MOLA. Bedognè – Paietta/Pirondini – Testori - Omaggio a Manfredi – Paleontologia - ISPo

- Bedognè.  Presso la Fotogalleria Incantations di vico San Giorgio n. 9/11r Genova con  un  Finissage: RACCONTO PER VOCE, CORPO, MUSICHE BAROCCHE il 6 dicembre 2014  alle ore: 17.00 Presso: Monastero di S.Maria di Castello Via di S. Maria di Castello n.27 RACCONTO PER VOCE, CORPO, MUSICHE BAROCCHE Testo di Cesare Bedognè (ed.ABao AQu) Con Maria Frepoli (corpo) Emanuele Ferrari (voce) Musiche di J.S. Bach eseguite da .Nadia Torreggiani (clavicembalo) Francesco Carraro (oboe)Pietro Mareggini (flauti dolci barocchi)

La Fotogalleria Incantations nacque nel  2007 dove c’era un vecchio negozio di alimentari in vico san Giorgio, a due passi da via San Lorenzo,  nel cuore del centro storico dedicato a tutti gli amanti di fotografia e di arte. Lo studio Incantations  è diventato un vero centro di cultura di arti figurative. Oggi lo studio si è proposto, in collaborazione con Vanuart Project, il Comune di Genova e il Municipio di Genova Gentro Est, di coinvolgere sempre di più l’arte in ogni sua espressione anche per la rivalutazione culturale del quartiere.
Una delle proposte è la mostra di Cesare Bedognè. L’artista presenta oltre ai suoi scatti, il suo racconto: “Oltre l’azzurro” che é  come è stato scritto “un romanzo autobiografico, in forma di diario, che alterna prosa ritmica e poesia. L’artista racconta la storia di lunghi viaggi tra nord e sud dell’Europa, dell’incontro in Irlanda con una ragazza olandese, di un malattia che si fa strada inesorabile, di un ritorno a casa, dopo tutto, con i frammenti della propria storia, da mettere in ordine, non in senso cronologico, ma piuttosto cercando quella “eternità d’istante” che ciascuno si porta scolpita dentro” L’evento si concluderà sabato 6 dicembre dalle ore 17.00 con uno spettacolo teatrale presso il Monastero di Santa Maria di Castello - Genova. Una performance che intreccia corpo, voce e suoni di musica barocca, che nasce dal libro omonimo, pubblicato dalle edizioni ABao AQu nel 2012.L’attrice è Maria Frepoli, sulla base di esperienze di training e creazione appartenenti al Terzo Teatro e alla danza Butoh. Una produzione del Teatro Bismantova di Castelnovo Monti e dell’Istituto Diocesano di Musica e Liturgia di Reggio Emilia.
Per informazioni: Fotogalleria Incantations Vico San Giorgio 9/11 Genova

- Pirondini. Mostra "Pajetta / Pirondini tra primo e secondo Novecento" La Galleria FORMA e COLORE di Brescia ARTEMODERNAECONTEMPORANEA 25128 - Brescia - Via Pusterla 11/A presenta i pittori PAJETTA /PIRONDINI.

Il nostro bravissimo pittore Pirondini  è entusiasta della Galleria Forma e Colore che nasce  nel 2004 con un impegno culturale molto coraggioso e non  certo facile: riannodare la grande storia  pittorica del Novecento alle prove dei pittori di oggi. La galleria, sapientemente, ha limitato il campo visivo alla sola pittura figurativa, saggiamente escludendo Astrazione, Informale e anche le Neo-Avanguardie. Troppo sterminato sarebbe stato il racconto! In questo trova molto consenziente anche chi scrive questa noterella. Perché la giovane arte contemporanea apre nuovi e incogniti orizzonti mercé l’aiuto delle nuove tecniche: la fotografia, il cinema, la grafica digitale, ecc. Guido Pajetta e Giovanni  Pirondini sono fra gli eletti rappresentanti di questa nuova figurazione scusate il bisticcio”figurativo”.

Guido Pajetta si colloca nell’esperienza del Novecento Italiano nella vicinanza di Sironi, per poi raggiungere, a metà degli anni Trenta, quella magnifica  luminosità colta nel colore e assimilata, nei suoi itinerari parigini, dall’Arte Fauve e dal Postimpressionismo.

Giovanni Pirondini  si situa sapientemente nella ricerca personalissima e nella lettura delle opere dei grandi pittori  del Rinascimento e dei maestri del “ritorno all’ordine”.

