonisti dell’arte europea del ‘900: LE INVENZIONI DELLO SGUARDO. Valerio Adami, Pierre Alechinsky, Karel Appel, Jean Arp, Enrico Baj, Vasco Bendini, Agostino Bonalumi, Rafael Canogar, Giuseppe Capogrossi, Roberto Crippa, Lucio Del Pezzo, Gianni Dova, Jorge Eielson, Lucio Fontana, Hans Hartung, André Masson, Georges Mathieu, Sebastian Matta, Joan Mirò, Gastone Novelli, Achille Perilli, Arnulf Rainer, Giuseppe Santomaso, Emilio Scanavino, Jesus Rafhael Soto, Antoni Tapies, Giulio Turcato, Victor Vasarely.  Catalogo in galleria con testo di Claudio Cerritelli.  Riportiamo integralmente curriculum e commenti critici “Claudio Cerritelli (1953) si è laureato in Storia dell’Arte Moderna presso l’Università di Bologna dove si è perfezionato in Storia dell’Arte Contemporanea.  Dal 1986 è titolare di una Cattedra di Storia dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dove vive e lavora. Critico e storico dell’arte, è autore di monografie sull’opera di artisti contemporanei, inoltre è curatore di rassegne storiche in spazi pubblici e privati. Saggi e interventi sono apparsi su riviste d’arte come Flash Art, Le Arti, Questarte, Figure, Il Verri, La Casa di Dedalo,  Apeiron, Iterarte, Titolo. Ha collaborato all’edizione della Storia dell’Arte italiana (Electa-Bruno Mondadori, vol. IV, 1992); a La Pittura in Italia- Il secondo novecento, ed. Electa 1993;  Europa 1700-1992/ Il ventesimo secolo, ed. Electa 1993. Dal 1988 è curatore del Premio di Pittura, Scultura ed Arte Elettronica Guglielmo Marconi, promosso dall’Università degli Studi di Bologna, dalla Fondazione Marconi e dal Circolo  Artistico di Bologna. Dal 1992 è coordinatore della Commissione Cultura dell’Accademia di Belle Arti di Brera e curatore delle mostre “Arte in Biblioteca”.Dal 1993 dirige la rivista di critica e teoria delle arti Nuova Meta.

Arte92 di Milano
La Galleria Arte92, situata nel cuore di Milano, accanto alla Pinacoteca Ambrosiana, è sorta nel 1990 sotto la guida del gallerista Gaetano Formica con lo scopo preciso di sostenere e promuovere l’arte contemporanea, principalmente quella europea, dai maestri storici agli artisti delle ultime generazioni. La galleria non si limita all’esposizione di opere d’arte, o ad essere un luogo di incontro fra artisti, critici, collezionisti, semplici fruitori, ma intende, con la sua attività, porsi come punto qualificato di promozione culturale: per questo vengono organizzate conferenze, dibattiti, presentazioni, che vivificano il mondo dell’arte. Anche le esposizioni degli artisti non sono concepite come un semplice allineamento di opere, ma nascono dal costante rapporto della galleria con gli artisti stessi, che, in autonomia, realizzano appositamente le opere per la mostra che viene allestita nei suggestivi spazi di Arte92. Si tratta, quindi, di rapporti improntati all’autenticità dei valori umani, all’insegna dell’arte e della cultura. È nel confronto tra molteplici invenzioni dello sguardo che la rassegna propone un viaggio attraverso l’arte del ‘900, con una selezione di opere che mostrano affinità e distanze tra variabili forme di linguaggio. Il percorso espositivo si sviluppa dalle metamorfosi surrealiste alle limpide geometrie costruttive, dagli impulsi gestuali del segno alle stratificazioni della materia, dalle variazioni ottico-percettive all’esplorazione di immagini interiori. Nelle prospettive d’invenzione dei linguaggi contemporanei si alternano opere di differente concezione che restituiscono la qualità individuale di ogni autore, qualunque sia lo stile, il lessico formale, l’impulso espressivo, caratteri specifici che emergono in rapporto ai diversi contesti culturali. Il panorama dei linguaggi è caratterizzato da flessibili aperture verso nuovi sensi del vedere, infiniti punti di fuga immaginativi, molteplici metodologie creative, un complesso repertorio di ipotesi espressive e comunicative che si muovono dialetticamente tra tradizione e innovazione. Come scrive in catalogo Claudio Cerritelli: Le invenzioni dello sguardo interrogano lo spazio svelando nuove possibilità di interpretazione poetica del mondo, dalle mitologie narrative alle strutturazioni della forma pura, dalle risonanze del sentire interiore alle tensioni teoriche di un’arte senza soggetto. Ogni diversa ipotesi creativa stimola lo spettatore a riflettere sulle problematiche dei nuovi linguaggi che le opere frequentano sul filo della trasgressione, alternando modelli creativi opposti, scatti improvvisi dell’immaginazione e misurati approfondimenti della coscienza creativa”. Catalogo in Galleria con testo di Claudio Cerritelli.
Galleria ARTE 92 Milano, via Moneta 1/A 16 aprile - 11 luglio. Orario 10 - 13 / 16 - 19”chiuso: lunedì e festivi. LE INVENZIONI DELLO SGUARDO Opere d’arte contemporanea a confronto. Arte92 19 Milano, via Moneta 1/orario 10 - 13 / 16 -  Comunicato a cura di CARLO MOLA

Lucio Fontana
“Io buco, passa l’infinito da lì, passa la luce,  non c’è bisogno di dipingere […]  tutti hanno pensato che io volessi distruggere:  ma non è vero, io ho costruito, non distrutto”. (Da Lucio Fontana e la sua eredità,  Edizioni Skira). Con questa riflessione dell’artista abbiamo chiarito ma certo non approfondito. Si deve visitatore una mostra dedicata a Lucio Fontana e la Fondazione Marconi  con inaugurazione il 24 aprile dalle ore 18.00 – in parallelo a Expo 2015 e con la Fondazione Lucio Fontana presentano, nella sede rinnovata e ampliata di Fondazione Marconi in via Tadino 15, un omaggio a Lucio Fontana. Fra l’altro, occasione unica, per prima volta in Europa verrà esposta l’opera “Concetto spaziale. Trinità”, nell’allestimento che lo stesso Fontana fissò in alcuni disegni del 1966, ma che non riuscì, poi, a vedere terminata. L’esecuzione di questo desiderio è il più bell’omaggio che le due Fondazioni vogliono dedicare all’artista.
Concetto spaziale, Trinità (1966) è un’opera imponente fra quelle di  Fontana sia per le dimensioni (2 x 2 m ognuno dei tre elementi) sia,  è stato scritto “per la lucida e rigorosa composizione che rimanda, attraverso la purezza del monocromo bianco, a una dimensione di infinito. Disseminato da una teoria di buchi, come segno di una gestualità elementare, il trittico rappresenta una personalissima riflessione dell’artista, laica e poetica, sull’assoluto”.
L’allestimento dell’opera già prefigurato dall’artista in un disegno-progetto del 1966, ed esposto in questa mostra.
Per importanza della mostra abbiamo intenzione di parlarne ancora con un’ampia notizia sulla vita dell’artista e su altre opere presenti alla  Marconi. CARLO MOLA
Fondazione Marconi Arte moderna e contemporanea - Inaugurazione: 24 aprile 2015 dalle ore 18.00 - Durata della mostra: fino al 31 ottobre 2015 - Orario: martedì – sabato 10-13, 15-19 -
Ingresso gratuito

