Mola Mostra a Milano - 'Gene super' e 'Luce super'

Una mostra importante per la Lombardia
A Milano il Museo Bagatti Valsecchi ha avuto lunghi rapporti con la Valtellina di cui conserva preziose testimonianze. Oggi segnaliamo un’altra preziosa mostra assai importante per la Lombardia. “Un affare di famiglia. I Marinoni e il Polittico di San Giovanni Battista”, la mostra curata da Chiara Paratico e prodotta dal Museo Bagatti Valsecchi, è da questi giorni aperta al pubblico (fino al 2 ottobre) e inclusa nel biglietto d’ingresso del Museo. Il Polittico di San Giovanni Battista ritorna dopo un anno di lontananza e il Museo Bagatti Valsecchi ne festeggia il rientro fornendo una mostra, curata da Chiara Paratico, che mette in scena l’opera, tanto intensa quanto portatrice di misteri. Realizzato nel 1493 da Giovanni Marinoni con i figli Bernardino e Antonio, il Polittico è l’unico dipinto giunto fino a noi firmato e datato dalla bottega Marinoni. Allestito in mostra fino al 2 ottobre, e poi ricollocato nella sua originaria posizione sullo scalone di via S. Spirito, il Polittico è allestito insieme ad uno schermo touch (In elettronicalo schermo tattile o touch screen, altre grafie utilizzate: "Touch-screen", "touchscreen", è un particolare dispositivo frutto dell'unione di uno display/schermo ed un digitalizzatore, che permette all'utente di interagire con una interfaccia grafica mediante le dita o particolari oggetti). Uno schermo tattile è allo stesso tempo un dispositivo di ingresso e di uscita con un video che consente di contestualizzare e conoscere l’ampia attività dei Marinoni nel territorio di Bergamo. Quella dei Marinoni è una dinastia di pittori originaria di Desenzano al Serio e attiva per cinque generazioni che domina la produzione artistica della provincia bergamasca, riversandola di polittici, affreschi e pale d’altare. Per scoprire questa enorme produzione artistica una piantina dettagliata della Val Seriana, Val Brembana e Bassa Bergamasca viene data in omaggio ai visitatori del Museo, per consentire la mappatura di tutte le opere presenti sul territorio. Insieme al supporto di Regione Lombardia, l’esposizione si avvale del contributo progettuale dello studio Lissoni Associati (Nato nel 1956, Piero Lissoni si laurea in architettura al Politecnico di Milano nel  1985. Nel 1986 apre con Nicoletta Canesi lo studio Lissoni Associati.) Durante i mesi estivi di luglio e settembre il museo e la mostra resteranno aperti al giovedì fino alle ore 20.30 e, previa prenotazione, alle 19 sarà possibile partecipare ad una visita guidata gratuita inclusa nel costo del biglietto d’ingresso. (Date: 7, 14, 21, 28 luglio e 8, 15, 22 e 29 settembre).Anche per le famiglie sono previste delle iniziative speciali: nei giovedì di giugno e luglio i bambini e i loro accompagnatori potranno visitare la mostra e il Museo accompagnati da una guida speciale e al termine coloreranno a modo loro il prezioso Polittico. Partenza visita ore 16. Per prenotazioni: didattica@museobagattivalsecchi.org o 02 76006132In occasione della mostra Un affare di famiglia. I Marinoni e il Polittico di San Giovanni Battista è stata avviata una partnership con l’esposizione Nel segno del Rinascimento. Pietro Bussolo scultore a Bergamo a Palazzo della Ragione (Bergamo Alta): dal 16 giugno al 10 luglio chi visiterà una delle due mostre, conservando il biglietto di ingresso, potrà godere dell’ingresso ridotto all’altra.  A cura di CARLO MOLA
INFORMAZIONI Un affare di famiglia “I Marinoni e il Polittico di San Giovanni Battista” 16 giugno – 2 ottobre 2016 Museo Bagatti Valsecchi, Milano Via Gesù 5- 20121 Milano Tel. 02 76006132 info@museobagattivalsecchi.org www.museobagattivalsecchi.org Orari mostra e museo: Lunedì chiuso Martedì – domenica 13:00 - 17.45 Ultimo accesso 30 minuti prima della chiusura Giorni di chiusura: tutti i lunedì, 15 agosto Per le aperture straordinarie consultare il sito.
