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Caffi
Questo comunicato è così bello ed interessante da riprodurlo integralmente. IPPOLITO CAFFI dipinti di viaggio tra Italia e Oriente Incontro aperto al pubblico con Annalisa Scarpa “Ippolito Caffi. Il ritratto di un artista”17 Novembre 2015 Ore 16.30 – Sala Dei Gabbiani.  Novembre E Dicembre: due mesi dedicati a Ippolito Caffi con visite guidate speciali e incontri sul tema Trieste / Prorogata Al 10 Gennaio 2016. Al Castello di Miramare, La Mostra Dedicata al grande vedutista romantico con la passione dei viaggi
Il 17 novembre alle ore 16.30 al Castello di Miramare (sala dei Gabbiani) la storica dell’arte Annalisa Scarpa, curatrice dell’esposizione, ha raccontato al pubblico la personalità affascinante di Ippolito Caffi, il grande vedutista–viaggiatore ottocentesco cui è dedicata la bella mostra in corso nelle sale espositive della residenza di Massimiliano d’Asburgo. Una serie d’iniziative speciali dedicate al celebre artista sono infatti in calendario a novembre e a dicembre, per celebrare il 60° anniversario della riapertura del Castello di Massimiliano e Carlotta e per meglio far conoscere l’avventurosa vita – tra arte, viaggi e spirito patriottico – del pittore che innovò la tradizione del vedutismo veneto nel XIX secolo. Non solo. grazie alla disponibilità della Fondazione Musei Civici di Venezia - che ha prestato eccezionalmente 40 opere delle sue prestigiosa collezione normalmente non esposte al pubblico come nucleo portante dell’evento - l’esposizione che doveva chiudere a dicembre verrà invece prorogata fino al 16 gennaio 2016. Ulteriore appuntamento martedì 24 novembre per capire affinità e distanze tra Caffi e Massimiliano, con Francesca Grippi che terrà una conferenza su “Arte e potere. Massimiliano d’Asburgo governatore del Lombardo-Veneto ai tempi di Ippolito Caffi”. Infine visite tematiche per gli adulti e attività didattiche per i bambini a fine di mese. Visite gratuite alla mostra incluse nel biglietto d’ingresso al Castello (max 20 persone) sono previste sabato 21 novembre con partenza alle ore 16.00, domenica 22 novembre alle ore 11.00 e sabato 27 (ore 11.00) e domenica 28 novembre (ore 16.00) a cura di Stefania Comingio e Francesca Grippi;
Mentre per bambini dai 6 ai 10 anni, domenica 6 dicembre alle ore 15.00 (su prenotazione) ”Una valigia piena di forme e colori. I dipinti di viaggio di Ippolito Caffi”: visite guidate appositamente pensate per i più piccini comprese nel biglietto d’ingresso (min 5, max 15 partecipanti Per prenotare le attività didattiche scrivere a paola.granzotto@beniculturali.it (Carlo Mola)

MiramareLa passione per i viaggi, l’entusiasmo per la scoperta di un Oriente affascinante e sconosciuto ma anche per gli ambienti, i monumenti e i colori delle città italiane (Venezia, Roma, Napoli), il desiderio di fissare emozioni, paesaggi, incontri: c’è un medesimo sentire, un’affinità legata al desiderio di scoperta e ricerca del nuovo, che accomuna due personalità per altri versi distanti e opposte come Ippolito Caffi - straordinario interprete e innovatore del vedutismo veneziano nel XIX secolo, ma anche patriota risorgimentale e convinto propugnatore della libertà d’Italia - e Massimiliano d’Asburgo, discendente di una delle più importanti dinastie europee, prima governatore del Lombardo-Veneto poi ammiraglio della marina austriaca, espressione di una monarchia che tenta invano di rinnovarsi in chiave moderata.

