Mola: Scienza ed arte (27.2.2016)

Frane: nel 2015 meno peggio che nel 2014
Frane e inondazioni: sono, nel 2015 diminuiti i danni alle persone. Pubblicato sul sito Polaris dell’Irpi-Cnr, il Rapporto annuale sul rischio posto alla popolazione italiana dagli eventi calamitosi. Nello scorso anno si sono avuti 18 morti, 25 feriti e oltre 3.500 tra sfollati e senzatetto in 88 comuni, distribuiti in 19 regioni. Un bilancio greve ma meno del 2014, dell’ultimo quinquennio e dell’ultimo mezzo secolo, nel quale hanno perso la vita per situazioni  simili quasi duemila persone È stato pubblicato sul sito Polaris, curato dall’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica del Consiglio nazionale delle ricerche (Irpi-Cnr) di Perugia l’ultimo 'Rapporto periodico sul rischio posto alla popolazione italiana da frane e inondazioni', che contiene anche elenchi, statistiche ed analisi sugli eventi geo-idrologici causa di danni diretti alla popolazione nel periodo 1 gennaio - 31 dicembre 2015. Poi per agevolare il raffronto nel Rapporto vengono illustrati i dati in riferimento agli eventi calamitosi nei cinque e nei cinquanta anni precedenti. “Nel corso dell’anno appena concluso, 106 frane e 33 inondazioni hanno causato in Italia 18 morti, 25 feriti e oltre 3.500 tra sfollati e senzatetto. Tali eventi hanno colpito 88 comuni, distribuiti in 19 regioni, tra cui quelle con maggior numero di morti sono: Veneto (3), Emilia-Romagna (2) e 1 disperso. Nel corso del 2014, 225 frane e 74 inondazioni avevano causato 33 morti, 46 feriti e oltre 10.000 tra sfollati e i senzatetto”, dice Paola Salvati dell’Irpi-Cnr. Durante il 2015, i principali eventi meteo-climatici con danni alla popolazione si sono verificati nei mesi di agosto, settembre e ottobre. “Il 4 agosto a San Vito di Cadore (BL) un violento nubifragio ha innescato una colata di detrito che ha investito il parcheggio della seggiovia causando tre morti, un ferito e alcuni sfollati”, precisa la ricercatrice. “Fra il 13 e il 14 settembre una forte perturbazione ha colpito l’area al confine tra Liguria ed Emilia-Romagna, provocando frane e inondazioni in Val Nure e Val Trebbia in provincia di Piacenza: a Bettola, due persone hanno perso la vita, una risulta dispersa e un’altra ha riportato serie ferite, gli sfollati sono stati più di cento. Fra il 13 e il 15 ottobre le piogge hanno interessato diverse aree dell’Italia centro-meridionale, determinando diffusi fenomeni di dissesto geo-idrologico in Lazio, Abruzzo e Campania, dove tre persone hanno perso la vita e alcune centinaia hanno dovuto abbandonare le proprie case. Particolarmente colpita Benevento”.“I dati del 2015 indicano quanto le condizioni di rischio per la popolazione restino diffuse, anche se il numero di morti è stato inferiore ai 33 del 2014 e sotto la media nazionale dell’ultimo quinquennio”, commenta il direttore dell’Irpi-Cnr, Fausto Guzzetti. “Nel quinquennio 2010-2014 gli eventi geo-idrologici hanno causato 145 morti (29 l’anno di media), 2 dispersi, 205 feriti e oltre 44.500 tra sfollati e senzatetto. Tra il 1965 e il 2014 hanno perso la vita quasi duemila persone a causa di frane (1279) e inondazioni (717), circa 40 l’anno, oltre a 66 dispersi, 2.550 feriti e oltre 434.000 sfollati e senzatetto”. Nel sito Polaris dell’Irpi-Cnr sono pubblicati approfondimenti ed è inoltre presente la sezione 'Sei preparato?', che contiene indicazioni su cosa fare e non fare prima, durante e dopo un’alluvione. “Semplici norme di comportamento che possono contribuire a ridurre i danni causati da eventi geo-idrologici e soprattutto possono salvare la vita”, conclude Guzzetti  (CARLO MOLA)

Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica del Consiglio nazionale delle ricerche (Irpi-Cnr) di Perugia 'Rapporto periodico sul rischio posto alla popolazione italiana da frane e inondazioni'.