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Un 'gene' veramente super
Uno studio a cui hanno partecipato anche gli italiani è stato pubblicato sull’importante rivista Cell Reports. Scoperta una nuova funzione del gene Otx2 nelle cellule staminali embrionali. Una ricerca dell’Igb-Cnr ha rilevato che il gene Otx2, già risaputo per essere fondamentale allo sviluppo del cervello, svolge un ruolo primario anche nel controllo dello stato delle cellule staminali embrionali pluripotenti. “La ‘pluripotenza’ è la capacità delle cellule staminali embrionali di generare tutti i tipi di cellule staminali somatiche, che rende le staminali tanto preziose e famose”. Uno studio condotto dal gruppo diretto da Antonio Simeone dell’Istituto di genetica e biofisica ‘Adriano Buzzati-Traverso’ del Consiglio nazionale delle ricerche (Igb-Cnr) di Napoli, pubblicato sulla rivista Cell Reports, rende noto adesso il ruolo di rilievo del gene regolatore Otx2 nella definizione dello stato delle cellule pluripotenti in vivo e in vitro e che questo dipende dal legame che esso ha con il gene Nanog. Otx2 è un gene regolatore noto anche per avere una funzione essenziale nello sviluppo del cervello.“Con la nostra ricerca abbiamo scoperto nelle cellule pluripotenti un’interazione diretta tra la proteina Otx2 e la regione che controlla l’espressione di alcuni geni essenziali alla staminalità e pluripotenza quali Nanog, Oct4 e Sox2. Questo suggerisce che Otx2 potrebbe contribuire al controllo delle cellule staminali attraverso la regolazione diretta dell’espressione di questi fattori cruciali”, spiega Antonio Simeone, direttore dell’Igb-Cnr. “Va intanto precisato che esistono due tipi principali di cellule staminali pluripotenti: le cellule staminali embrionali (Esc) e le cellule staminali dell’epiblasto (EpiSc). Le prime corrispondono in vivo alle cellule dell’epiblasto precoce della blastocisti (nome che ha l’embrione prima di impiantarsi nell’utero) e le seconde a quelle dell’epiblasto maturo dell’embrione che si è appena impiantato nell’utero, per cui le seconde derivano dalle prime. Le cellule dell’epiblasto dell’embrione, oltre a perpetuarsi come fanno tutte le cellule staminali, sono anch’esse caratterizzate dall’essere pluripotenti. Infatti, da esse derivano tutte le cellule dell'organismo”. Per valutare l’effettivo contributo del gene, i ricercatori hanno generato cellule geneticamente modificate constatando che “impedendo il legame tra Otx2 e la regione regolatrice del gene Nanog si genera una profonda alterazione dell’identità sia delle Esc in vitro sia dell’epiblasto nell'embrione precoce”. Inoltre, “negli embrioni mutanti, le cellule modificano totalmente la loro natura: molte di quelle che dovrebbero essere epiblasto acquisiscono l’identità di un altro tipo cellulare che prende il nome di ‘endoderma primitivo’ e che rappresenta un tessuto extra-embrionale destinato a dare origine a tessuti di supporto allo sviluppo dell'embrione”, conclude il direttore dell’Igb-Cnr. “Questa ricerca di base potrebbe avere risvolti in campo applicativo, in quanto le cellule staminali embrionali hanno forti punti di contatto con le cellule staminali di alcuni tumori. Entrambe sono, infatti, immortali e ciò implica che cogliere i meccanismi che controllano lo stato delle cellule staminali embrionali potrebbe aiutare a comprendere quelli delle staminali tumorali oppure a sviluppare delle strategie per interferire con il loro mantenimento”.   A cura di CARLO MOLA
Istituto di genetica e biofisica ‘Adriano Buzzatii-Traverso’ del Cnr: scoperta di una nuova funzione del gene Otx2 nelle cellule staminali. Articolo pubblicato su Cell Reports http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2211124716306246
L’ESRF (European Synchrotron Radiation Facility) è un superiore esempio di cooperazione scientifica a livello europeo. Ventun Paesi partecipano al finanziamento e al funzionamento di questa fonte di raggi X che è una delle più energiche al mondo. La luce di sincrotrone dell’ESRF è assai brillante e permette di esplorare come mai finora biomolecole, nanomateriali, il meccanismo di azione dei catalizzatori, ma anche fossili o preziosi oggetti che fanno parte del patrimonio dell’umanità. È necessario per effettuare l’analisi ultrastrutturale nell’ambito della fisica della materia condensata, della biologia molecolare e della scienza dei materiali ma anche per la diagnosi medica e la radioterapia nonché per determinati esperimenti di radiobiologia, fisica di base e chimica fisica. Ecco che due istituti del Consiglio nazionale delle ricerche: Nanotec-Cnr e Iliesi-Cnr, hanno lavorato presso l’Esrf di Grenoble per lo Svolgimento virtuale dei papiri di Ercolano. Una tecnologia all’avanguardia di tomografia a raggi X a contrasto di fase che consente di avere accesso ai testi contenuti negli antichi rotoli ercolanesi senza svolgerli, così da conservare la loro integrità. I risultati sono pubblicati su Scientific Reports.  