Diamo qui una serie di artisti che sono stati presentati in questa singolare Galleria. Pittori storici del ‘900: Guido Pajetta.Pippo Oriani, Maurice Henry.Pittori contemporanei: Massimo Giannoni, Tolomeo, Winne Hevans, Angelo Palazzini, Letizia Fornasieri, Giovanni La Cognata, Matthias Brandes, Paola Marzoli, Tommaso Ottieri, Alfonso Bonavita, Stefan Hoenerloh,

Matteo Pagani, Lucia Manenti, Giovanni Pirondini.

Scultori contemporanei: Tullio Cattaneo, Claudio Carrieri, Ranieri Tenti, Gherard Demez.

TRA PRIMO E SECONDO NOVECENTO fino al 24 dicembre alla galleria Forma & Colore in via Pusterla 11/a. Brescia. Dal  22 -11-2014 / 24-12 -2014 / Orari:10.30-12.30/ 16.00 -19.00 Cell. 3358258616     CARLO MOLA

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Testori
Eccoci e ricordare Giovanni Testori.   Oggi è riconosciuto come un profeta dei nostri tempi. Vivente, era spesso dimenticato, quasi come un dannato della terra o, se proprio  non così, per niente considerato quanto doveva. Così va il mondo!

Il Testori  drammaturgo, il Testori grande critico e storico dell’arte. Ora il bravissimo attore Toni Servillo legge Giovanni Testori.

Servillo leggerà alcuni dei brani più significativi de Il gran teatro montano di Testori, il libro dedicato all’arte di Gaudenzio Ferrari, Giacomo Paracca e Tanzio da Varallo al Sacro Monte, grandioso connubio di pittura e scultura.
Chiesa di San Marco, 1 dicembre ore 20.30. La chiesa tanto amata da Testori.

Ingresso libero con prenotazione obbligatoria a info@associazionetestori.it comitatodigestione@premiogiovannitestori.org    CARLO MOLA

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"Nino! - Omaggio a Nino Manfredi"

Con l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica  è visibile dal 13 novembre al 6 gennaio 2015, presso il Museo di Roma a Palazzo Braschi, una mostra fotografica dedicata a Nino Manfredi e  disegna una nuova occasione della manifestazione "Nino! - Omaggio a Nino Manfredi", che commemora il decennale della morte del grande attore e regista italiano. Per noi valtellinesi memorabile resta la giornata dedicata a Pinocchio e al libro  presso la Banca Popolare di Sondrio. Ma andiamo a ricordare. Per le commemorazioni  vi è anche una fase hollywoodiana, ed a Roma l’allettante concerto jazz del Maestro Roberto Gatto presso l'Auditorium Conciliazione, un’altra fase speciale a Castro di Volsci, paese natale di Nino e la proiezione al festival di Venezia della copia restaurata, da parte del CSC - Cineteca Na2, “L’avventura di un soldato”. Così le manifestazioni intitolate “Nino!” -. NINO! è il titolo della mostra omaggio che il Museo di Roma Palazzo Braschi, la mostra promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica - Sovrintendenza Capitolina, da Dalia Events e Dalia Association che la curano in collaborazione con Onni ed ExNovo, e con la presenza dalla famiglia Manfredi.  Curatrici Camilla Benvenuti e Sarah Masten con l'architetto Maria Francesca Marasà,  si sono assunte il compito di condurre il visitatore in un cammino verso la rivalutazione totale  di Nino Manfredi come regista e come l'attore che ha donato al mondo del cinema e dello spettacolo interpretazioni indimenticabili diventando così  uno dei “quattro colonnelli della Commedia all'Italiana”. La mostra fotografica e multimediale è suddivisa in ben 10 sale, ad ognuna delle quali è affidato il compito di raccontare una delle tante particolari differenze  di questo perenne artista, con l’aggiunta dalle testimonianze di importanti personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo come Gianni Canova, Enrico Brignano, Ornella Vanoni, Edoardo Leo, Lina Wertmuller, Giuliano Montaldo, Pietro Abate e Alberto Panza con l’aggiunta dei figli di Manfredi  Roberta e Luca. L'esposizione presenterà anche il documentario inedito, realizzato da Willy Colombini durante la tournée americana dello storico Rugantino del 1964; il documentario 80 anni d'attore, realizzato da Luca Manfredi; un Super8 originale dell'epoca girato a casa Manfredi; una canzone inedita registrata da Nino pochi anni prima di morire; circa 100 stampe fotografiche e tre ricostruzioni scenografiche. La mostra è realizzata in partnership con il Centro Sperimentale Di Cinematografia - Cineteca Nazionale grazie ai contributi di Lavazza, Fondazione Fendi, Ministero Beni e Attività Culturali e Camera di Commercio ed è patrocinata da Ministero Affari Esteri, Ministero Beni e Attività Culturali, Regione Lazio. I Servizi Museali sono di Zètema Progetto Cultura. Un ricordo personale.  Conobbi Nino Manfredi nell’occasione della sua venuta a Sondrio per le commemorazioni a Collodi ed ebbi con lui colloqui vivacissimi ricordando il mio concittadino Ugo Tognazzi, Guareschi, Clara Calamai, Vera Carmi, Luchino Visconti, Dina Sassoli, Wanda Osiris, Italia Marchesini e tanti, tanti altri .  CARLO MOLA