Giants In Milan
In Uscita Il Nuovo film “Giants In Milan” che Racconta Milano Attraverso I Suoi Grandi Protagonisti. L’Assessore Del Corno ha detto: “Un progetto che testimonia le eccellenze che rendono Milano città leader dell’arte contemporanea” Milano, 11 aprile  2015 – È in arrivo la nuova puntata di “Giants in Milan” dedicato all’arte contemporanea e curato da Rossella Farinotti con la regia di Giacomo Favilla. Un racconto dinamico attraverso immagini vive e multiformi e la testimonianza dei massimi rappresentanti del settore dell’arte contemporanea a Milano, con un punto di vista internazionale e una persistente attenzione tra il passato e il futuro. Il film è raccontato da Rossella Farinotti che, in prima persona, spiega la città attraverso gli interventi dei maggiori artisti, operatori, galleristi e critici che hanno fatto la storia dell’arte nel capoluogo lombardo, e che tuttora incrementano la cultura superando i limiti della città. La regia è di Giacomo Favilla.  “Questo nuovo capitolo di Giants in Milan raccoglie ulteriori testimonianze prestigiose che raccontano in modo originale gli aspetti dell’arte contemporanea e della cultura che rendono Milano città leader delle tendenze culturali europee – ha detto Filippo Del Corno, assessore alla Cultura –. Il linguaggio cinematografico è capace, inoltre, di parlare con un’immediatezza che coinvolge il pubblico e lo trasporta in un percorso di conoscenza accattivante ma insieme efficace”. Il film nasce per il ciclo Giants in Milan di Pino Farinotti in collaborazione con il Comune di Milano, il Museo interattivo del cinema-Cineteca Milano, il sistema bibliotecario di Milano-Biblioteca Sormani, in vista di Expo2015. Uscirà, infatti, nel maggio 2015 in un dvd raccolto in due volumi – vol. IV e V. Durante la serata di domenica 12 aprile, in occasione della chiusura di MiArt 2015,  presso lo spazio Oberdan - che sostiene il ciclo Giants in Milan incominciato nel settembre 2014 - il documentario  sarà  appositamente sviluppato in un unico filmato della durata di 90 minuti.  Arte contemporanea. Giants in Milan.  Prima parte: il Museo del ‘900. Dai Futuristi all’arte Povera. Palazzo Reale. Sala delle Cariatidi. L’Arte pubblica e un Museo istituzionale, il Pac. Le Gallerie d’Italia, il mercato e l’editoria dell’arte. Milano città sperimentale per gli artisti. Milano e l’arte sostenuta dalle realtà private come Fondazione Trussardi con Massimiliano Gioni, Hangar Bicocca con intervento del direttore Vicente Todoli o Tender Capital. Seconda parte: la Milano delle gallerie private. Dallo storico Giorgio Marconi che aprì lo studio Marconi nel 1965 passando per Massimo De Carlo o Raffaella Cortese. Gli studi d’artista: dallo storico Emilio Isgrò, passando per Alberto Garutti fino agli emergenti come Federico Tosi, T-yong Chung e Luigi Presicce. La Milano degli spazi indipendenti e l’arte nelle zone ex periferiche o popolari, con l’esempio della Stecca 3.0 ripresa da Stefano Boeri, oggi di tendenza e la Milano underground della street art. “Ho scelto di raccontare una Milano sotto l’aspetto dell’arte contemporanea più completa e vivace possibile - ha dichiarato Rossella Farinotti -. Non racconto di capolavori che tutti abbiamo già in mente, il Cenacolo di Leonardo, il Bacio di Hayez, il Cristo del Mantegna. Ma, da critica d’arte contemporanea e giornalisti, ho provato ad unire diverse realtà attraverso i massimi protagonisti dell’arte di oggi, dal neon di Fontana al dito di Maurizio Cattelan in piazza Affari. E’ un racconto dove le immagini prevalgono, e dove Milano risulta una città internazionale e all’avanguardia, sempre in relazione con un passato importante”. CARLO MOLA

Sartori
Ci arriva da Simone Azzoni (Asola 1972), critico d'arte e docente di Storia dell'arte contemporanea presso lo IUSVE. (Istituto Universitario Salesiano – Venezia) questa raccolta di notizie che piaceranno a molti “Scambi di scena. Le maschere della famiglia Sartori” Un incontro con  la maschera.  E’ la storia della celebre famiglia Sartori. Storia che comincia col Piccolo di Milano,  dove Amleto Sartori incontra Giorgio Strehler,  e poi, via con Dario Fo, Peter Oskarson e Moni Ovadia. Conversare  con Donato Sartori si intraprende un viaggio fra la Cina, il Giappone, l’ Australia e la Russia  ed intanto si rievoca il mondo delle maschere. Edward Gordon Craig:  il regista  vero artista del teatro scriveva “oggi dobbiamo creare una maschera nuova, rifiutando di ricorrere all’archeologia del passato, che riesca a dare un volto all’anima dell’attore per fare più grande il teatro” poi arrivò Jacques Copeau, attore-regista, fondatore del teatro de Vieux Colombier di Parigi e della sua scuola, che ebbe al suo centro l’analisi  dalle maschere del Teatro Nō giapponese,  e tentò dice Sartori “di costruire una maschera intera a uso esclusivamente didattico che chiamò masque noble o maschera della calma che, nelle sue intenzioni, avrebbe avuto l’incombenza di neutralizzare l’espressione dal volto degli attori costringendoli così a comunicare drammaturgicamente, evitando la parola, attraverso il solo movimento del corpo, cioè la mimica”. E’ una storia lunga ma affascinante quella della famiglia Sartori. Il lancio avvenne al  Piccolo di Milano. dove Strehler-Grassi portarono in tournée in tutto il mondo la nuova maschera che influenzerà a sua volta registi, attori, uomini del teatro internazionale.
Infine  arrivo il ’68 e dall’America giunsero indicazioni di rinnovamento non solo per il teatro, ma anche nelle arti, della musica, del gesto e della danza…
Nascono i nuovi idoli e le nuove correnti come la Body Art, la Land Art e l’Arte Povera o il teatro di guerriglia chicano, Piero Manzoni espone i suoi Acromi e la Merda d’artista, il Bread and Puppet, il Living Theater di Julian Beck, l’Odin di Danimarca guidato da Eugenio Barba, Jerzy Grotowski e Tadeus Kantor arrivarono in Italia.
Questo “peregrinare perenne che dura a tutt’oggi”. Si è sentita la voglia di creare il Centro Maschere e Strutture Gestuali. ed il Museo Internazionale della Maschera Amleto e Donato Sartori ad Abano Terme, “Non solo luogo di conservazione e della memoria ma luogo di vita, dinamico e di sperimentazione, fucina di idee, di spettacolo, luogo di incontro di studiosi e di ricercatori, artisti delle arti plastiche e visive, centro di ricerca e di sperimentazione sulla maschera della Commedia dell’Arte e della maschera contemporanea”.
Il 2015 è un anno tutto speciale…”Festeggeremo i cent’anni dalla nascita di Amleto Sartori grande scultore, poeta, artista e studioso e la XXX edizione del Seminario - laboratorio Internazionale Arte della Maschera nella Commedia dell’Arte che avrà luogo ad Abano Terme dal 22 giugno al 18 luglio.  NOTIZIE RACCOLTE E RIELABORATE A CURA DI CARLO MOLA

