Sondrio. Nozze di diamante con le vignette

Il nostro vignettista, Antonio Del Felice, e chi è? Classe 1937, sondrasco del Campello. Coniugato con Wanda, due figli, quattro nipotini: Cesare, Rebecca, Lorenzo e Emma.
Bancario in pensione, già dipendente della Banca Popolare di Sondrio, della redazione del cui "Notiziario" fa parte dal primo numero e dove ha illustrato racconti ed articoli di autorevoli firme con disegni umoristici. Il suo hobby preferito è infatti il disegno. Vignettista e illustratore, ha pubblicato il primo disegno nel 1955 su "La Vela" edita a Roma, una rivista per giovani, un esempio di come si fa giornalismo con tanto di Circolo in quel di Sondrio, lui fra gli organizzatori. Chi andasse a Villa Quadrio a scorrere le raccolte microfilmate dei giornali locali troverebbe su “Eco delle Valli le varie imprese di due “inviati speciali a piedi” (a spese proprie) dalla prima a Ponte, a quella alla Marinelli nel primo anniversario della tragica scomparsa in elicottero di Bombardieri. Leggerebbe anche il singolare resoconto in chiave massonica di un infortunio dell'arciprete di Sondrio (x) di cui si riferisce in calce. Gli inviati si firmavano “alfa e beta” e beta era appunto Antonio Del Felice che aveva iniziato nello stesso anno la collaborazione anche con vignette a "Eco delle Valli" (fino alla chiusura nel 1998) continuata successivamente a quasi tutte le testate giornalistiche della provincia (in particolare alla pagina locale de "Il Giorno", al "Corriere della Valtellina", a "Centrovalle", al "Settimanale della Diocesi", al "Campello" ). Ampia la reciproca corrispondenza con i principali vignettisti italiani.
Ha illustrato alcuni libri di autori locali e curato nel 1992 allestimento e catalogo della mostra "Le vignette dell'alluvione". Dagli anni '90 partecipa a rassegne di umorismo grafico. Coltiva interessi diversi, in particolare storia locale, musica (è stato uno dei fondatori, prima della “Associazione Giovanile della Stampa” e poi del C.I.D. di Sondrio nel 1958). Ha fatto parte dal 1977 al 1996 del Consiglio della Banda cittadina "C.Pedretti", di cui è stato anche Presidente. Attualmente è responsabile G.I.S. della biblioteca "L. Faccinelli" di Chiuro ), cinema e teatro ( dal 1977 al 1987 per il C.R.A.S. di Sondrio si è interessato di cineforum e stagioni teatrali ), "cartoon" e fumetti.
Oltre ad "Alpes" e al "Notiziario della Banca Popolare di Sondrio", collabora attualmente alla "Gazzetta di Sondrio" e al "Giornalino" della Pro-Loco di Chiuro. Aggiungiamo che è tuttora perfettamente capace di intendere e volere dimostrando che anche vicino all'ottantina la rottamazione è uno spreco di risorse quando in realtà nel forziere dell'esperienza ci sono ancora tante monete da passare agli altri. Del resto, fra le altre cose, basta vedere cosa stanno ancora combinando quei due, non alfa e beta, ma beta e gentil consorte con le loro seguitissime gite culturali. Una mostra delle sue vignette non sarebbe una cattiva idea.

Per intanto a lui, detto in sondrasco Tunin Di Fèles e detto in sondriese Antonio Del Felice, il giornale, i collaboratori, gli amici e, non poteva mancare, la 'compagnia del fil de fer' una ideale medaglia d'onore gliela appuntano sul petto per queste nozze di diamante con la matita (reale o virtuale. (Note biografiche a cura della redazione, una sorpresa per il Tunin. Doppia visto che la vignetta in bianco e nero, una delle prime, è emersa fra le migliaia di immagini dell'archivio del giornale).

(x) Biblioteca Pio Rajna, stampa valtellinese del secolo XIX, una cronaca, a memoria (le parti certe sono fra virgolette), del giornale massone:
Il giorno … in Via Scarpatetti X.. Y … “di professione prete” (era l'arciprete di Sondrio!) è scivolato e “si è rotta una gamba”. E subito l'autore andava a capo scrivendo:
“Ben gli sta!”
E' una delle tante 'chicche' recuperate da alfa e beta e pubblicate su Eco delle Valli.

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