 

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Museo Paleontologico di Montevarchi

La vastità e ricchezza museale del nostro Paese non finiscono di stupirci. L’Italia è uno dei primi paesi al mondo che deve i impegnare un grande sforzo, anche economico, nel campo della conservazione dell’immenso patrimonio artistico, storico e scientifico di cui è dotata. Una notizia di assoluto interesse è che da sabato 6 dicembre,  si riapre il Museo Paleontologico d Montevarchi. Sono passati  oltre sei anni di chiusura utilizzati per fornire, l’illustre ente, di un uovo e più rispondente apprestamento. La Regione Toscana si è impegnata a fondo  e così anche il Comune di Montevarchi, che resta il padrone di buona porzione del complesso di elementi del Museo: ovvero l’ex convento trecentesco di San Lodovico. Ed ora un po’ di storia  che non  tutti conosciamo. Il museo Conserva forse la più singolare raccolta europea di fossili. Singolare anche perché tutta ricavata da quella estesa “miniera” che è il territorio del Valdarno. E in Valdarno,  tra il Pliocene superiore e il Pleistocene inferiore, (circa 5,332 e 2,588 milioni di anni fa), una giungla equatoriale si trasformò a poco a poco in una tundra sotto la quale, attraverso una combinazione chimico fisica, i resti degli antichi animali si fossilizzarono esattamente. L’epoca medicea così attenta a tutto ciò che riguarda la cultura, l’arte e la scienza si rese conto dell’importanza del territorio, ma le cose sono proseguite attraverso i secoli. 
E qui come spesso compare ma come spesso viene dimenticato fu un religioso, il Monaco di Vallombrosa Luigi Molinari, che donò verso il 1809 una prima raccolta al Museo Paleontologico di Montevarchi, che ora appartiene all’Accademia Valdarnese del Poggio. Subito alcuni studiosi europei si interessarono dei reperti ed in  particolare Georges Cuvier, fondatore della paleontologia moderna, ed in un primo tempo erano conservati  nei locali del convento dei Minori Francescani di Figline Valdarno. Nel 1818 la raccolta, assieme alla sede dell’Accademia e al ricco patrimonio librario fu trasferita nei locali attuali di Montevarchi ed aperta al pubblico ufficialmente nel 1829. Intanto nel periodo fra il 1873 e il 1880 il prof. Paolo Marchi di Firenze ed il prof. Forsyth Major di Glasgow classificarono i 732 reperti fino allora raccolti e iniziarono a compilare il relativo catalogo. Continuò il prof. Giovanni Capellini, geologo e paleontologo (a cui è dedicato il Museo Geologico e Paleontologico dell’Università di Bologna), a continuare tale compilazione intanto che il museo si arricchiva di nuovi pezzi. Ed è anche importante ricordare che l’attenzione recente ai reperti ed alle scoperte e dovuta alla gente del posto contadini e semplici persone interessare e partecipi com’è la gente toscana. Il Museo ospita circa 2600 reperti. Fra essi fanno spicco fossili vegetali, come le noci di Juglans tephrodes e le foglie di Platanus aceroides e una ricca collezione di fossili animali, provenienti quasi esclusivamente dal Valdarno Superiore e di età compresa fra il Pliocene superiore e il Pleistocene inferiore. Tra gli esemplari più notevoli del museo ricordiamo un gigantesco scheletro di elefante quasi completo con enormi difese della lunghezza di 320 cm. Mammuthus meridionalis – popolarmente noto come “Gastone l’elefantone”, il cranio della “Tigre dai denti a sciabola”, Homotherium crenatidens, chiamata così a causa delle dimensioni dei canini superiori, i crani di Hystrix etrusca, ed il cranio del Canis etruscu, il “Tipo”, cioè il primo che ha dato origine ad una nuova specie.
Una delle ultime acquisizioni consiste in resti fossili di Palaeoloxodon antiquus rinvenuto in località Campitello, presso Bucine (Ar) nel 2001, la cui importanza risiede nel fatto che accanto ad essi sono stati trovati tre strumenti litici con ancora i resti delle legature originali. La giovane elefantessa, subito popolare nell’intelligente ironia dei toscani, è conosciuta come “La Giulia”.
Ora siamo di fronte ad un nuovo allestimento museale che tiene conto delle più aggiornate competenze didattiche  Qui è la  storia del Valdarno a partire dagli ultimi tre milioni di anni.  Ricco il percorso illustrativo. Inoltre una serie di video, opportunamente dislocati lungo il tracciato, nei quali vengono ricostruite le cause e gli effetti delle oscillazioni glaciali-interglaciali, i caratteri della foresta equatoriale caldo-umida e diffusa nel Valdarno 3.1 milioni di anni fa e, infine, altri video nei quali sono approfonditi i caratteri delle singole specie rinvenute nelle argille e nelle ligniti della fase a foresta. Nelle guide troviamo scritto “Prospettive scenografiche in cui le figure si compongono e si scompongono a seconda del punto di osservazione, ricostruzioni di uomini primitivi e multimedialità faranno da cornice capace di suggestionare il visitatore e di incantare soprattutto i piccoli”. Il percorso del Museo Paleontologico è completato da una nuova sezione archeologica dedicata allo studioso locale. Lo studioso Alvaro Tracchi, ha predisposto anche un tracciato in cui sono esposti reperti etruschi provenienti dal territorio del Valdarno, e della zona di viterbese. Allettante patrimonio per ricerche e visite con specifico intento didattico e di approfondimento.   CARLO MOLA