Progetto Jesi Cerco lavoro.
La notizia ci giunge da Annalisa Filonzi che, dopo una laurea in Lettere classiche a Bologna, dal 2000 si impegna con entusiasmo nel campo dell’arte contemporanea.  Da ricordare che  ha curato una mostra importante al Museo di Arte Moderna di Mosca nell’ottobre del 2008.  Soldi spesi bene? Jes! Storia di una best practice. E’ un esempio di come il finanziamento pubblico produce cultura e lavoro, spronando la creatività e le lodevoli attività sociali.  Si tratta di un progetto di un trio marchigiano attivo e assai intraprendente.
Il “Progetto Jes! Cerco lavoro. Lo immagino. Lo trovo” è una specie di  “baule” culturale ideato da tre giovani operatori del territorio, Sabrina Maggiori, Federico Bomba e Alessia Tripaldi, che al posto  di domandare soldi per finanziare uno dei propri progetti artistici, teatrali, e letterari, hanno pensato di riversare le loro capacità sulla città di Jesi, nelle Marche, per incoraggiare l’incontro tra creatività e il tanto sospirato mondo del lavoro. Il progetto è stato finanziato dall’assessorato alle Politiche Giovanili della Regione Marche e dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale. Il Comune di Jesi  ha trovato un luogo, uno spazio: Palazzo Santoni, uno dei più antichi palazzi medievali della città. Ve ne sono tanti nelle nostre antiche, nobili città. In due anni di attività, Jes! ha fatto miracoli ha superato le timidezze, le incomprensioni, le chiusure mentali.
“Jes! è prima di tutto un’affermazione”, dicono gli ideatori, “che dicendo Sì! mette in moto un pensiero propositivo. È l’invito a un movimento che osi sfidare la crisi attuale, che da economica è diventata inevitabilmente anche sociale”. I tre giovani hanno, infatti, chiesto alla città di vedere la crisi “come un’opportunità per uscire dai percorsi battuti fino ad ora e fare un doppio salto mortale per accogliere questo momento storico pieno di incognite e, dunque, di possibilità”.
Sono stati ventiquattro mesi in cui l’Agenzia Interstiziale – “un luogo in cui non si assumono persone in base alle sempre più risicate esigenze del mercato, ma si mettono a valore le loro competenze che, in dialogo con i vuoti del territorio (interstizi, appunto), possono essere fonte di reddito” – è riuscita a “mappare”, cioè a registrare sul proprio sito e mettere in contatto tra loro 434 iscritti, che hanno interagito proponendo e usufruendo, insieme agli altri cittadini, di dieci workshop (tra cui quello con il video artista Mario Sasso) e quattro laboratori con le scuole, sei conferenze, sei mostre di arte contemporanea, tre residenze d’artista. Così la città e diventata una specie  di laboratorio, è stato scritto  “un luogo di incontro di persone con interessi, professionalità, conoscenze e curiosità diverse, che si sono potute incontrare anche fisicamente per produrre qualcosa: un corso di formazione, un festival, una mostra, un concerto, un incontro su un tema, una start up, con una notevole ripercussione su tutta la città”. E la valorizzazione del territorio. E’ certo che, dopo l’attività di Jes!  nella parte più antica e bella della città  luogo poco frequentato,  ora si è ridestato riempendosi di  tanta gente giovane e di attività commerciali e piacevoli. Una cosa simile potrebbe avvenire anche Sondrio. Qualcosa è stato fatto. Ma il Castel Masegra attende! E non solo il castello.  CARLO MOLA

Filonzi
La notizia ci giunge da Annalisa Filonzi che, dopo una laurea in Lettere classiche a Bologna, dal 2000 si impegna con entusiasmo nel campo dell’arte contemporanea.  Da ricordare che  ha curato una mostra importante al Museo di Arte Moderna di Mosca nell’ottobre del 2008.  Soldi spesi bene? Jes! Storia di una best practice. E’ un esempio di come il finanziamento pubblico produce cultura e lavoro, spronando la creatività e le lodevoli attività sociali.  Si tratta di un progetto di un trio marchigiano attivo e assai intraprendente.
Il “Progetto Jes! Cerco lavoro. Lo immagino. Lo trovo” è una specie di  “baule” culturale ideato da tre giovani operatori del territorio, Sabrina Maggiori, Federico Bomba e Alessia Tripaldi, che al posto  di domandare soldi per finanziare uno dei propri progetti artistici, teatrali, e letterari, hanno pensato di riversare le loro capacità sulla città di Jesi, nelle Marche, per incoraggiare l’incontro tra creatività e il tanto sospirato mondo del lavoro. Il progetto è stato finanziato dall’assessorato alle Politiche Giovanili della Regione Marche e dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale. Il Comune di Jesi  ha trovato un luogo, uno spazio: Palazzo Santoni, uno dei più antichi palazzi medievali della città. Ve ne sono tanti nelle nostre antiche, nobili città. In due anni di attività, Jes! ha fatto miracoli ha superato le timidezze, le incomprensioni, le chiusure mentali.

“Jes! è prima di tutto un’affermazione”, dicono gli ideatori, “che dicendo Sì! mette in moto un pensiero propositivo. È l’invito a un movimento che osi sfidare la crisi attuale, che da economica è diventata inevitabilmente anche sociale”. I tre giovani hanno, infatti, chiesto alla città di vedere la crisi “come un’opportunità per uscire dai percorsi battuti fino ad ora e fare un doppio salto mortale per accogliere questo momento storico pieno di incognite e, dunque, di possibilità”.
Sono stati ventiquattro mesi in cui l’Agenzia Interstiziale – “un luogo in cui non si assumono persone in base alle sempre più risicate esigenze del mercato, ma si mettono a valore le loro competenze che, in dialogo con i vuoti del territorio (interstizi, appunto), possono essere fonte di reddito” – è riuscita a “mappare”, cioè a registrare sul proprio sito e mettere in contatto tra loro 434 iscritti, che hanno interagito proponendo e usufruendo, insieme agli altri cittadini, di dieci workshop (tra cui quello con il video artista Mario Sasso) e quattro laboratori con le scuole, sei conferenze, sei mostre di arte contemporanea, tre residenze d’artista. Così la città e diventata una specie  di laboratorio, è stato scritto  “un luogo di incontro di persone con interessi, professionalità, conoscenze e curiosità diverse, che si sono potute incontrare anche fisicamente per produrre qualcosa: un corso di formazione, un festival, una mostra, un concerto, un incontro su un tema, una start up, con una notevole ripercussione su tutta la città”. E la valorizzazione del territorio. E’ certo che, dopo l’attività di Jes!  nella parte più antica e bella della città  luogo poco frequentato,  ora si è ridestato riempendosi di  tanta gente giovane e di attività commerciali e piacevoli. Una cosa simile potrebbe avvenire anche Sondrio. Qualcosa è stato fatto. Ma il Castel Masegra attende! E non solo il castello. CARLO MOLA