Se l’arciduca fa dei viaggi la cifra costante della sua esistenza, individuando nella scrittura e nei tanti e appassionati diari presenti in mostra la forma concreta del suo narrare, Caffi trova nel viaggio una fonte continua d’ispirazione, fervore e conoscenza; e nella pittura descrittiva di luoghi ed eventi - tanto realistica e puntuale quanto immaginifica e visionaria - la vera anima della sua arte. Affinità rievocate ora a Trieste, al Castello di Miramare, dove - idealmente Caffi e Massimiliano s’incontreranno dal 9 luglio all’8 dicembre 2015 in occasione della mostra “Ippolito Caffi. Dipinti di viaggio tra Italia e Oriente” curata da Annalisa Scarpa. Nel bianco edificio affacciato sul promontorio triestino – in cui Massimiliano volle custodire il dipinto commissionato proprio a Caffi, nel 1857, per immortalare la festa notturna a Venezia all’indomani delle nozze con Carlotta del Belgio – oltre quaranta dipinti delle raccolte della Fondazione Musei Civici di Venezia, da molti anni non esposti e in parte restaurati per l’occasione, faranno rivivere i viaggi e i sogni, le geniali invenzioni e la scenografica arte del pittore bellunese. Attraverso i dipinti di viaggio che fissano su tela e carta la sua personalissima visione di Venezia e Roma - città molto amate e in cui l’artista volle ripetutamente tornare per riempire d’ispirazione, fervore e conoscenza; e nella pittura descrittiva di luoghi ed eventi - tanto realistica e puntuale quanto immaginifica e visionaria - la vera anima della sua arte. (Carlo Mola)

Leonardo
Fino al 30 aprile 2016 la mostra “Leonardo da Vinci – Il genio e le invenzioni”. Le invenzioni di Leonardo da Vinci in 3D. Al Palazzo della Cancelleria a Roma, le tecnologie tridimensionali chiariscono gli studi e i macchinari del maestro del Rinascimento Leonardo da Vinci. Il Genio e le Invenzioni – Le grandi macchine interagenti al genio di Leonardo da Vinci, alle sue invenzioni idealiste e alle sue macchine precise e avveniristiche, è dedicata la mostra allestita dal 2009 nelle sale sotterranee del Palazzo della Cancelleria, a Roma: Leonardo da Vinci. Il Genio e le Invenzioni – Le grandi macchine interattive. DAL PROSSIMO 27 NOVEMBRE, alla cinquantina di riproduzioni in scala di marchingegni del maestro del Rinascimento – tra cui la camera degli specchi, la barca a pale e la balestra gigante – si annetterà un sistema di immagini virtuali riprodotte con ologrammi, che chiariranno al pubblico in versione 3D il funzionamento delle invenzioni di Leonardo e i suoi studi sul volo, la guerra, l’ingegneria e la pittura. Dal paracadute al carro armato, ai suoi dipinti più celebri, Da Vinci a New Dimension impiega le ultime innovazioni in ambito museale per rendere omaggio al genio. Si presenta perciò quasi cinquanta macchine inventate dallo sconfinato genio di Leonardo da Vinci: macchine per il volo, come il predecessore del paracadute, una bicicletta, una sega idraulica e molte altre invenzioni. Tutte le macchine sono funzionanti e possono essere toccate e provate, per consentire un’intensa esperienza percettiva sensoriale attraverso cui attivare meccanismi emotivi e cognitivi in rapporto profondo con la materia. Le macchine sono suddivise in 5 categorie. I 4 elementi essenziali della vita - acqua, aria, terra e fuoco - ai quali si aggiunge la categoria “Elementi macchinali” o Meccanismi, che comprende tutti quei meccanismi con diverse possibilità di applicazione, come la trasformazione del moto o la vite senza fine. Uno dei progetti più interessanti è il Carro Armato, per la prima volta a Roma nella sua grandezza originale: pesa due tonnellate, ha un diametro di circa sei metri ed è alto tre. La mostra permanente è aperta all'interno dello storico Palazzo della Cancelleria, in Piazza della Cancelleria (adiacente Piazza Campo de' Fiori). Il visitatore ha la possibilità di “viaggiare” virtualmente, nelle sembianze del suo Avatar preferito, all’interno della Mostra in 3D utilizzando un iPad, collegato ad uno schermo al plasma, all’interno di una delle sale.
Leonardo da Vinci. Il Genio e le Invenzioni – Le grandi macchine interattive  (Carlo Mola)

