“Harmonia Mundi”: la pace del cuore nella serenità del mondo

(Nello Colombo)  Il coraggio di osare, là dove non osano le aquile. Di non abbandonarsi mai allo sconforto che ottenebra il cuore e la mente. Di affacciarsi sempre sulla veranda aprica della speranza, senza mai rinunciare a sognare ad occhi aperti con i piedi ben piantati a terra. Forse è questo il segreto della vera felicità.  Il Piccolo Tibet illuminato dal sole e dalla musica condita dal rigore scientifico. Il “Valtellina Festival LeAltreNote” approda nella sala consiliare del comune di Livigno, alla presenza del sindaco Remo Galli e della rappresentanza chiave del sistema culturale locale per un alto momento di approfondimento del Valtellina Festival LeAltreNote” sulla “Medicina moderna e malattie dimenticate”. Protagonisti due big della ricerca scientifica come il Professor Giorgio Mosconi, impegnato nella Ricerca Clinica presso Aziende Farmaceutiche Internazionali e Società di Biotecnologie, nominato nel 2010 dal Ministero degli Esteri “Protagonista italiano nel mondo” per l’impegno nella ricerca, e il notissimo Professor Matteo Bassetti, Direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale Policlinico San Martino di Genova, a furor di popolo già prossimo ministro della Sanità. A fare da trait d’union tra i vari interventi tutta la verve carismatica della giornalista Gloria Massera, Direttore responsabile di Telemonteneve che chiede di fare il punto sulla salute del nostro pianeta. A rispondere in collegamento diretto è l’infettivologo Bassetti: “Siamo in una situazione di relativa calma dopo che l’infezione del covid ha superato il picco dopo aver trovato sulla sua strada l’altissimo numero di vaccinati. Dobbiamo imparare a convivere con questo virus senza averne paura. La quarta dose, purtroppo si è rivelato un fallimento con solo uno su tre che ha aderito ad una campagna vaccinale che deve riprendere vigore il prossimo autunno affidandosi ad un vaccino aggiornato che protegga soprattutto i più fragili”. Massera poi abilmente indirizza Bassetti a parlare del suo libro semplice e diretto, e il luminare risponde che noi viviamo a contatto costante con batteri buoni e cattivi, rimarcando l’importanza della ricerca per abbattere le malattie del secolo. Sale poi in cattedra a dispensare vere pillole di saggezza, Mosconi, il nuovo Piero Angela televisivo con cui ha condiviso talvolta la scena, che raccoglie il tema del Valtellina Festival “Harmonia Mundi” per invitare l’uditorio ad una pacata riflessione sulla salute del pianeta, certamente malato, forse anche grave, ma in via di guarigione. E lo fa con una disarmante e accattivante semplicità con grafici riepilogativi che delimitano un mondo fratto in due, in cui c’è chi naviga nella ricchezza smodata e chi soffre l’indigenza più nera, tra Paesi in cui l’aspettativa di vita si ferma intorno ai 55 anni mentre in altri giunge sino ad 86, individuandone le cause nelle condizioni di vita e di lavoro, ma soprattutto nella ricerca medica, con una diagnostica precoce e farmaci d’avanguardia con terapie sempre più personalizzate adattate alla mappatura del proprio codice genetico, puntando il dito sull’importanza della ricerca scientifica. Ci sarà un tempo in cui l’aspettativa di vita toccherà l’asticella dei 100 anni, ma per Mosconi l’importante non è raggiungere il traguardo ma in quali condizioni. Nei Paesi ricchi si muore essenzialmente per infarto o tumori mentre bel Terzo Mondo a farla da padrone sono ancora la tubercolosi, la malaria, l’Hiv. Nel sanatorio di Sondalo la poliomielite aveva trovato in Europa il suo argine, ed ora è praticamente vuoto mentre in altri Paesi si continua a morire nonostante il costo del trattamento sia irrisorio (meno di 10 euro). Purtroppo, non è facile districarsi tra infami logiche politiche e sociali oltre alla terribile piaga di farmaci contraffatti. La disamina magistrale di Mosconi si conclude con un semplice invito alla speranza: allargare le proprie conoscenze agli amici perché sono proprio loro l’elisir di lunga vita. Il “Principio speranza dell’Harmonia Mundi” evocato da Ernst Bloch non è dunque un miraggio. L’armonia del mondo, oggi più che mai è la Pace, quella pace insidiata e oltraggiata dagli uomini che calpestano la dignità dell’altro nel loro delirio di onnipotenza, deificati da una pseudo tecnocrazia dalle mille illusioni, mentre crocifiggono la natura, una madre generosa che offre prodiga i suoi beni a tutti i suoi figli per quanto ingrati. La sua armonia risuona attraverso il soffio del vento nella brughiera addormentata, il crepitio della pioggia che polifona sulle note di un maestoso organo di un bosco incantato, nel sereno e nel tempestoso scorrere delle sue acque, nel cantilenante sciabordio del mare, o nel tenero cinguettio degli uccelli che inseguono i tocchi della campana nell’Ave. Ovunque è melodia dolcissima. Semplice e gioiosa. Come la voce dei bambini.  Pace e serenità. L’Eden sarebbe dunque già qui. E non sappiamo coglierlo. Ed è la musica allora ricordarcelo ogni qualvolta l’emozione risuona dentro di noi: l’Armonia del mondo. Sì, l’Eden è nei nostri cuori, se solo sappiamo coglierlo in sintonia con gli altri e il mondo intero. 
Nello Colombo

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