Scienza
Diodo termico, dove il calore va a senso unico. La ricerca, pubblicata su Nature Nanotechnology, è una recente attuazione dei Ricercatori Cnr-Nano che hanno trattato diffusamente un sistema in grado far scorrere le correnti di calore in una sola direzione, realizzando l'omologo del diodo elettrico. E’ il primo mattone di potenziali circuiti elettronici alimentati dal calore anziché dall’elettricità. Uno dei mattoni fondamentali dell'elettronica, il diodo, ha ora un equivalente termico. Un gruppo di ricercatori dell'Istituto nanoscienze del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Nano) di Pisa, in collaborazione con la Scuola Normale Superiore, ha realizzato un diodo termico, dispositivo in cui il calore fluisce in una direzione ma non in quella opposta. I ricercatori studiano da tempo la possibilità di controllare il calore analogamente alla corrente elettrica: si potrebbe immaginare, ad esempio, un computer costituito da un materiale in grado di trasmettere calore dall’interno verso l’esterno e di bloccarlo nel verso opposto, permettendo al sistema di raffreddarsi con estrema efficienza. Ora un simile effetto è stato ottenuto, a basse temperature, in un dispositivo basato su metalli e superconduttori, da Francesco Giazotto, Maria José Martínez-Pérez e Antonio Fornieri dei laboratori Nest di CnrNano e Normale. “A temperature prossime allo zero assoluto, circa -273°C, il calore è trasmesso principalmente dagli elettroni anziché dalle vibrazioni del reticolo cristallino e quindi ‘governando’ gli elettroni si può controllare il flusso di calore”, spiega Giazotto. “È quanto siamo riusciti a fare nel nostro circuito, in cui le correnti di calore scorrono preferenzialmente in un verso, ottenendo così un diodo termico, così chiamato in analogia al diodo elettrico dove la corrente viaggia ‘a senso unico’”. Il nucleo del diodo è composto da un elettrodo di materiale superconduttore combinato con un metallo che agisce come ‘via di fuga’ termica. “A temperature criogeniche, il dispositivo trasmette calore quando una delle sue estremità viene scaldata, mentre disperde la maggior parte dell’energia termica attraverso la via di fuga quando è scaldato l'estremo opposto”, continua il ricercatore di CnrNano. “Le misure mostrano che la corrente in un senso è 100 volte superiore a quella che fluisce in senso opposto: un’efficienza elevata, considerato che fino ad oggi il valore massimo era circa 1.4, ottenuto in sistemi di altro tipo a temperature maggiori”. Il risultato e’ un’aggiunta ed una conseguenza di ‘Caloritronica coerente’ guidato da Giazotto, che conclude: “Il diodo termico è il primo mattone per creare circuiti caloritronici, l’equivalente termico dei circuiti logici elettronici, in cui l’informazione viene scambiata attraverso trasferimenti di calore invece che da segnali elettrici”. NOTIZIE RACCOLTE DA CARLO MOLA

Pinocchio
Questo giornale è sempre attento a tutto ciò che riguarda Pinocchio e il suo mondo. Ora eccoci alla mostra Pinocchio  Giramondo - Pinocchiando a Milano. Con il bravo curatore Savi Arbola Appiani e gli altri bravi Federico Basile,Piero Margan, Corrado Papa e Lino Monopoli. Una collettiva.
Mostra dedicata al mondo di Pinocchio e i suoi viaggi al mondo con le sculture di Lino Monopoli (Lino Monopoli, nato a Milano il 18 /11/1950 autodidatta incomincia il suo percorso artistico nel 1983 effettuando degli studi sul ritratto; da allora continua a disegnare con chine e ad effettuare ritratti sui mezzi pubblici a persone sconosciute. In seguito sperimenta sul legno, ricercando nella plasticità della materia naturale forme figurative o astratte
Nel 1997 esegue delle sculture in pietra (Nettuno, Guerriero greco) ; partecipa a diverse collettive in strada e presso centri culturali.
NEL 2000 CON MARCO GIGLIOLI E DAVIDE COLINO PARTECIPA AD LADN ART A LIVIGNO CON L’OPERA “INTORNO AL FUOCO“.Tuttora produce sculture  CARLO MOLA
 

Kelsen – Braidense - Arte 92 di Milano - Lucio Fontana - Giants In Milan – Sartori - Progetto Jesi Cerco lavoro. - Filonzi – Scienza – Pinocchio -

Hans Kelsen
L’Università degli Studi di Milano, Facoltà di Giurisprudenza, Aula Crociera Alta, Via Festa del Perdono 7, Milano ed il Forum Austriaco di Cultura di Milano Hanno organizzato Secular Religion: A Polemic Against the Misinterpretation of Modern Social Philosophy, Science and Politics As "New Religions". E’ l´ultimo libro del giurista e filosofo austriaco Hans Kelsen (1881-1973), scritto durante l´esilio americano. In questo libro, pubblicato postumo nel 2012 a cura dell’Istituto Hans Kelsen di Vienna (Hans Kelsen-Institut), Kelsen, in un caloroso sostegno dello spirito della modernità, obietta contro quelle teorie della politica e della cultura che, alla base del pensiero di “religione secolare”, commentano la filosofia sociale, la scienza e la politica moderne come “nuove religioni”. Nella giornata internazionale di studi dedicata a questo volume, storici della filosofia, giuristi e filosofi e si domanderanno sui molteplici rapporti tra religione, diritto e scienze della società nell’ambito della cultura moderna e contemporanea. Nel 2014 Paolo Di Lucia e Lorenzo Passerini Glazel hanno tradotto questo libro, pubblicato da Raffaello Cortina Editore con il titolo: Religione secolare. Una polemica contro l’errata interpretazione della filosofia sociale, della scienza e della politica moderne come “nuove religioni”. I traduttori hanno organizzato anche la giornata di studio sopra indicata e in tale occasione sarà presentato il libro nella versione italiana. Programma: Ore 9:15 Indirizzi di saluto. Ore 9:30 Introduce Vincenzo Ferrari (Università di Milano). Clemens Jabloner (Università di Vienna) “Religion without God” from the perspectives of Kelsen and Dworkin. Mario G. Losano (Università del Piemonte Orientale, Alessandria)
Hans Kelsen: il giurista positivo, la politica e la religione. 11:00-11:15 Pausa .Maria Bettetini (IULM, Milano) e Armando Torno (Il Sole 24 Ore) Le città di Dio, le città degli uomini. Ore 15:00 Introduce Amedeo Giovanni Conte (Accademia Nazionale dei Lincei). Luigi Lombardi Vallauri (Università di Firenze) Il moderno: secolarizzazione o nuovo inizio? Otto Pfersmann (EHESS, Parigi) Come studiare una religione con gli strumenti dell’analisi normativa?
Giovedì 23 aprile 2015 – dalle ore 9:15 alle ore 17:00 Giornata di studio “Religioni senza un Dio?” – Hans Kelsen e lo spirito della modernità - Università degli Studi di Milano CARLO MOLA