 

Il Teatro onora la Montalcini
Il teatro oggi presenta aspetti nuovi ed inconsueti. Per la verità è sempre stato così. Il teatro è nella storia culturale un fatto irrinunciabile . Ha sempre resistito nel tempo, nei secoli a tutti gli assalti e non è mai morto. Pensate al cinema che è diventato arte ma è un’altra cosa. Pensate oggi alla TV, anzi alle varie TV. Eccoci ad un esempio dell’immortalità del teatro. Il teatro India di Roma ospita, dal 27 al 31 gennaio, ’Le parole di Rita’, dedicato al premio Nobel Rita Levi Montalcini. Lo spettacolo, fra l’altro  ha acquisito i patrocini del Senato della Repubblica e della Fondazione Ebri, (European Brain Research Institute: è un Istituto internazionale di ricerca scientifica interamente dedicato allo studio delle Neuroscienze)  lo spettacolo è diretto da Valeria Patera,  (Valeria Patera nata nel 1964 si forma come attrice con Dario Fo e Franca Rame, poi si diploma alla Scuola Professionale per attori del CTA di Milano: recitazione, canto, danza, mimo expression corporelle, per poi conseguire il diploma in Drammaturgia presso Scuola del Piccolo Teatro di Milano. Presso l’Università degli Studi di Milano, si laurea in Filosofia Teoretica con il Prof. Carlo Sini presentando la tesi “Samuel Beckett, il grido e la forma. Dalla scrittura letteraria alla scrittura drammaturgica”. Fa parte del gruppo di giovani registi scelti da Mario Martone presso il Teatro di Roma  è autrice anche del testo con la collaborazione di Andrea Grignolio.)Nei panni del premio Nobel c’è GIULIA LAZZARINI, che dà voce a”passaggi dell’autobiografia della scienziata torinese, ad appunti di ricerca e a una scelta di lettere scritte dall’America alla madre e alla sorella Paola”. La narrazione teatrale, edificata e traghettata   con parole, immagini e suoni, suggerisce video che offrono una ricostruzione del “mondo professionale e dell’immaginario artistico della studiosa”.“Ho cercato di ricostruire i momenti salienti della vita della Montalcini, a cominciare dall’infanzia torinese, dai rapporti famigliari, dall’influenza tragica di un momento storico terribile come quello delle leggi razziali e del nazi-fascismo, al quale la scienziata reagì partecipando e dando una direzione precisa alla sua vita”, spiega Patera. “Poi la partenza per gli Stati Uniti dove rimase molti anni, approfondendo la sua ricerca sul fattore di crescita delle cellule nervose (Gnf fattore di crescita neuronale) GNF scoperto da Rita Levi Montalcini, che la portò al Nobel e, infine, il suo testamento intellettuale che propone un nuovo umanesimo in grado di intrecciare le due culture, scientifica e umanistica, per dare vita a una nuova società fondata sul primato della conoscenza”.

La narrazione proposta da Patera intreccia riflessioni e particolari della vita della scienziata, riuscendo così a rendere la complessità del suo mondo interiore, in cui convivono amore per la bellezza e passione per la ricerca. “Studiando la biografia di Rita Levi Montalcini sono rimasta colpita da quanto l’arte fosse presente nella sua vita quotidiana: ogni volta che cambiava alloggio si premurava di avere con sé riproduzioni di qualità dei suoi pittori preferiti: Picasso, Cezanne, Braque, Kandinskii, oltre a buone esecuzioni delle sonate di Bach, delle sinfonie di Beethoven e dei concerti di Mozart”, continua la regista.'Le parole di Rita’ continua il lavoro su teatro-scienza che Valeria Patera, ha iniziato nel 2004, con il lavoro su Alan Turing e proseguito di recente occupandosi di staminali e delle figure di Elena Cattaneo e della matematica Ada Byron Lovelace. Lo spettacolo, in scena alle 21.00, il 29 gennaio prevede una replica pomeridiana con il presidente dell’Ebri Pietro Calissano, durante la quale studenti dei licei e pubblico in sala potranno porre domande e stimolare approfondimenti sul tema.  (CARLO MOLA)

Le parole di Rita: dal 27 al 31 gennaio 2016 Teatro India, via Luigi Pierantoni 6, Roma

