Tom à la ferme, film di Xavier Dolan

Tom, un angelo caduto (70ma Mostra del cinema di Venezia)

È difficile parlare di Tom, ovvero di Xavier Dolan, senza cadere nel già detto,  elogiativo cui siamo – ahimé - troppo abituati per la vendita merceologica di alcuni prodotti che la TV e i media - in genere - devono portare al successo. Per “Tom alla ferme”  (Tom alla fattoria), c’è stato un tira e molla indicibile alla 70.ma Mostra del Cinema di Venezia, per premiarlo come migliore film, migliore in tutto. Però – chiaramente - sono prevalsi  i giochi di squadra e ha vinto il film che stava a cuore al Presidente che trattandosi di Bernardo Bertolucci,  non si poteva che dire Yes. Per Bertolucci sarebbe stato un primato se avesse dato il Leone a Tom, perché è il più giovane regista di tutti i tempi ed è anche – tra l’altro- un bellissimo ragazzo della generazione considerata dei “senza lavoro”  (Xavier Dolan, nato a Montreal nel 1989) che ha al suo attivo ben quattro film premiati a Cannes nelle varie sezioni, ed è inseguito sempre da un orda di ragazzine scatenate. Il film, ha ricevuto il premio FIPRESCI (che non è una bazzecola, visto che è della stampa internazionale)  e – sicuramente - sarà visto da tantissimi in Francia e Canada.

Il film: Tom à la  ferme
Tom à la ferme è il film del 2013 diretto da Xavier Dolan e basato sull'omonima opera teatrale scritta da Michel Marc Bouchard. Oltre che essere in concorso il 2 settembre 2013 alla 70ma Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, è stato proiettato al Toronto International Film Festival 2013, nella sezione "Special Presentation". Questo é il suo quarto lungometraggio e a soli 24 anni, Xavier Dolan dimostra ancora una volta una grande ambizione nella scelta dei temi. Dopo una trilogia sull’amore impossibile, il regista canadese di lingua francese esce dalla sua comfort zone con Tom at the farm.

Il film: Tom à la ferme
Trama
Tom, un giovane copywriter, si reca in campagna per partecipare al funerale di quello che era stato il suo grande amore, Guillaume. Qui rimane scioccato nello scoprire che nessuno lo conosce come amico del cuore del ragazzo morto  e che nessuno abbia appreso dell'omosessualità di Guillaume, ad eccezione del fratello di quest'ultimo, Francis, che gli impone violentemente il silenzio, e che suscita in Tom una strana attrazione. Botte da orbi ed “attrazione fatale” con Francis che è di una cattiveria feroce. Tutto avviene sempre di nascosto perché la mamma Agathe non si è mai allontanata dalla sua fattoria, ha solo sofferto tanto. Un film da brividi di sofferenza e tristezza.
Note tecniche
Tom à la ferme 
Un film di Xavier Dolan. Con Caleb Landry Jones, Xavier Dolan, Mélodie Simard Drammatico, durata 105 min. - Canada, Francia 2013. MYMONETRO.

Domande& Risposte
Xavier come mai, così giovane ti sei addentrato in un thriller così oscuro?
La diversità, è all’origine di tutto. In qualità di regista mi ossessiona osservare gli effetti che sortisce in colui che la giudica piuttosto che in colui che la vive come condizione. La considero una crudeltà ben rappresentativa della società moderna, e conto di parlarne in tutti i miei prossimi film".
Se è indubbio che la diversità, nella forma di sentimenti e amori non convenzionali, è un ingrediente fisso dei tuoi vari lavori (già 4 film all’attivo e premiati a Cannes negli anni scorsi)i tutti questi lavori, è soprattutto in Tom à la ferme (che mantieni  fede a quanto annunciato quattro anni fa, un’analisi attenta degli effetti della tua ostracizzazione sulla psiche umana?
Infatti si tratta di un thriller psicologico ambientato nel Québec agricolo: un film pesante, denso e inquietante, che si muove in un chiaroscuro di verità e menzogna. L’ho tratto da una pièce teatrale del drammaturgo canadese Michel Marc Bouchard, Sono stato costretto a mantenere il silenzio per salvare le apparenze della famiglia. Non sei stato troppo  coinvolto in un aumento di violenze psicologiche che sembrano sfociare nella psicosi?
Infatti, la mancata accettazione della diversità, e l’ impacciato tentativo di annullarla, prende gradualmente i contorni di una crudele follia collettiva, nella quale tutti, vittime e carnefici, sono ugualmente avviluppati, no?
Anch’io  con mio stupore, scopro che le angherie subite mi procurano un certo piacere. Tom, come i protagonisti di tutti i miei film, è omosessuale, ma vi prego non incasellatemi tra i “registi gay”. "Anzi, non chiamatemi nemmeno regista: vorrei essere ricordato innanzitutto come un grande “narratore di storie ".
Cosa vuol dire  mentire oggi?
«Le persone scelgono di mentire. Sicuramente abbiamo mentito tutti, anche io l’ho fatto, come del resto gran parte degli omosessuali, siamo stati abituati a mentire. Ci sono persone che scelgono di non vedere le cose e di non confrontarsi con la realtà, poiché più facile da accettare e accettarsi».
Essere così giovane con film di successo ed essere stato selezionato per festival importanti e ricevere numerosi riconoscimenti, è come essere abbattuti da un a bomba?
«Forse, con l’eccezione che possa manovrarla  io  quella bomba. La mia non è la storia di Cenerentola, sono arrivato a questo punto perché ho sempre lavorato duro, giorno dopo giorno. Non c’è compassione per un ragazzino di 17 anni, nessuno ti ascolta, ti dicono solo torna a scuola. Quando però poi diventi qualcuno e quindi riconoscono che esisti, l’unico modo per farsi apprezzare è continuare a lavorare costantemente.

Maria - Elisa - Enrico Marotta
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