Braidense
Una mostra concorso  “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” ideata e realizzata dalla Biblioteca Nazionale Braidense in collaborazione con Gianfranco Schialvino, (Gianfranco Schialvino È nato a Pont Canavese il 2 agosto 1948. Laurea in lettere moderne con Massimo Mila. Ha allestito, dal 1971 al 1999, 20 mostre personali in Italia e oltre trenta in Paesi stranieri, da Stoccolma a Edinburgo, da Montevideo a Buenos Aires, da Montreal ad Ankara. Vive dal 1994 a Rivarolo Canavese, dove ha allestito un laboratorio con antichi torchi. Stampa incisioni e libri d’arte, alcuni in catalogo alla Biblioteca Ambrosiana e nelle Biblioteche nazionali di Parigi, Londra, Amsterdam, Bilbao. Collabora col quotidiano La Stampa di Torino e con il Corriere dell’arte.) Con la partecipazione di Lions Clubs International Distretto 108 Ia1, Vecchiantico AB Collezionismo e patrocinata dall’Associazione Nazionale di Exlibristi Comitato Scientifico EXPO 2015. Nell'ambito delle manifestazioni di EXPO 2015, la Biblioteca Nazionale Braidense insieme all’Associazione artistico-culturale Nuova Xilografia, in collaborazione con Vecchiantico AB Collezionismo e con il Lions Clubs International Distretto 108 Ia1, ha ideato una mostra concorso per la creazione di ex libris per Milano Expo 2015 - “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”. All’iniziativa hanno partecipato artisti di 25 nazioni, dal Cile all’India, dal Canada al Giappone con più di 250 opere elaborate appositamente sul tema dell'Esposizione Universale. L’ex libris, come sapete è un’incisione di piccole dimensioni  incollata nelle prime  pagine di un libro per accertare il proprietario, meglio il titolare. L’amatore. Dall’Ottocento e forse anche un po’ prima ha cominciato a diventare  un  particolare genere artistico e collezionistico. In molti casi concepito con grande gusto.  La mostra della Braidense, inserita nel progetto Dalla terra alla tavola, vita in cucina, espone una selezione degli ex libris realizzati in tale ambito, accompagnandoli con quelli appartenenti alla propria collezione (datati tra fine '700 e i primi del '900) anch’essi scelti per la loro rispondenza al tema proposto in questa rassegna. Milano Da  Lunedì 20 Aprile 2015 si inaugura IL CIBO NEGLI EX LIBRIS mostra e premiazione del concorso di ex libris per Milano Expo 2015 Durante l’inaugurazione della mostra sarà premiata l’opera del vincitore assoluto ORARIO dal 21 aprile al 17 maggio 2015, lunedì – sabato dalle ore 9.30 alle ore 13.30 Ingresso gratuito. Catalogo in mostra Per informazioni:, tel 02 86460907 int 536. Biblioteca Nazionale Braidense Sala Maria Teresa Via Brera, 28 –Milano CARLO MOLA

Arte 92 di Milano

Un’altra grande mostra.  Giovedì 16 aprile 2015, alle ore 18.00, si é inaugurata presso la Galleria Arte 92 di Milano un’esposizione di opere di significativi protagonisti dell’arte europea del ‘900: LE INVENZIONI DELLO SGUARDO. Valerio Adami, Pierre Alechinsky, Karel Appel, Jean Arp, Enrico Baj, Vasco Bendini, Agostino Bonalumi, Rafael Canogar, Giuseppe Capogrossi, Roberto Crippa, Lucio Del Pezzo, Gianni Dova, Jorge Eielson, Lucio Fontana, Hans Hartung, André Masson, Georges Mathieu, Sebastian Matta, Joan Mirò, Gastone Novelli, Achille Perilli, Arnulf Rainer, Giuseppe Santomaso, Emilio Scanavino, Jesus Rafhael Soto, Antoni Tapies, Giulio Turcato, Victor Vasarely.  Catalogo in galleria con testo di Claudio Cerritelli.  Riportiamo integralmente curriculum e commenti critici “Claudio Cerritelli (1953) si è laureato in Storia dell’Arte Moderna presso l’Università di Bologna dove si è perfezionato in Storia dell’Arte Contemporanea.  Dal 1986 è titolare di una Cattedra di Storia dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dove vive e lavora. Critico e storico dell’arte, è autore di monografie sull’opera di artisti contemporanei, inoltre è curatore di rassegne storiche in spazi pubblici e privati. Saggi e interventi sono apparsi su riviste d’arte come Flash Art, Le Arti, Questarte, Figure, Il Verri, La Casa di Dedalo,  Apeiron, Iterarte, Titolo. Ha collaborato all’edizione della Storia dell’Arte italiana (Electa-Bruno Mondadori, vol. IV, 1992); a La Pittura in Italia- Il secondo novecento, ed. Electa 1993;  Europa 1700-1992/ Il ventesimo secolo, ed. Electa 1993. Dal 1988 è curatore del Premio di Pittura, Scultura ed Arte Elettronica Guglielmo Marconi, promosso dall’Università degli Studi di Bologna, dalla Fondazione Marconi e dal Circolo  Artistico di Bologna. Dal 1992 è coordinatore della Commissione Cultura dell’Accademia di Belle Arti di Brera e curatore delle mostre “Arte in Biblioteca”.Dal 1993 dirige la rivista di critica e teoria delle arti Nuova Meta.

Arte92 di Milano
La Galleria Arte92, situata nel cuore di Milano, accanto alla Pinacoteca Ambrosiana, è sorta nel 1990 sotto la guida del gallerista Gaetano Formica con lo scopo preciso di sostenere e promuovere l’arte contemporanea, principalmente quella europea, dai maestri storici agli artisti delle ultime generazioni. La galleria non si limita all’esposizione di opere d’arte, o ad essere un luogo di incontro fra artisti, critici, collezionisti, semplici fruitori, ma intende, con la sua attività, porsi come punto qualificato di promozione culturale: per questo vengono organizzate conferenze, dibattiti, presentazioni, che vivificano il mondo dell’arte. Anche le esposizioni degli artisti non sono concepite come un semplice allineamento di opere, ma nascono dal costante rapporto della galleria con gli artisti stessi, che, in autonomia, realizzano appositamente le opere per la mostra che viene allestita nei suggestivi spazi di Arte92. Si tratta, quindi, di rapporti improntati all’autenticità dei valori umani, all’insegna dell’arte e della cultura. È nel confronto tra molteplici invenzioni dello sguardo che la rassegna propone un viaggio attraverso l’arte del ‘900, con una selezione di opere che mostrano affinità e distanze tra variabili forme di linguaggio. Il percorso espositivo si sviluppa dalle metamorfosi surrealiste alle limpide geometrie costruttive, dagli impulsi gestuali del segno alle stratificazioni della materia, dalle variazioni ottico-percettive all’esplorazione di immagini interiori. Nelle prospettive d’invenzione dei linguaggi contemporanei si alternano opere di differente concezione che restituiscono la qualità individuale di ogni autore, qualunque sia lo stile, il lessico formale, l’impulso espressivo, caratteri specifici che emergono in rapporto ai diversi contesti culturali. Il panorama dei linguaggi è caratterizzato da flessibili aperture verso nuovi sensi del vedere, infiniti punti di fuga immaginativi, molteplici metodologie creative, un complesso repertorio di ipotesi espressive e comunicative che si muovono dialetticamente tra tradizione e innovazione. Come scrive in catalogo Claudio Cerritelli: Le invenzioni dello sguardo interrogano lo spazio svelando nuove possibilità di interpretazione poetica del mondo, dalle mitologie narrative alle strutturazioni della forma pura, dalle risonanze del sentire interiore alle tensioni teoriche di un’arte senza soggetto. Ogni diversa ipotesi creativa stimola lo spettatore a riflettere sulle problematiche dei nuovi linguaggi che le opere frequentano sul filo della trasgressione, alternando modelli creativi opposti, scatti improvvisi dell’immaginazione e misurati approfondimenti della coscienza creativa”. Catalogo in Galleria con testo di Claudio Cerritelli.
Galleria ARTE 92 Milano, via Moneta 1/A 16 aprile - 11 luglio. Orario 10 - 13 / 16 - 19”chiuso: lunedì e festivi. LE INVENZIONI DELLO SGUARDO Opere d’arte contemporanea a confronto. Arte92 19 Milano, via Moneta 1/orario 10 - 13 / 16 -  Comunicato a cura di CARLO MOLA