Ci ha lasciato Ettore Scola
Ci ha lasciato Ettore Scola nato Trevico, 10 maggio 1931 – e morto a Roma,  la sera del 2016. Il regista  cinematografico e lo sceneggiatore italiano che più di altri ha illustrato in modo impareggiabile le nostre virtù ma, soprattutto i nostri difetti e le nostre cadute, anche quelle quotidiane.  Quanti bei film che ci hanno rallegrato ma anche e soprattutto ci hanno fatto riflettere sulle nostre particolari caratteristiche. Ricordiamone alcuni: C'eravamo tanto amati (1974), Brutti, sporchi e cattivi (1976), Una giornata particolare (1977), La terrazza (1980) e La famiglia (1987).  Aveva un modo tutto suo di raccontare e di usare gli attori che con lui diventavano particolarmente bravi ma diversi da altre prove con altri registi. Vorrei dire più autentici. Era capace di scavare e di scovare. Alcune sue frasi scavalcheranno le epoche. Leggiamone alcune “Non amo parlar per metafora. Non son di quelli che chiamano ?gioia del focolare il pane?, ?onor del mento? sta per ?barba? e ?bel chitarrino? sta per ?bel culo?. Amo l'esplicitezza” Da Il Marchese di Bruyères (Marco Messeri)dal film "Il viaggio di Capitan Fracassa" poi “Abbiamo parlato di tutto pur di non parlare di niente”.Marcello Rinaldi ( interpretato da Marcello Mastroianni) dal film "Che ora è?" che sembra costruita apposta per Marcello. “ Il cinema è bello se riesce a leggere la realtà”.”Piangere si può fare anche da soli, ma ridere bisogna farlo in due”. dal film "Una giornata particolare". Ma la vicenda Scola non finisce qui. Era un ragazzo di quindici anni e già disegnava vignette che portava alle “mitiche” riviste umoristiche Marc'Aurelio e Il travaso delle idee.] Ed era ancora studente della facoltà di Giurisprudenza all'Università di Roma fu giovane collaboratore dello stesso Marc'Aurelio. Dall'inizio degli anni cinquanta cominciò a scrivere sceneggiature di commedie all'italiana, spesso in coppia con Ruggero Maccari. Dalla fine degli anni Quaranta collaborò con i testi a diverse trasmissioni di varietà  radiofoniche che televisive della RAI, tra l'altro è coautore dei testi delle scenette settimanali interpretate da Alberto Sordi tra cui il Conte Claro e Mario Pio. Ancora dovremmo scrivere e parlare. Ma poi lo ricordiamo soprattutto per il film premiatissimo “Una giornata particolare”. Forse l’opera che più lo rappresenta. Il capolavoro. (CARLO MOLA)

Hayez a Milano
La mostra a Milano dedicata ad Hayez da tempo aperta, presenta delle notevoli novità. In occasione della mostra, Intesa Sanpaolo, offre una successione di attività parallele con lo scopo  di diventare più profonda la materia dell’esposizione.

Gli appuntamenti di giovedì 21 e domenica 24 gennaio 2016
Giovedì 21 gennaio
Rassegna cinematografica
Gallerie d’Italia, in stretta collaborazione con Fondazione Cineteca Italiana, propone una variegata rassegna cinematografica ad accompagnare la mostra. I titoli scelti si legano sia alle tematiche presentate nelle opere del grande artista veneziano, come l’appassionato bacio di Romeo e Giulietta, che al contesto storico in cui Hayez dispiega la sua carriera artistica. Ogni proiezione è preceduta da uno “zoom”, una breve visita guidata in cui giovani mediatori culturali illustreranno l’opera a cui il film fa riferimento.
ore 17.30
Zoom: Francesco Hayez, Ulisse alla corte di Alcinoo
ore 18.00 Zoom: Francesco Hayez, Ulisse alla corte di Alcinoo
ore 18.00
Nostos – Il ritorno
R., sc., fot., suono e mont: F. Piavoli. Collaboraz. artistica: Neria Poli. Int.: Luigi Mezzanotte, Giuseppe Marcoli, Alex Carozzo, Nicola Colella, Davide Forghieri, Alessandra Agosti, Ginevra Alighieri, Neria Poli. Italia, 1989, 87’

In un luogo e in un tempo fuori dalla storia, sospesa in una dimensione mitica, il viaggio irto di pericoli e prodigo di rivelazioni di Nostos, che, come Ulisse, prende il mare per far ritorno a casa.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Prenotazione consigliata al numero 800.167619 o scrivendo a info@gallerieditalia.com. Non si accettano prenotazioni in sede

Domenica 24 gennaio
Rassegna cinematografica
ore 14.30
Zoom: Francesco Hayez, L’ultimo addio di Giulietta a Romeo
ore 15.00
Romeo e Giulietta
R.: Franco Zeffirelli. Sc.: F. Zeffirelli, Franco Brusati, Masolino d’Amico. Int.: Leonard Whiting, Olivia Hussey, Michael York, John McEnery. Italia, 1968, 138’
Con un cast quasi interamente anglosassone, giovanissimo e sconosciuto, Zeffirelli affronta questo adattamento shakespeariano con l’idea di portare nella Verona del XVI secolo lo spirito beat della Swinging London. Premio Oscar 1969 per Miglior Fotografia e Migliori Costumi. Celebre colonna sonora di Nino Rota.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Prenotazione consigliata al numero 800.167619 o scrivendo a info@gallerieditalia.com. Non si accettano prenotazioni in sede