Stradivari
AL CASTELLO PRESENTAZIONE DELL’INIZIATIVA “UNO STRADIVARI PER MILANO”Milano, giovedì 12 novembre, alle ore 12, presso la Sala della Balla al Castello Sforzesco, l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno ha presentato l’iniziativa“Uno Stradivari per Milano”, l’esposizione straordinaria PER DIECI GIORNI del violino Antonio Stradivari 1715, in occasione del suo trecentesimo anniversario. Rimasto per anni nelle mani del violinista Antonio Bazzini (1818-1897) che fu direttore del Conservatorio ‘Giuseppe Verdi’ (Nato a Brescia nel 1818, fu allievo di Faustino Camisani. Dal 1843, per quattro anni, studiò a Lipsia, dove approfondì la conoscenza dell'opera di Bach e Beethoven. Nella prima parte della sua carriera si dedicò prevalentemente all'attività concertistica, che lo portò in Germania, Danimarca, Francia, Spagna e Polonia. All'estero ebbe modo di approfondire la conoscenza con la musica strumentale europea. Rientrato in Italia, si dedicò alla composizione, mettendo a frutto la sua esperienza internazionale e contribuendo a dare impulso alla rinascita della musica strumentale in Italia. Dal 1873 insegnò composizione al conservatorio di Milano, di cui divenne direttore nel 1882. Ebbe tra i suoi allievi Giacomo Puccini e Alfredo Catalani. Autore di un'unica opera lirica, TURANDA, SULLO STESSO SOGGETTO MESSO IN MUSICA MOLTI ANNI DOPO DA BUSONI E PUCCINI, la sua attività di compositore si diresse verso il repertorio sinfonico e cameristico, strumentale e vocale. Al suo strumento dedicò quattro Concerti e numerosi pezzi virtuosistici. Da giovane fu incoraggiato da Paganini (che influenzò il suo stile), successivamente fu elogiato da Schumann e Mendelssohn. il violino passò alla celebre violinista Gioconda De Vito (1907-1994) che lo porto` in giro per il mondo, lo Stradivari torna a Milano per raccontare la sua storia al grande pubblico del Castello Sforzesco. Interviene Claudio Salsi, Direttore Settore Soprintendenza Castello, Musei Archeologici e Musei Storici Al termine della conferenza stampa il maestro Matteo Fedeli farà ascoltare la voce del violino “ex Bazzini-De Vito” (Matteo Fedeli è chiamato l’Uomo degli Stradivari, perché il Maestro Matteo Fedeli, 41 anni e oltre 600 concerti, si è prefisso di far conoscere il suono di quei meravigliosi violini a tutti.  Dice alla gente: «Andare nei luoghi più familiari per le persone che non vanno abitualmente nelle sale da concerto», «Con un programma coinvolgente, Nel giro di pochi anni ha messo a punto un programma molto ricco, seguito da un pubblico sempre più entusiasta, tra l’Italia e gli Stati Uniti. E lui, il Maestro, ha suonato 25 violini diversi, grazie a fondazioni, collezionisti privati e istituzioni. qui accompagnato dal maestro Andrea Carcano al pianoforte. Andrea Carcano, milanese, esponente più signi_cativo della scuola di Bruno Canino, è stato protagonista al pianoforte nelle stagioni concertistiche dei tabelloni più prestigiosi delle Società e Sedi di concerti nazionali ed internazionali. Ha collaborato con gruppi quali “I solisti della Scala”, il “Trio d’ance italiano”, “Entr’acte - musicisti del Teatro alla Scala”, le prime parti dell’orchestra sinfonica della RTSI di Lugano, i Solisti dell’orchestra Mozart di Bologna e l’orchestra sinfonica del Friuli Venezia Giulia.Frequente è la collaborazione con l’Accademia Concertante d’Archi di Milano (Gran Teatro La Fenice di Venezia e Società del Giardino a Milano) e con il violinista Matteo Fedeli con il quale realizza su tutto il territorio nazionale il progetto “Uno Stradivari per la Gente”. In campo internazionale ha suonato ripetutamente in Svizzera, Francia, Austria, Repubblica Ceca e Germania.Docente di ruolo di pianoforte principale dal 1995, è attualmente titolare di cattedra presso il Conservatorio “A.Vivaldi” di Alessandria.  (Carlo Mola)

