C'è acqua su Cerere, il planetoide del grande valtellinese Giuseppe Piazzi

Dà notizia di questa importante scoperta 'Galileo' riprendendo lo studio internazionale riportato da 'Nature'. Positivi riflessi per noi

Galileo - giornale di scienza e problemi globali  sul numero appena uscito riprende quanto pubblica la prestigiosa rivista scientifica “Nature”, un grande risultato: “C'è acqua su Cerere. Uno studio internazionale conferma la presenza di vapore acqueo sul più massiccio dei corpi celesti che orbitano nella fascia degli asteroidi del nostro Sistema Solare”. E l'arrivo così viene commentato da Galileo: “Arriva finalmente la conferma: su Cerere, il corpo celeste più massiccio presente nella fascia degli asteroidi del nostro Sistema Solare, l'acqua c'è veramente”. E poi ricordato che si facevano ipotesi in base alla individuazione di minerali idratati, sì, ma questa volta ci siamo proprio. “Grazie ai nuovi dati ottenuti osservando Cerere con l’Heterodyne Instrument for the Far Infrared (Hifi) dell’Herschel Space Observatory dell’Esa, gli scienziati sono però riusciti finalmente a confermare la presenza di vapore acqueo”. Notizia quindi della massima importanza e che potrebbe portare a concludere che il planetoide,di 950 km di diametro, abbia una superficie ghiacciata e sotto fors'anche, scrive un'altra rivista, un'oceano di acqua allo stato liquido.

, e a fare delle ipotesi sulla sua provenienza, e sulla composizione del mantello del planetoide.

Una scoperta in cui c'entra anche, in un certo senso, la Valtellina ed in particolare Ponte dato che lo scopritore di Cerere Ferdinandea, 1 gennaio 1801, è Giuseppe Piazzi, allora direttore della Specola di Palermo, un Osservatorio che Piazzi aveva allestito dopo essere stato a studiare astronomia anche per un biennio a Parigi.

Ne riportiamo il rapporto lasciando per tutto il resto, note biografiche del grande valtellinese comprese, i lettori interessati di trovarle nel bel sito dell'Associazione Astrofili - che ha realizzato l'Osservatorio Piazzi a San Bernardo, visitabile.
Il rapporto della scoperta:

Giuseppe Piazzi scrisse:« Risultati delle osservazioni della nuova stella scoperta il dì primo gennaio all'Osservatorio Reale di Palermo - Palermo 1801. Già da nove anni travagliando io a verificare le posizioni delle stelle che si trovano raccolte ne' vari Cataloghi degli astronomi, la sera del primo gennaio dell'anno corrente, tra molte altre cercai la 87.a del Catalogo delle stelle zodiacali dell'Abate La Caille. Vidi pertanto che era essa preceduta da un'altra, che secondo il costume, volli osservare ancora, tanto maggiormente, che non impediva l'osservazione principale. La sua luce era un poco debole, e del colore di Giove, ma simile a molte altre, che generalmente vengono collocate nell'ottava classe rispetto alla loro grandezza. Non mi nacque quindi alcun dubbio sulla di lei natura. La sera del due replicai le mie osservazioni, e avendo ritrovato, che non corrispondeva né il tempo, né la distanza dallo zenit, dubitai sulle prime di qualche errore nell'osservazione precedente: concepii in seguito un leggiero sospetto, che forse esser potesse un nuovo astro. La sera del tre il mio sospetto divenne certezza, essendomi assicurato che essa non era Stella fissa. Nientedimeno, avanti di parlarne aspettai la sera del 4, in cui ebbi la soddisfazione di vedere, che si era mossa colla stessa legge che tenuto aveva nei giorni precedenti... »

GdS

Indirizzo della notizia http://www.galileonet.it/articles/52e0f988a5717a3d61000016
Indirizzo del giornale ( http://www.galileonet.it/ )

Riferimenti: Nature; Localized sources of water vapour on the dwarf planet (1) Ceres; doi: 10.1038/nature12918

Credits immagine: IMCCE-Observatoire de Paris / CNRS / Y.Gominet, B. Carry

Sito Osservatorio di Ponte: http://www.osservatoriopiazzi.it/osservatorio/giuseppe-piazzi

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