Lucio Fontana
“Io buco, passa l’infinito da lì, passa la luce,  non c’è bisogno di dipingere […]  tutti hanno pensato che io volessi distruggere:  ma non è vero, io ho costruito, non distrutto”. (Da Lucio Fontana e la sua eredità,  Edizioni Skira). Con questa riflessione dell’artista abbiamo chiarito ma certo non approfondito. Si deve visitatore una mostra dedicata a Lucio Fontana e la Fondazione Marconi  con inaugurazione il 24 aprile dalle ore 18.00 – in parallelo a Expo 2015 e con la Fondazione Lucio Fontana presentano, nella sede rinnovata e ampliata di Fondazione Marconi in via Tadino 15, un omaggio a Lucio Fontana. Fra l’altro, occasione unica, per prima volta in Europa verrà esposta l’opera “Concetto spaziale. Trinità”, nell’allestimento che lo stesso Fontana fissò in alcuni disegni del 1966, ma che non riuscì, poi, a vedere terminata. L’esecuzione di questo desiderio è il più bell’omaggio che le due Fondazioni vogliono dedicare all’artista.
Concetto spaziale, Trinità (1966) è un’opera imponente fra quelle di  Fontana sia per le dimensioni (2 x 2 m ognuno dei tre elementi) sia,  è stato scritto “per la lucida e rigorosa composizione che rimanda, attraverso la purezza del monocromo bianco, a una dimensione di infinito. Disseminato da una teoria di buchi, come segno di una gestualità elementare, il trittico rappresenta una personalissima riflessione dell’artista, laica e poetica, sull’assoluto”.
L’allestimento dell’opera già prefigurato dall’artista in un disegno-progetto del 1966, ed esposto in questa mostra.
Per importanza della mostra abbiamo intenzione di parlarne ancora con un’ampia notizia sulla vita dell’artista e su altre opere presenti alla  Marconi. CARLO MOLA
Fondazione Marconi Arte moderna e contemporanea - Inaugurazione: 24 aprile 2015 dalle ore 18.00 - Durata della mostra: fino al 31 ottobre 2015 - Orario: martedì – sabato 10-13, 15-19 -
Ingresso gratuito

Giants In Milan
In Uscita Il Nuovo film “Giants In Milan” che Racconta Milano Attraverso I Suoi Grandi Protagonisti. L’Assessore Del Corno ha detto: “Un progetto che testimonia le eccellenze che rendono Milano città leader dell’arte contemporanea” Milano, 11 aprile  2015 – È in arrivo la nuova puntata di “Giants in Milan” dedicato all’arte contemporanea e curato da Rossella Farinotti con la regia di Giacomo Favilla. Un racconto dinamico attraverso immagini vive e multiformi e la testimonianza dei massimi rappresentanti del settore dell’arte contemporanea a Milano, con un punto di vista internazionale e una persistente attenzione tra il passato e il futuro. Il film è raccontato da Rossella Farinotti che, in prima persona, spiega la città attraverso gli interventi dei maggiori artisti, operatori, galleristi e critici che hanno fatto la storia dell’arte nel capoluogo lombardo, e che tuttora incrementano la cultura superando i limiti della città. La regia è di Giacomo Favilla.  “Questo nuovo capitolo di Giants in Milan raccoglie ulteriori testimonianze prestigiose che raccontano in modo originale gli aspetti dell’arte contemporanea e della cultura che rendono Milano città leader delle tendenze culturali europee – ha detto Filippo Del Corno, assessore alla Cultura –. Il linguaggio cinematografico è capace, inoltre, di parlare con un’immediatezza che coinvolge il pubblico e lo trasporta in un percorso di conoscenza accattivante ma insieme efficace”. Il film nasce per il ciclo Giants in Milan di Pino Farinotti in collaborazione con il Comune di Milano, il Museo interattivo del cinema-Cineteca Milano, il sistema bibliotecario di Milano-Biblioteca Sormani, in vista di Expo2015. Uscirà, infatti, nel maggio 2015 in un dvd raccolto in due volumi – vol. IV e V. Durante la serata di domenica 12 aprile, in occasione della chiusura di MiArt 2015,  presso lo spazio Oberdan - che sostiene il ciclo Giants in Milan incominciato nel settembre 2014 - il documentario  sarà  appositamente sviluppato in un unico filmato della durata di 90 minuti.  Arte contemporanea. Giants in Milan.  Prima parte: il Museo del ‘900. Dai Futuristi all’arte Povera. Palazzo Reale. Sala delle Cariatidi. L’Arte pubblica e un Museo istituzionale, il Pac. Le Gallerie d’Italia, il mercato e l’editoria dell’arte. Milano città sperimentale per gli artisti. Milano e l’arte sostenuta dalle realtà private come Fondazione Trussardi con Massimiliano Gioni, Hangar Bicocca con intervento del direttore Vicente Todoli o Tender Capital. Seconda parte: la Milano delle gallerie private. Dallo storico Giorgio Marconi che aprì lo studio Marconi nel 1965 passando per Massimo De Carlo o Raffaella Cortese. Gli studi d’artista: dallo storico Emilio Isgrò, passando per Alberto Garutti fino agli emergenti come Federico Tosi, T-yong Chung e Luigi Presicce. La Milano degli spazi indipendenti e l’arte nelle zone ex periferiche o popolari, con l’esempio della Stecca 3.0 ripresa da Stefano Boeri, oggi di tendenza e la Milano underground della street art. “Ho scelto di raccontare una Milano sotto l’aspetto dell’arte contemporanea più completa e vivace possibile - ha dichiarato Rossella Farinotti -. Non racconto di capolavori che tutti abbiamo già in mente, il Cenacolo di Leonardo, il Bacio di Hayez, il Cristo del Mantegna. Ma, da critica d’arte contemporanea e giornalisti, ho provato ad unire diverse realtà attraverso i massimi protagonisti dell’arte di oggi, dal neon di Fontana al dito di Maurizio Cattelan in piazza Affari. E’ un racconto dove le immagini prevalgono, e dove Milano risulta una città internazionale e all’avanguardia, sempre in relazione con un passato importante”. CARLO MOLA