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Seminario ISPI
Una notizia dall’ISPI che raccomandiamo vivamente ai giovani. Bisogna avere particolare attenzione alle imprese italiane molto a causa dell’instabilità e  dell’insicurezza geopolitica in Europa. Esaminando soltanto l’export e lasciando a parte le crisi economiche. Ad esempio, secondo Sace sono stati persi 25 miliardi di euro negli ultimi tre anni. (SACE è un gruppo assicurativo-finanziario molto presente “nell’export credit, nell’assicurazione del credito, nella protezione degli investimenti, nelle garanzie finanziarie, nelle cauzioni e nel factoring”. Il Gruppo assume in assicurazione e/o in riassicurazione i rischi a cui sono esposte le aziende italiane nelle loro transazioni internazionali e negli investimenti all'estero. SACE é presieduta dall'ex ambasciatore italiano negli USA Giovanni Castellaneta.) Eccoci allora a corsi per verificare, studiare ed approfondire. Eccone uno”Crisi alle porte di casa: costi e scenari per le imprese italiane con Inizio 01/12/2014 alle 10:00Fine. 01/12/2014 alle 13:00 Durata: mezza giornata. Tipo: Seminario. Organizzato da: Assolombarda in collaborazione con ISPI, SACE e Intesa SanPaoloSede: - Assolombarda - Sala Camerana (6° piano) - Via Pantano 9, Milano Condizioni di ammissione: GRATUITO Informazioni Modalità di iscrizione: per partecipare è necessario iscriversi on line utilizzando la funzione 'Iscriviti a questo appuntamento'. Area Mercato e Internazionalizzazione, tel. 0258370.321/605, e-mail mei@assolombarda.it Programma:

10.00
Apertura dei lavori Alessandro Spada Vicepresidente, Assolombarda

10.30
Scenari di crisi Paolo Magri, Vicepresidente Esecutivo e Direttore ISPI
Alessandro Terzulli, Chief Economist SACE

11.00
L'esperienza delle imprese Vittorio Ghisolfi, Presidente, Gruppo Mossi e Ghisolfi Fabrizio Guelpa, Responsabile Servizio Industry & Banking Research, Intesa Sanpaolo Roberto Snaidero, Presidente FederlegnoArredo Veronica Squinzi, Responsabile Internazionalizzazione e Sviluppo, Mapei Rappresentante SACE

12.45
Conclusioni CoordinaValeria Patané Class CNBC
CARLO MOLA

Cultura e spettacoli