Milano città d'acqua
Si è aperto in questi giorni a PALAZZO MORANDO (uno storico palazzo della città di Milano, sito in Via Sant'Andrea, 6, oggi sede del Museo di Milano e della collezione Costume Moda) la mostra dedicata  “MILANO, CITTÀ D’ACQUA”, dall’11 novembre 2015 a Palazzo Morando sino al 14 febbraio 2016. Milano fu una meravigliosa ed importante città d’acqua  e dell’acqua, nella sua storia di capoluogo lombardo e nelle trasformazioni del suo tessuto urbano, dalla sua fondazione a oggi,  e qui è esposta con 150 immagini d’epoca, mappe storiche e documenti inediti. “L’acqua, tema portante del palinsesto di ExpoinCittà e di battaglie civili per la sua difesa come bene di tutti, è stata in passato un elemento imprescindibile del paesaggio urbano ed è tornata protagonista di Milano grazie alla riapertura della Darsena, l’antico porto della Città. Con questa mostra è restituita l’immagine di un passato a noi vicino e che potrebbe essere spunto di nuove prospettive per la Milano del futuro", ha dichiarato l’assessore alla Cultura del Comune di Milano, Filippo Del Corno. La mostra “Milano, città d’acqua”, promossa da Comune di Milano | Cultura in collaborazione con l'Associazione Spirale d'Idee, e curata da Stefano Galli, presenta 150 immagini d’epoca. provenienti da archivi pubblici e privati, e molti documenti inediti e materiale cartografico per confermare la ricchissima presenza d’acqua in città fin dalla sua fondazione, come componente base attorno al quale si è costruito l’aspetto della città, ed anche la sua prosperità. L’esposizione documenta la “storia d’acqua” di Milano a partire dalle cronache due-trecentesche di Bonvesin de la Riva e di Galvano Fiamma che descrivevano la città ambrosiana come ricca di rogge e canali lussureggianti e pescosi, e disseminata di mulini. Si passa poi a avvalorare l’importante ruolo assunto dall’acqua per la difesa militare della città, ed anche per la sua crescita economica e industriale. Il percorso espositivo è corredato da sezioni dedicate a curiosità quali la presenza di "fonti miracolose" e il mistero dei battisteri e delle fontane ottagonali; la storia dell'Idroscalo, costruito per ospitare l'atterraggio degli idrovolanti, e quella della Darsena che, per alcuni decenni, è stato l'ottavo porto italiano per traffico di merci. Poi ancora l'esperimento dell'uomo scafandro sul Naviglio grande nel Settecento; le ragioni che hanno salvato l'Acquario Civico dalla demolizione e altri aneddoti. A conclusione un excursus storico sugli impianti di depurazione delle acque reflue: dalle "marcite" di epoca cistercense (secc. VIII – X) ai moderni impianti di Nosedo e San Rocco. Data l’importante valenza didattica dell’iniziativa, sono state predisposte visite guidate per consentire agli alunni delle scuole di ogni genere e grado di approfondire gli argomenti trattati. Accompagna la mostra un catalogo edizioni Spirale d’Idee. Notizie raccolte da Carlo Mola.

Il biglietto d’ingresso è comprensivo dell’audioguida, eccezionalmente introdotta da Linus, direttore di Radio Dee Jay.Orari: da martedì a domenica: 10.00-19.00; giovedì: 10.00 - 22.30 (la biglietteria chiude un'ora prima)
Biglietti (comprensivi di audioguida):intero: € 10ridotto: € 8 (Under 26, Over 65, insegnanti e tutte le convenzioni, gruppi adulti)  Biglietto Famiglia: 1 genitore: €8 + 1 figlio entro i 14 anni, € 5; 2 genitori: € 8 cad. + 1-2 figli,€ 5 cad.
Ridotto Speciale: € 8 (per chi esibisce un biglietto della Pinacoteca di Palazzo Morando – Costume Moda Immagine relativo ad una visita effettuata il giorno stesso); € 5 (Giornalisti, gruppi scuole)Per prenotazioni visite guidate (obbligatoria per i gruppi):

Perini
ROBERTO PERINI “L’altra parte della gioconda” Uno dei protagonisti della satira italiana, Roberto Perini è stato tra i fondatori de "Il Male", "Il Clandestino" e "Boxer".Redattore di "Tango" e "Cuore” ha disegnato per "L'Unità", "La Repubblica", "L'Espresso", "Alter". Realizza inoltre tutte le copertine dei romanzi di Daniel Pennac per le edizioni Feltrinelli.Nel 1986 fonda con Roland Topor il movimento antifuturista Frou-frou contro la velocità della vita moderna. Si occupa anche di scenografia teatrale: tra gli altri ha lavorato con Federico Fellini (Roma) e con Carmelo Bene (Salomè). Oggi 11 novembre è presente presso la Galleria Nuages a Milano Via dell’Olmo. L’Autore si è chiesto, guardando alcuni quadri, se ci fosse una storia dietro quelle opere, una storia più complessa, se quelle opere fossero il punto di arrivo di quella storia oppure se da quelle tele partisse il racconto sviluppandosi in maniera impensabile, con una soluzione parallela rimasta solo nella mente dell’artista e di cui nessuno verrà mai a conoscenza. Si è occupato di queste soluzioni immaginarie disegnando storie inventate ma documentate, con lo scopo di raccontare di più sullo strano mondo degli artisti, ma soprattutto di sorprendere e di divertirsi un mondo.  (Carlo Mola)

 

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