Sartori
Ci arriva da Simone Azzoni (Asola 1972), critico d'arte e docente di Storia dell'arte contemporanea presso lo IUSVE. (Istituto Universitario Salesiano – Venezia) questa raccolta di notizie che piaceranno a molti “Scambi di scena. Le maschere della famiglia Sartori” Un incontro con  la maschera.  E’ la storia della celebre famiglia Sartori. Storia che comincia col Piccolo di Milano,  dove Amleto Sartori incontra Giorgio Strehler,  e poi, via con Dario Fo, Peter Oskarson e Moni Ovadia. Conversare  con Donato Sartori si intraprende un viaggio fra la Cina, il Giappone, l’ Australia e la Russia  ed intanto si rievoca il mondo delle maschere. Edward Gordon Craig:  il regista  vero artista del teatro scriveva “oggi dobbiamo creare una maschera nuova, rifiutando di ricorrere all’archeologia del passato, che riesca a dare un volto all’anima dell’attore per fare più grande il teatro” poi arrivò Jacques Copeau, attore-regista, fondatore del teatro de Vieux Colombier di Parigi e della sua scuola, che ebbe al suo centro l’analisi  dalle maschere del Teatro Nō giapponese,  e tentò dice Sartori “di costruire una maschera intera a uso esclusivamente didattico che chiamò masque noble o maschera della calma che, nelle sue intenzioni, avrebbe avuto l’incombenza di neutralizzare l’espressione dal volto degli attori costringendoli così a comunicare drammaturgicamente, evitando la parola, attraverso il solo movimento del corpo, cioè la mimica”. E’ una storia lunga ma affascinante quella della famiglia Sartori. Il lancio avvenne al  Piccolo di Milano. dove Strehler-Grassi portarono in tournée in tutto il mondo la nuova maschera che influenzerà a sua volta registi, attori, uomini del teatro internazionale.
Infine  arrivo il ’68 e dall’America giunsero indicazioni di rinnovamento non solo per il teatro, ma anche nelle arti, della musica, del gesto e della danza…
Nascono i nuovi idoli e le nuove correnti come la Body Art, la Land Art e l’Arte Povera o il teatro di guerriglia chicano, Piero Manzoni espone i suoi Acromi e la Merda d’artista, il Bread and Puppet, il Living Theater di Julian Beck, l’Odin di Danimarca guidato da Eugenio Barba, Jerzy Grotowski e Tadeus Kantor arrivarono in Italia.
Questo “peregrinare perenne che dura a tutt’oggi”. Si è sentita la voglia di creare il Centro Maschere e Strutture Gestuali. ed il Museo Internazionale della Maschera Amleto e Donato Sartori ad Abano Terme, “Non solo luogo di conservazione e della memoria ma luogo di vita, dinamico e di sperimentazione, fucina di idee, di spettacolo, luogo di incontro di studiosi e di ricercatori, artisti delle arti plastiche e visive, centro di ricerca e di sperimentazione sulla maschera della Commedia dell’Arte e della maschera contemporanea”.
Il 2015 è un anno tutto speciale…”Festeggeremo i cent’anni dalla nascita di Amleto Sartori grande scultore, poeta, artista e studioso e la XXX edizione del Seminario - laboratorio Internazionale Arte della Maschera nella Commedia dell’Arte che avrà luogo ad Abano Terme dal 22 giugno al 18 luglio.  NOTIZIE RACCOLTE E RIELABORATE A CURA DI CARLO MOLA

Progetto Jesi Cerco lavoro.
La notizia ci giunge da Annalisa Filonzi che, dopo una laurea in Lettere classiche a Bologna, dal 2000 si impegna con entusiasmo nel campo dell’arte contemporanea.  Da ricordare che  ha curato una mostra importante al Museo di Arte Moderna di Mosca nell’ottobre del 2008.  Soldi spesi bene? Jes! Storia di una best practice. E’ un esempio di come il finanziamento pubblico produce cultura e lavoro, spronando la creatività e le lodevoli attività sociali.  Si tratta di un progetto di un trio marchigiano attivo e assai intraprendente.
Il “Progetto Jes! Cerco lavoro. Lo immagino. Lo trovo” è una specie di  “baule” culturale ideato da tre giovani operatori del territorio, Sabrina Maggiori, Federico Bomba e Alessia Tripaldi, che al posto  di domandare soldi per finanziare uno dei propri progetti artistici, teatrali, e letterari, hanno pensato di riversare le loro capacità sulla città di Jesi, nelle Marche, per incoraggiare l’incontro tra creatività e il tanto sospirato mondo del lavoro. Il progetto è stato finanziato dall’assessorato alle Politiche Giovanili della Regione Marche e dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale. Il Comune di Jesi  ha trovato un luogo, uno spazio: Palazzo Santoni, uno dei più antichi palazzi medievali della città. Ve ne sono tanti nelle nostre antiche, nobili città. In due anni di attività, Jes! ha fatto miracoli ha superato le timidezze, le incomprensioni, le chiusure mentali.
“Jes! è prima di tutto un’affermazione”, dicono gli ideatori, “che dicendo Sì! mette in moto un pensiero propositivo. È l’invito a un movimento che osi sfidare la crisi attuale, che da economica è diventata inevitabilmente anche sociale”. I tre giovani hanno, infatti, chiesto alla città di vedere la crisi “come un’opportunità per uscire dai percorsi battuti fino ad ora e fare un doppio salto mortale per accogliere questo momento storico pieno di incognite e, dunque, di possibilità”.
Sono stati ventiquattro mesi in cui l’Agenzia Interstiziale – “un luogo in cui non si assumono persone in base alle sempre più risicate esigenze del mercato, ma si mettono a valore le loro competenze che, in dialogo con i vuoti del territorio (interstizi, appunto), possono essere fonte di reddito” – è riuscita a “mappare”, cioè a registrare sul proprio sito e mettere in contatto tra loro 434 iscritti, che hanno interagito proponendo e usufruendo, insieme agli altri cittadini, di dieci workshop (tra cui quello con il video artista Mario Sasso) e quattro laboratori con le scuole, sei conferenze, sei mostre di arte contemporanea, tre residenze d’artista. Così la città e diventata una specie  di laboratorio, è stato scritto  “un luogo di incontro di persone con interessi, professionalità, conoscenze e curiosità diverse, che si sono potute incontrare anche fisicamente per produrre qualcosa: un corso di formazione, un festival, una mostra, un concerto, un incontro su un tema, una start up, con una notevole ripercussione su tutta la città”. E la valorizzazione del territorio. E’ certo che, dopo l’attività di Jes!  nella parte più antica e bella della città  luogo poco frequentato,  ora si è ridestato riempendosi di  tanta gente giovane e di attività commerciali e piacevoli. Una cosa simile potrebbe avvenire anche Sondrio. Qualcosa è stato fatto. Ma il Castel Masegra attende! E non solo il castello.  CARLO MOLA