Aprire e leggere virtualmente i famosi papiri di Ercolano. È quanto è riuscito a compiere un team internazionale di ricercatori, guidato dagli istituti del Cnr Istituto di nanotecnologia (Nanotec-Cnr) e Istituto per il lessico intellettuale europeo e storia delle idee (Iliesi-Cnr), unendo varie competenze provenienti dall’ambito della fisica, della matematica, dell’ingegneria, della papirologia fino ad arrivare alla paleografia e alla filologia classica. La ricerca, pubblicata su Scientific Reports, ha coinvolto diverse strutture, tra cui l’European Synchrotron Radiation Facility (Esrf) di Grenoble (Francia), il laboratorio di tomografia del Nanotec-Cnr di Roma, i laboratori di fisica dell’Università di Roma Tor Vergata e dell’Università della Calabria. La collezione dei circa 1.800 rotoli papiracei di Ercolano, preservata dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C, si trova in gran parte conservata nella Biblioteca Nazionale di Napoli, ed è ritenuta l’unica biblioteca antica in nostro possesso. “Abbiamo analizzato due rotoli ercolanesi della collezione con una tecnica avanzata di tomografia a raggi X, solitamente utilizzata in ambito medico, e applicato una serie di algoritmi di analisi dei dati, sviluppati ad-hoc per lo svolgimento virtuale. Questa tecnica che utilizza luce di sincrotrone ha la caratteristica di amplificare il contrasto tra la scrittura e il papiro, così da individuare e distinguere al meglio il testo al suo interno”, spiega Alessia Cedola, ricercatrice di Nanotec-Cnr. “Ciò ha permesso un’accurata indagine della struttura interna e della scrittura. Già un altro gruppo del Cnr guidato da Vito Mocella dell’Istituto per la microelettronica e microsistemi ha recentemente applicato la stessa tecnica per lo studio di papiri di Ercolano, ma i risultati ottenuti ora imprimono un impulso significativo allo stato dell’arte attuale, poiché finalmente si è riusciti a svolgere virtualmente i papiri rivelando così una parte significativa del testo, scritto esclusivamente in lingua greca, e nascosto all’interno”. “La lettura del testo greco, decifrato grazie alle competenze presenti presso l’Iliesi-Cnr”, “aggiunge Graziano Ranocchia di Iliesi-Cnr, “ha dato voce a illustri filosofi greci della scuola di Epicuro e alle loro opere inedite, finora solo in parte riportate alla luce. Tali scoperte potrebbero essere in grado di rivoluzionare le nostre conoscenze nel campo della storia della filosofia antica e della letteratura classica”.Oltre al contenuto dei testi, l’analisi ha permesso di acquisire altre informazioni preziose. “Lo svolgimento dei due rotoli ne ha svelato la storia, portando alla luce elementi interessanti a noi prima ignoti, come tipologie scrittorie diverse, un’erronea associazione di un papiro ad una porzione già scoperta in passato e la presenza di sabbia e piccoli sassi all’interno, probabilmente provenienti dagli eventi catastrofici che precedettero l’eruzione pliniana. Le molteplici competenze accumulate in questo campo dal Cnr lasciano sperare in una svolta sostanziale nella nostra conoscenza della biblioteca che appartenne al proprietario della ‘Villa dei papiri’”, concludono i direttori degli Istituti Iliesi e Nanotec, rispettivamente Antonio Lamarra e Giuseppe Gigli.   A cura di CARLO MOLA
Tecnica di tomografia a raggi X a contrasto di fase con luce di sincrotrone per la lettura virtuale del contenuto di rotoli di papiro, sepolti dalla famosa eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Studio pubblicato su Scientific Reports: Virtual unrolling and deciphering of Herculaneum papyri X-ray phase-contrast tomography http://www.nature.com/articles/srep27227. Istituto per il lessico intellettuale europeo e storia delle idee del Cnr (Iliesi-Cnr) e Istituto di nanotecnologia del Cnr (Nanotec-Cnr)

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