In guerra per salvare la Terra

Alcuni consigli

Anche se il 22 è passato il tema merita comunque attenzione con l'articolo di Maria de falco Marotta (Red)  - Quale sarà il futuro sostenibile della terra?
La Giornata della Terra si festeggia il 22 aprile, ed è la più nota e importante ricorrenza internazionale sull’ecologia e la protezione dell’ambiente. Ve ne siete accorti, ne avete letto qualcosa, siete pronti a dare le vostre mani per migliorare magari un piccolo orto vicino alla vostra casa? Cosa fate, insomma, per l’ambiente in cui vivete? La Giornata della Terra – che in inglese si chiama Earth Day – si celebra ogni anno il 22 aprile e fu indetta per la prima volta dalle Nazioni Unite nel 1970, seguendo gli intenti del movimento ecologista degli Stati Uniti. È un momento per festeggiare, ma anche un’occasione per informare sullo stato dell’ambiente e dare consigli su come inquinare meno e preservare gli ecosistemi. Fu scelta come data il 22 aprile perché cade un mese e un giorno dopo il “tradizionale” equinozio di primavera.  In oltre 45 anni, la Giornata della Terra ha contribuito in modo determinante allo svolgimento di iniziative ambientali in tutto il mondo che, nel 1992, portarono all’organizzazione a Rio de Janeiro del cosiddetto Summit della Terra, la prima conferenza mondiale dei Capi di Stato sull’ambiente. Da allora la Giornata della Terra è anche diventata l’occasione per divulgare informazioni scientifiche, e rendere più consapevoli le persone, sui rischi che comporta il riscaldamento globale e sulle soluzioni che possono essere adottate per contrastarlo.

Alcuni consigli per la Giornata della Terra
L’adozione di nuove politiche e accordi internazionali sono la base per ridurre le cause del riscaldamento globale, ma nel 1970 come oggi, buona parte della responsabilità ricade su ciascuno di noi e su un uso più responsabile delle risorse che abbiamo a disposizione. I consigli sono quelli di sempre, ma può essere utile un breve ripasso dei comportamenti più semplici da adottare per ridurre il proprio impatto sull’ambiente:
L’utilizzo di lampadine a basso consumo consente di ridurre di molto la quantità di energia necessaria per illuminare gli ambienti di casa; inoltre, le nuove lampadine LED sono molto più pratiche e durano più a lungo delle precedenti generazioni di lampadine fluorescenti a basso consumo;
Seguire le indicazioni per la raccolta differenziata – a partire dalla separazione di vetro, plastica, carta e umido – rende più semplice ed economico il riciclo dei materiali, e al tempo stesso contribuisce a ridurre i costi della tassa per i rifiuti;
Aria condizionata e riscaldamento dovrebbero essere tenuti entro un intervallo di 5 °C in meno o in più rispetto alla temperatura esterna, per ottenere la massima resa e al tempo stesso ridurre i consumi di energia elettrica o gas;
Mezzi pubblici, biciclette o i piedi sono ottimi sostituti dell’automobile, e una alternativa più salutare (poi, certo, molto dipende dall’offerta di servizi per questo tipo di trasporti nella propria città, ma anche su questo si può migliorare esigendo più attenzione da parte delle amministrazioni cittadine);
L’acqua non è una risorsa infinita, oltre al classico consiglio di non lasciare il rubinetto aperto mentre ci si lavano i denti o di preferire la doccia al bagno, è bene utilizzare elettrodomestici come lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico, oltre all’acqua si risparmia qualcosa anche in bolletta;
Se state pensando di cambiare un elettrodomestico, scegliete quelli di categoria A, che consumano molta meno energia rispetto alla loro resa e sono spesso costruiti con materiali più ecologici;
Rifiuti speciali come batterie, computer, smartphone e tablet devono essere portati nei centri di raccolta del proprio comune e non lasciati nei normali cassonetti; se il dispositivo è lento, ma funziona comunque ancora, può essere donato a scuole o altre istituzioni.
Queste sono le piccole cose che possiamo fare noi giorno dopo giorno. Ma voglio narrarvi di quello che fa di straordinario un mio amico, prima grande difensore anche in battaglie con il Sistema, per la libertà della Palestina, ma poi ha capito che la strada è diversa, così ha organizzato il meglio, cioè l’università Palestine Institute of Biodiversity and Sustainability Bethlehem University e Palestine Museum of Natural History. Le sue armi ora sono diverse, magari faranno meno rumore, ma sicuramente con il tempo coinvolgeranno più gente che avrà voglia di vivere ancora su questo nostro piccolissimo mondo, così bello e speciale, con tante menti che pensano e costruiscono per il domani. Il suo nome?  Mazin Qumsiyeh
A bedouin in cyberspace, a villager at home
Professor, Founder, and (volunteer) Director
Palestine Museum of Natural History
Palestine Institute of Biodiversity and Sustainability
Bethlehem University
Occupied Palestine
http://qumsiyeh.org
http://palestinenature.org
Che dirvi? Auguri a tutti coloro che vogliono viva questa nostra piccolissima terra e per essa si impegnano, anche nel non sprecare l’acqua per lavarsi i denti.
 

Maria de falco Marotta
Cultura e spettacoli