Filonzi
La notizia ci giunge da Annalisa Filonzi che, dopo una laurea in Lettere classiche a Bologna, dal 2000 si impegna con entusiasmo nel campo dell’arte contemporanea.  Da ricordare che  ha curato una mostra importante al Museo di Arte Moderna di Mosca nell’ottobre del 2008.  Soldi spesi bene? Jes! Storia di una best practice. E’ un esempio di come il finanziamento pubblico produce cultura e lavoro, spronando la creatività e le lodevoli attività sociali.  Si tratta di un progetto di un trio marchigiano attivo e assai intraprendente.
Il “Progetto Jes! Cerco lavoro. Lo immagino. Lo trovo” è una specie di  “baule” culturale ideato da tre giovani operatori del territorio, Sabrina Maggiori, Federico Bomba e Alessia Tripaldi, che al posto  di domandare soldi per finanziare uno dei propri progetti artistici, teatrali, e letterari, hanno pensato di riversare le loro capacità sulla città di Jesi, nelle Marche, per incoraggiare l’incontro tra creatività e il tanto sospirato mondo del lavoro. Il progetto è stato finanziato dall’assessorato alle Politiche Giovanili della Regione Marche e dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale. Il Comune di Jesi  ha trovato un luogo, uno spazio: Palazzo Santoni, uno dei più antichi palazzi medievali della città. Ve ne sono tanti nelle nostre antiche, nobili città. In due anni di attività, Jes! ha fatto miracoli ha superato le timidezze, le incomprensioni, le chiusure mentali.

“Jes! è prima di tutto un’affermazione”, dicono gli ideatori, “che dicendo Sì! mette in moto un pensiero propositivo. È l’invito a un movimento che osi sfidare la crisi attuale, che da economica è diventata inevitabilmente anche sociale”. I tre giovani hanno, infatti, chiesto alla città di vedere la crisi “come un’opportunità per uscire dai percorsi battuti fino ad ora e fare un doppio salto mortale per accogliere questo momento storico pieno di incognite e, dunque, di possibilità”.
Sono stati ventiquattro mesi in cui l’Agenzia Interstiziale – “un luogo in cui non si assumono persone in base alle sempre più risicate esigenze del mercato, ma si mettono a valore le loro competenze che, in dialogo con i vuoti del territorio (interstizi, appunto), possono essere fonte di reddito” – è riuscita a “mappare”, cioè a registrare sul proprio sito e mettere in contatto tra loro 434 iscritti, che hanno interagito proponendo e usufruendo, insieme agli altri cittadini, di dieci workshop (tra cui quello con il video artista Mario Sasso) e quattro laboratori con le scuole, sei conferenze, sei mostre di arte contemporanea, tre residenze d’artista. Così la città e diventata una specie  di laboratorio, è stato scritto  “un luogo di incontro di persone con interessi, professionalità, conoscenze e curiosità diverse, che si sono potute incontrare anche fisicamente per produrre qualcosa: un corso di formazione, un festival, una mostra, un concerto, un incontro su un tema, una start up, con una notevole ripercussione su tutta la città”. E la valorizzazione del territorio. E’ certo che, dopo l’attività di Jes!  nella parte più antica e bella della città  luogo poco frequentato,  ora si è ridestato riempendosi di  tanta gente giovane e di attività commerciali e piacevoli. Una cosa simile potrebbe avvenire anche Sondrio. Qualcosa è stato fatto. Ma il Castel Masegra attende! E non solo il castello. CARLO MOLA

Scienza
Diodo termico, dove il calore va a senso unico. La ricerca, pubblicata su Nature Nanotechnology, è una recente attuazione dei Ricercatori Cnr-Nano che hanno trattato diffusamente un sistema in grado far scorrere le correnti di calore in una sola direzione, realizzando l'omologo del diodo elettrico. E’ il primo mattone di potenziali circuiti elettronici alimentati dal calore anziché dall’elettricità. Uno dei mattoni fondamentali dell'elettronica, il diodo, ha ora un equivalente termico. Un gruppo di ricercatori dell'Istituto nanoscienze del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Nano) di Pisa, in collaborazione con la Scuola Normale Superiore, ha realizzato un diodo termico, dispositivo in cui il calore fluisce in una direzione ma non in quella opposta. I ricercatori studiano da tempo la possibilità di controllare il calore analogamente alla corrente elettrica: si potrebbe immaginare, ad esempio, un computer costituito da un materiale in grado di trasmettere calore dall’interno verso l’esterno e di bloccarlo nel verso opposto, permettendo al sistema di raffreddarsi con estrema efficienza. Ora un simile effetto è stato ottenuto, a basse temperature, in un dispositivo basato su metalli e superconduttori, da Francesco Giazotto, Maria José Martínez-Pérez e Antonio Fornieri dei laboratori Nest di CnrNano e Normale. “A temperature prossime allo zero assoluto, circa -273°C, il calore è trasmesso principalmente dagli elettroni anziché dalle vibrazioni del reticolo cristallino e quindi ‘governando’ gli elettroni si può controllare il flusso di calore”, spiega Giazotto. “È quanto siamo riusciti a fare nel nostro circuito, in cui le correnti di calore scorrono preferenzialmente in un verso, ottenendo così un diodo termico, così chiamato in analogia al diodo elettrico dove la corrente viaggia ‘a senso unico’”. Il nucleo del diodo è composto da un elettrodo di materiale superconduttore combinato con un metallo che agisce come ‘via di fuga’ termica. “A temperature criogeniche, il dispositivo trasmette calore quando una delle sue estremità viene scaldata, mentre disperde la maggior parte dell’energia termica attraverso la via di fuga quando è scaldato l'estremo opposto”, continua il ricercatore di CnrNano. “Le misure mostrano che la corrente in un senso è 100 volte superiore a quella che fluisce in senso opposto: un’efficienza elevata, considerato che fino ad oggi il valore massimo era circa 1.4, ottenuto in sistemi di altro tipo a temperature maggiori”. Il risultato e’ un’aggiunta ed una conseguenza di ‘Caloritronica coerente’ guidato da Giazotto, che conclude: “Il diodo termico è il primo mattone per creare circuiti caloritronici, l’equivalente termico dei circuiti logici elettronici, in cui l’informazione viene scambiata attraverso trasferimenti di calore invece che da segnali elettrici”. NOTIZIE RACCOLTE DA CARLO MOLA

Pinocchio
Questo giornale è sempre attento a tutto ciò che riguarda Pinocchio e il suo mondo. Ora eccoci alla mostra Pinocchio  Giramondo - Pinocchiando a Milano. Con il bravo curatore Savi Arbola Appiani e gli altri bravi Federico Basile,Piero Margan, Corrado Papa e Lino Monopoli. Una collettiva.
Mostra dedicata al mondo di Pinocchio e i suoi viaggi al mondo con le sculture di Lino Monopoli (Lino Monopoli, nato a Milano il 18 /11/1950 autodidatta incomincia il suo percorso artistico nel 1983 effettuando degli studi sul ritratto; da allora continua a disegnare con chine e ad effettuare ritratti sui mezzi pubblici a persone sconosciute. In seguito sperimenta sul legno, ricercando nella plasticità della materia naturale forme figurative o astratte
Nel 1997 esegue delle sculture in pietra (Nettuno, Guerriero greco) ; partecipa a diverse collettive in strada e presso centri culturali.
NEL 2000 CON MARCO GIGLIOLI E DAVIDE COLINO PARTECIPA AD LADN ART A LIVIGNO CON L’OPERA “INTORNO AL FUOCO“.Tuttora produce sculture  CARLO MOLA
 

 

 

 

 

 

 

Cultura e spettacoli