Attività domenicali dedicate agli adulti
Scoprendo Hayez ore 12.00, 15.00, 17.00 Visita guidata per adulti

Il percorso della mostra monografica su Francesco Hayez è scandito dai numerosi autoritratti dell’artista, a testimoniare una lunga e prolifica carriera. Accanto a loro quadri a soggetto storico, letterario, i molti ritratti dei personaggi più illustri della Milano ottocentesca e le TRE VERSIONI DEL SUO CAPOLAVORO, IL BACIO: immagine della cultura romantica, una versione  fu esposta anche all’Esposizione Universale di Parigi del 1867

La mostra Hayez, aperta al pubblico fino al 21 febbraio 2016, curata da Fernando Mazzocca, con il coordinamento generale di Gianfranco Brunelli, è la più completa e aggiornata esposizione monografica su uno dei maggiori interprete in pittura del Romanticismo in Italia: Francesco Hayez (Venezia 1791 – Milano 1882). A più di trent’anni dall’importante rassegna milanese del 1983, la mostra raccoglie in un’unica sede circa 120 tra dipinti e affreschi dell’artista, alcuni dei quali inediti o mai esposti dall’Ottocento in poi.

Informazioni mostra:
Gallerie d’Italia – Piazza della Scala 6, Milano. Apertura chiuso lunedì; dal martedì alla domenica, ore 9.30 – 19.30 (ultimo ingresso 18.30), giovedì ore 9.30 – 22.30 (ultimo ingresso 21.30) Informazioni numero verde 800167619; info@gallerieditalia.com; www.gallerieditalia.com
Biglietto intero 10 euro, ridotto 8 euro, ridottissimo 5 euro.

H A Y E Z Milano, Gallerie d’Italia – Piazza Scala  Sede museale di Intesa Sanpaolo Una visita guidata per conoscere meglio l’artista attraverso la sua lunga produzione. Costo 5 euro + biglietto d’ingresso al museo. Prenotazione obbligatoria al numero 800.167619 o scrivendo a info@gallerieditalia.com. La visita verrà attivata all’iscrizione di un minimo di 10 persone.

Fondazione Prada
Per la Fondazione Prada sarà  un anno da Oscar. Dopo le festività del 2015/016 la sede culturale milanese (Largo Isarco 2, 20139 Milano) riapre con “Flesh, Mind and Spirit”, una selezione di 15 film realizzata dal regista Alejandro González Iñárritu (Alejandro González Iñárritu è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico messicano. I suoi film da regista comprendono Amores Perros, 21 grammi - Il peso dell'anima, Babel e Birdman.) In collaborazione con Elvis Mitchell, (critico cinematografico e curatore del Los Angeles Museum of Art Film nonché docente universitario a Nevada.) LE PROIEZIONI SONO APERTE AL PUBBLICO, QUOTIDIANE E GRATUITE DAL 13 GENNAIO AL 1 FEBBRAIO 2016. “La maggior parte dei cortometraggi affrontano il tema della famiglia in crisi. La forza dei legami familiari è un elemento chiave per interpretare il modo in cui Iñárritu lavora, pensa e sente come regista e persona”. Elvis Mitchell Per gli intellettuali della Fondazione Prada il passaggio dalla ricerca cinematografica a quella figurativa è  un punto focale. Così dal 4 febbraio al 19 giugno prende vita un altro percorso di indagine nel mondo dell’arte contemporanea con la mostra “To the Son of Man Ho Aite the Scroll” ospitata negli spazi del PODIUM E DELLA CISTERNA. Il progetto, ideato e curato da Goshka Macuga (autore, curatore e collezionista di alto livello  di origine polacca che  traccia il punto d’incontro tra discipline diverse come, installazione, fotografia, architettura e design e scultura. Il centro della sua indagine la retorica e la memoria artificiale come strumenti coordinati, in grado di organizzare e far progredire la conoscenza. Ultimo appuntamento da segnare in agenda, nella prima parte dell’anno, “L’image volée”. Una mostra collettiva, curata dall’artista Thomas Demand, presentata nei due livelli della galleria Nord dal 17 marzo al 28 agosto 2016. L’esposizione si concentra sul furto, la nozione di autore, l’appropriazione e il potenziale creativo di queste pratiche sondandone i limiti tra passato e presente. Oltre 80 i lavori in mostra, che dal 1820 ad oggi, sono stati realizzati da oltre 45 artisti notevoli.  (CARLO MOLA)

Cultura e spettacoli